MILANO – Fiorentina, Sampdoria e Juventus non sarebbero state prove facili in nessuna condizione, men che meno dopo una partenza sprint in campionato. La carica dell’Inter però non si è esaurita, e il primo tempo di San Siro contro i campioni d’Italia in carica ne è la piena dimostrazione. La squadra di Mancini ha ancora benzina in corpo e, classifica alla mano, è sempre lì nel trenino di testa. Forse non sarà la squadra più in forma della Serie A, ma è sicuramente quella che può garantire più soluzioni sul piano offensivo: dall’unica punta al tridente, dalla coppia Jovetic-Icardi fino all’azzardatissimo poker d’assi, con i due insieme a Perisic e ad un finora sottoutilizzato Ljajic. Un mazzo di carte dal quale Mancini può pescare soluzioni d’alto livello in qualunque condizione, se supportate da una fase difensiva degna di un tale livello.
Contro Fiorentina e Sampdoria la difesa non ha dato certo il meglio di sé. Contro la Juventus, invece, si è visto un passo in avanti, anche perché l’esperimento della linea a tre che aveva prodotto soltanto disastri contro i viola è stato definitivamente accantonato. Con quello che sulla carta sembra essere un 4-2-3-1, ma che in campo ha tutti i crismi di un seppur atipico 4-4-2, Mancini ha permesso a Jovetic di avere maggiore libertà sul fronte d’attacco. Lo stesso montenegrino ha definito la sua prova con la Juventus: “la migliore con la maglia dell’Inter” e, anche se non è bastato per ottenere una vittoria, promette di rifarsi contro il Palermo: “Siamo secondi in classifica, dobbiamo tornare a vincere perché è da tre partite che siamo a secco”.
Un commento a cui si accoda anche Ivan Perisic, che in questo tourbillon di moduli proposti da Mancini è risultato essere uno dei giocatori più continui, grazie anche alla sua duttilità tra le linee di centrocampo e attacco: “Dobbiamo focalizzarci sulla prossima partita”, ha dichiarato l’esterno croato al termine di Inter-Juventus, in riferimento alla prossima sfida di Palermo. Un match in cui la sua presenza da titolare non sembra poter essere messa in discussione, soprattutto se Mancini dovesse essere orientato a confermare l’undici del big match di San Siro.
