Caso Empire, la nota di CbC: |"Amministrazione chiarisca le cose" - Live Sicilia

Caso Empire, la nota di CbC: |”Amministrazione chiarisca le cose”

Il movimento politico invia una lunga nota nella quale evidenzia come vi siano sdtati anche in passato rapporti di collaborazione tra amministrazione e discoteca. "Chi accosta  il Comune ad aziende implicate in processi di mafia deve assumersi la responsabilità del gesto, e trarne le logiche conseguenze".

Catania bene Comune
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CATANIA – Continua il caso dei rapporti tra il Comune di Catania e i gestori della discoteca Empire. Dopo il caso sollevato dalle pagine di LivesiciliaCatania, non si arrestano le polemiche sulla collaborazione, vera op presunta, tra l’amministrazione comunale guidata da Enzo Bianco e Vincenzo Di Bella, presunto prestanome di un boss mafioso. A ritornare sull’argomento, evidenziando come Palazzo degli Elefanti intrattenesse rapporti con la discoteca, Catania bene Comune che ha inviato una nota per la stampa nella quale dimostra il contrario di quanto affermato dall’ufficio stampa del Comune e dall’assessore alla Cultura, Orazio Licandro. 

“Il 29 e 30 maggio 2015, l’associazione Zen Art ha organizzato l’iniziativa “Art and Go, giornate dell’arte e della creatività” con il Patrocinio dell’Accademia di Belle Arti, del Comune di Catania e della società Empire Srl, società coinvolta dal 2006 nel processo per mafia contro il Clan Pillera-Puntina, già sequestrata nel 2006 e confiscata interamente alla mafia lo scorso 15 ottobre. Amministratore unico della Società Empire, Domenico Di Bella, coinvolto nella vicenda giudiziaria dal 2006 e ritenuto dalla Procura di Catania prestanome del presunto Boss del Clan, Nuccio Ieni. 

L’iniziativa si è svolta proprio alla discoteca Empire di via Zolfatai. Enzo Bianco, Sindaco di Catania e Orazio Licandro, Assessore alla Cultura hanno portato i loro saluti il 30 maggio, come da programma. Nel manifesto dell’iniziativa il logo dell’Empire spicca accanto al logo istituzionale del Comune di Catania e in quell’occasione il patrocinio dell’Amministrazione è stato ufficiale. Anche l’Accademia di Belle Arti è nuovamente coinvolta e sarebbe il caso che anche questa Istituzione chiarisse pubblicamente se intende proseguire o meno la collaborazione con aziende di questo tipo e con Associazioni, quali la Zen Art, che svolgono le loro iniziative in locali sotto processo per mafia.

È palese, qualora fosse stato necessario chiarirlo, che i rapporti tra l’Amministrazione Comunale e l’Empire Srl non si sono limitati esclusivamente alla chiusura di una strada il 10 ottobre ma riguardano anche altre collaborazioni che non hanno solo portato Sindaco e Assessore a farsi fotografare con un presunto prestanome della mafia ma che hanno visto accostare il Comune di Catania a un’azienda sotto processo per mafia dal 2006, sequestrata e adesso confiscata a Cosa Nostra. 

L’amministrazione non può più far finta di nulla, e a nulla servono le giustificazioni di circostanza. Indipendentemente dalla buona fede con la quale si potrebbero intendere compiute tali gravissime scelte amministrative, chi accosta l’amministrazione comunale ad aziende implicate in processi di mafia deve assumersi la piena responsabilità del gesto, e trarne le logiche conseguenze circa la possibilità di continuare ad amministrare la cosa pubblica. 

L’Amministrazione comunale deve chiarire i fatti e rendere pubbliche scuse alla città di Catania, deve chiarire quanti soldi sono stati spesi negli ultimi anni per la riqualificazione e la chiusura al traffico di via Zolfatai, strada su cui insiste esclusivamente il locale Empire. Catania Bene Comune fa appello alle forze politiche, sociali, associative della città affinché ci si incontri e ci si unisca al fine di condannare unanimemente ciò che è avvenuto e al fine di mostrare alla città che esistono forze sane che ripudiano alleanze e collaborazioni con pezzi di borghesia mafiosa che enormi danni hanno già portato alla collettività. 

Già in tanti hanno censurato l’avvenuto e chiesto interventi conseguenti all’amministrazione comunale. Esiste una Catania che alza la testa e non si gira dall’altra parte.


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