Uno zucchero contro | l'infertilità maschile - Live Sicilia

Uno zucchero contro | l’infertilità maschile

I risultati di una ricerca scientifica resi noti nel corso del I Congresso regionale organizzato dalla Sifiog (Società Italiana Fitoterapici e Integratori in Ostetricia e Ginecologia) e dall'Isdsp (International Society of Dietary Supplement and Phytotherapy) dal titolo “Up to date in Ostetricia e Ginecologia”.

PALERMO – Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il 15% delle coppie in età fertile nei Paesi occidentali è affetto da infertilità. Nel 35% di esse si riconosce un fattore di infertilità maschile, tanto quanto il fattore femminile, nel 15% dei casi sono presenti entrambi i fattori e nel rimanente 15% delle coppie l’eziologia rimane conosciuta. I dati sono dell’Istituto Superiore di Sanità e hanno fatto da spunto per una ricerca coordinata dal professore Aldo Calogero del Dipartimento di Andrologia ed Endocrinologia dell’Università di Catania.

I risultati sono stati resi noti nel corso del I Congresso regionale organizzato dalla Sifiog (Società Italiana Fitoterapici e Integratori in Ostetricia e Ginecologia) e dall’Isdsp (International Society of Dietary Supplement and Phytotherapy) dal titolo “Up to date in Ostetricia e Ginecologia”.

Nei locali della sala congressuale del “Mondello Palace Hotel”, a Palermo, fino a domani si confrontano medici ed esperti. Obiettivo: promuovere la scienza emergente dell’utilizzo degli integratori alimentari e fitoterapici per la salute e la prevenzione primaria di genere. A presiedere i lavori è il comitato scientifico composto da Fabio Facchinetti, Domenico Gullo e Vittorio Unfer. Presidenti onorari, Rosario D’Anna e Giuseppe Ettore.

L’infertilità maschile può dipendere da più cause: la mancata o ridotta produzione spermatica, patologie primitive del testicolo, ostacolo nel trasporto spermatico lungo le vie esecretrici. La ricerca catanese ha avuto come scopo la valutazione degli effetti degli anti ossidanti e di uno zucchero, il Myo-ionositolo. Le conclusioni a cui sono approdati gli studiosi catanesi è che gli antiossidanti sembrerebbero in grado di proteggere, almeno in parte, gli spermatozoi dallo stress antiossidante. Ed ancora: tra le varie molecole disponibili, il Myo-ionositolo si è dimostrato particolarmente efficace, sia in vivo che in vitro, nel migliorare la concentrazione spermatica e la motilità nemaspermica; il trattamento in vitro degli spermatozoi con Myo-ionositolo può ottimizzare i risultati della ICSI (l’inseminazione artificiale), migliorando il tasso di fecondazione e la qualità degli embrioni. Alla luce dei risultati, concludono gli esperti, “ulteriori studi sono necessari per stabilire strategie terapeutiche, anche di combinazione”.

Sia il Myo-ionositolo che gli antiossidanti sono assumibili tramite integratori. E qui le raccomandazioni sono d’obbligo e si estendono ad un tema più generale: “Assistiamo ad una proliferazioni di integratori e ad un aumento dell’utilizzo – spiega Domenico Gullo -. Se è vero che gli integratori possono apportare benefici dobbiamo ricordare che si tratta pur sempre di farmaci e dunque c’è il rischio che facciano male. Il fatto che siano inseriti fra i prodotti da banco e dunque acquistabili senza prescrizione medica non esime dall’obbligo di rivolgersi, sempre e comunque, al medico. Il fai da te è pericoloso e dannoso”.


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