La Uil boccia il governo regionale: |“Solo annunci e assenze” - Live Sicilia

La Uil boccia il governo regionale: |“Solo annunci e assenze”

La Uil riunisce la segreteria provinciale per fare il punto sulla situazione locale e nazionale e rilanciare l’iniziativa politica e sindacale.

autunno sindacale
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CATANIA – La Uil riunisce la segreteria provinciale per fare il punto sulla situazione locale e nazionale e rilanciare l’iniziativa politica e sindacale. Si preannuncia un autunno caldo sotto il vulcano, presidi e manifestazioni a partire dall’esame del governo sull’annunciata Legge di Stabilità che segnerà la prima tappa delle lotte sindacali. Una prima criticità riguarda “i mancati investimenti e i problemi legati alle infrastrutture” (come dimostra la recente frana sulla Catania- Messina). “Siamo preoccupati nonostante ci siano gli impegni presi da parte del governo e del Ministro Delrio”, dice il segretario provinciale Fortunato Parisi, a margine della riunione di segreteria. “Ne prendiamo atto e salutiamo positivamente quest’attenzione, però è anche vero che ancora attendiamo risposte concrete”, sottolinea il sindacalista. Sul tema delle modifiche alla contrattazione, Parisi punta i piedi: “Noi abbiamo presentato una nostra piattaforma contrattuale nel mese di febbraio e ancora attendiamo una risposta da parte del governo”. Il sindacalista addita “l’illegittimo blocco della contrattazione ai danni del pubblico impiego” e rilancia: “Negare le ragioni elementari di cittadinanza significa lasciare allo sbando la macchina amministrativa, innanzitutto negli enti locali che sono prima interfaccia dello Stato con il territorio”.

I danni enormi, neanche a dirlo, avranno le loro ricadute soprattutto nel meridione d’Italia. La Uil denuncia che entro la fine del 2015 la spesa pubblica nel meridione sarà tagliata del 6,2%, mentre al centro-nord la riduzione si fermerà al 2,9%. L’ennesima conferma del paese a due velocità difficile da disarticolare. E le criticità non mancano nemmeno sul territorio catanese, scosso dalla crisi della StM. “La situazione ci preoccupa”, ammette Parisi. “Devo dare atto alle istituzioni locali (il Comune e il sindaco) che si sono mossi insieme a noi per affrontare la vertenza”. Il primo banco di prova per studiare una soluzione plausibile si dovrebbe tenere venerdì con un tavolo congiunto e unitario. E se l’amministrazione locale prova a fare qualcosa, quella regionale continua a dimostrarsi latitante. “Purtroppo registriamo l’assenza totale della Regione manca di una vera e propria programmazione in tutti i settori amministrativi, penso alle aree industriali, all’agricoltura, alle infrastrutture”, attacca il sindacalista. “Questo governo ha praticato, sin dal suo insediamento, soltanto la politica delle enunciazioni, non c’è stata concretezza materiale rispetto ai provvedimenti, e anche quando ha annunciato alcuni provvedimenti poi abbiamo purtroppo registrato l’assenza del governo regionale”.

Un quadro non esattamente rassicurante, com’è stato recentemente confermato dall’affaire “zona industriale”. “Siamo scontenti rispetto a questo tavolo che il Comune ha messo in piedi”. “L’amministrazione può intervenire solo su alcune questioni come la manutenzione straordinaria, buche e illuminazione, quello che noi lamentiamo è che da parte del governo regionale non c’è un piano strategico di rilancio delle zone industriali in Sicilia, a Catania e in provincia come nel calatino (dove regnano abbandono e degrado)”. La riforma delle zone industriali, insomma “va riempita di contenuti”. “Dopo mesi di commissariamento, lo stesso Cicero ha rassegnato le dimissioni perché da parte del governo non c’era un’azione conseguente rispetto agli obiettivi che il governo si era dato in termini di rilancio delle zone industriali”, conclude Parisi.

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