Londra, applausi per "L'Attesa" - Live Sicilia

Londra, applausi per “L’Attesa”

Piero Messina e Adrian Wootton. Foto dalla pagina FB del film

Il film del siciliano Piero Messina al Festival della capitale britannica. Il regista: "Non mi interessava raccontare la Sicilia in termini realistici perché il mio rapporto è legato all’infanzia e poco alla cronaca”.

LONDRA – “Per me questo film è la Sicilia: mi interessava che i luoghi fossero degli spazi dove il sentimento dei personaggi risuonasse, come se fossero delle casse armoniche. Come una chitarra quanto tocchi una corda e, grazie a quello spazio nella cassa, il suono risuona più forte”. Piero Messina porta al Film Festival di Londra il suo film-rivelazione “L’Attesa” (The Wait) premiato a Venezia, e racconta a LiveSicilia perché ha scelto di ambientare la storia proprio nella nostra isola, lontano dagli stereotipi.

“Mi interessava – spiega – mettere su un progetto che avesse una vocazione internazionale. Nel cast le due attrici principali Juliette Binoche e Lou de Laâge sono francesi. Non mi interessava raccontare la Sicilia in termini realistici perché il mio rapporto è legato all’infanzia e poco alla cronaca”.

Nel suo film alcune scene sono girate ai monti Silvestri, sull’Etna, altre in centro a Caltagirone. Una delle più suggestive è quella di una processione pasquale: “Sono partito da un ricordo d’infanzia – aggiunge Messina – da una immagine di queste persone trasfigurate nei loro volti durante una delle processioni che si fanno in Sicilia. Mi ricordo che da bambino vedevo questi adulti che piangevano di fronte a questa statua di legno e per me questo era qualcosa di incomprensibile. La violenza di quelle immagini mi è tornata alla mente, qualche anno fa: ho iniziato a riflettere attorno a questo ricordo e poi lentamente è nato il film”.

E’ stata la prima scena ad essere stata girata: “Abbiamo dovuto rimettere in scena – racconta – una processione che non esiste nella realtà. Per costruire quella del film ho sommato alcune suggestioni che avevo su diverse processioni, come quelle di Enna, Caltanissetta, Ferla, Caltagirone, i misteri di Trapani”.

“Mentre scrivevo il film – ricorda il regista, che firma la sua opera prima dopo numerose collaborazioni con Paolo Sorrentino – ho collocato il personaggio nel luogo che per me era in linea con quello che lui stesso stava vivendo all’interno. E’ ciò che in pittura si chiama il rapporto tra figura e paesaggio”.

Dopo le anteprime londinesi, Messina è stato ospite dell’Istituto Italiano di Cultura diretto da Marco Delogu, dove ha incontrato il pubblico durante un dibattito moderato da Adrian Wootton, Chief Executive di Film London e curatore della selezione italiana del London Film Festival.

 


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