"No all'antimafia con secondi fini | Non abbiamo ignorato Caruso" - Live Sicilia

“No all’antimafia con secondi fini | Non abbiamo ignorato Caruso”

Rosy Bindi

Il presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi a Palermo. "La commissione sta già indagando sull'antimafia. Non vorremmo che qualcuno l'abbia usata per conquistare posti di potere”. Il ministro della Giustizia Orlando: "I beni confiscati? Gli ispettori del ministero dovranno darci risposte in tempi brevi su ciò che è successo a Palermo. L'approccio manicheo non ha favorito la lotta alla mafia".

Festa dell'Unità
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PALERMO – “Lo scontro dentro Confindustria? È giunto il momento di fugare ogni dubbio e chiarire se in qualche caso l’antimafia non è stata usata solo per combattere la mafia, ma per creare carriere e conquistare posti di potere. Nella lotta alla mafia non possono esistere secondi fini”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione nazionale antimafia Rosy Bindi, intervenendo alla Festa dell’Unità organizzata dal Partito democratico a Palermo.

Sullo scandalo dei beni confiscati che ha investito il tribunale del capoluogo siciliano, la Bindi ha dichiarato: “Ci auguriamo che il corso della giustizia sia celere. Bisogna fare chiarezza il più presto possibile, anche perché l’inchiesta coinvolge magistrati che gestiscono beni confiscati alla mafia. La nostra commissione si è occupata del tema dei beni confiscati e non a caso ha presentato un disegno di legge che abbrevi i tempi e regoli la attività degli amministratori giudiziari. Auspico però anche – ha aggiunto – che ciò che è accaduto non finisca per delegittimare un sistema che ha acceso una luce nella lotta alla mafia”.

Molti dei fatti riguardanti il tribunale di Palermo erano stati denunciati dell’ex prefetto Caruso in commissione antimafia. “La commissione deve recitare il mea culpa? Non credo – ha risposto la Bindi –, abbiamo preso le parole di Caruso molto sul serio. Non a caso abbiamo presentato il ddl che andrà in aula già a novembre, intervenendo anche su alcuni aspetti che lo stesso Caruso aveva denunciato. E anche vero – ha concluso che le cose dette dall’ex prefetto riguardavano un sistema, e non singole persone”.

“Ho chiesto agli ispettori un responso nel più breve tempo possibile. Bisogna avere dei punti fermi anche per evitare strumentalizzazioni che mettano in discussione tanti anni di lotta alla mafia”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervenuto alla festa dell’Unità in corso a Palermo, in merito all’inchiesta che riguarda la gestione dei beni confiscati alla mafia che ha coinvolto magistrati del Tribunale di Palermo.

“Proprio sul tema dei beni confiscati però, per la prima volta – ha detto Orlando – il governo non ha inseguito la magistratura, ma l’ha anticipata. Il decreto che ad esempio interviene sui compensi degli amministratori giudiziari era pronto già a luglio. Adesso però – ha aggiunto – bisogna lavorare a una veloce riorganizzazione dell’Agenzia dei beni confiscati. Chi doveva controllare e non l’ha fatto? Saranno gli ispettori a dircelo per un verso, mentre per un altro ci sta già pensando la Procura, con la quale gli stessi ispettori del ministero sono in costante contatto”. Una riflessione poi sui risvolti del movimento antimafia: “Temo che il racconto manicheo che si è dato del fenomeno non abbia affatto aiutato l’antimafia. Il male – ha detto il ministro Orlando – si può annidare anche dalla parte di chi combatte il male”.

 

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