La paura di Giordana |nel racconto degli amici - Live Sicilia

La paura di Giordana |nel racconto degli amici

“Negli ultimi giorni -spiega Igor, amico di Luca- lo vedevo molto cupo, pensieroso, anche e soprattutto per l'udienza, come se non ci fosse un domani”. IL RITRATTO DI GIORDANA - LA CRONACA DEL DELITTO

l'omicidio di nicolosi
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NICOLOSI- In paese sapevano tutti dello stalking subito da Giordana Di Stefano, una denuncia presentata nel 2013, dopo la quale sono stati necessari ben 24 mesi per fissare l’udienza preliminare. Un’eternità. E quella richiesta d’aiuto è rimasta inascoltata.

Le amiche di Giordana e gli amici di Luca trascorrono un lungo pomeriggio davanti alla stazione dei carabinieri, nessuno di loro è disposto a credere che Luca Priolo potrebbe essere in grado di uccidere la ragazza che diceva di amare più di ogni cosa.

“Era geloso -dicono le amiche di Giordana- bastava che lei uscisse con qualche amico per farlo infuriare”. “Tutti -aggiunge un’altra ragazza- a Nicolosi erano a conoscenza della denuncia di stalking presentata da Giordana”.

Igor, amico di Luca dall’infanzia, ricorda che una sera il fidanzato di Giordana saltò la recinzione della sua abitazione e, dopo un litigio, si avvicinò alla giovane ragazza: “intervenne il nonno e ci fu un litigio furibondo”.

Solo uno dei tanti episodi che dovevano far accendere un campanello d’allarme, in un rapporto fatto di alti e bassi, tra due ragazzini divenuti troppo presto adulti. A diciassette anni Giordana resta incinta, poi litiga con Luca, alla festa dei diciotto anni non lo invita. Inizia una uova vita, si fidanza con un carabiniere di 36 anni. Ma Luca è sempre lì, prima con messaggi molesti e appostamenti, poi con qualche litigio più acceso, “lo sapevano tutti che litigavano”, ricordano le amiche. Nel frattempo la denuncia faceva il suo corso, in una terra di giustizia lumaca.

Quindi i compleanni della piccola figlia, contesa tra due giovani genitori che non stavano più insieme, ma forse non erano mai usciti da quel vortice di amore e violenza, che spesso diventa una trappola. C’è una foto, sulla bacheca di Giordana, che la ritrae con l’ex compagno in una “occasione speciale”, il compleanno della piccola. Ma poi il buio, tante frasi che raccontano una tragedia vissuta giorno dopo giorno, fatta di paure e ripensamenti.

Nulla che lasciasse presagire quelle coltellate che l’hanno lasciata sull’asfalto dello stradone che guarda all’Etna. Nulla per gli amici, forse, ma i genitori di Giordana, in particolare la madre, come racconta Igor, non volevano assolutamente che lei lo incontrasse.

Luca teneva molto alla bambina, “dopo che Giordana è rimasta incinta -continua Igor- lui disertò il militare e fu denunciato, teneva molto a lei”.

“Negli ultimi giorni -prosegue l’amico- lo vedevo molto cupo, pensieroso, anche e soprattutto per l’udienza, come se non ci fosse un domani”.

E non c’è stato. Nella notte l’omicidio e poi la lunga fuga verso Milano, con la punto della mamma. Finita vicino ai binari di un treno, dove è stato riconosciuto dagli inquirenti.

E adesso è troppo tardi per pensare a cosa si sarebbe potuto fare, al valore di una denuncia, rimasta imbrigliata tra le maglie della giustizia.

 


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