Corsa alla successione di Romeo| Spunta il nome di Corrado Lorefice - Live Sicilia

Corsa alla successione di Romeo| Spunta il nome di Corrado Lorefice

Don Corrado Lorefice (clicca per ingrandire)

L'indiscrezione arriva direttamente dal Vaticano, dove per ora si sta svolgendo il Sinodo sulla Famiglia. La nomina del nuovo arcivescovo di Palermo potrebbe arrivare martedì prossimo e tra i candidati spunta anche il teologo di Noto.

PALERMO – L’annuncio potrebbe arrivare a mezzogiorno di martedì 27 ottobre e il nome a sorpresa potrebbe essere quello di don Corrado Lorefice, teologo e sacerdote della diocesi di Noto, autore di un libro su don Pino Puglisi. L’indiscrezione, che arriva direttamente da Roma (ambienti Cei) e che in queste ore sta impazzando in ambienti vaticani, riguarda la successione di Paolo Romeo alla guida dell’arcidiocesi di Palermo. Una sede prestigiosa, tradizionalmente cardinalizia (anche se Papa Francesco è solito ai colpi di scena), al cui vertice da due anni resta il dimissionario Romeo.

La chiesa prevede, infatti, che al compimento dei 75 anni i vescovi vadano in pensione ma che restino in carica fino alla nomina del sostituto. Nomina che finora non è arrivata, malgrado i ripetuti annunci della stampa, e che secondo alcune voci di corridoio (ma al momento non confermate) potrebbe giungere proprio martedì prossimo. In questi due anni il toto-nomi è impazzato: da Bruno Forte a Giancarlo Maria Bregantini, da Angelo Becciu a Domenico Mogavero e Mario Russotto. La novità però sta in un nuovo nome, che si aggiunge alla rosa dei “candidati”: quello per l’appunto di Lorefice. Presbitero di 52 anni, vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Noto, insegna Morale all’istituto teologico San Paolo di Catania e ha scritto un libro su don Pino Puglisi dal titolo “La compagnia del Vangelo. Discorsi e idee di don Pino Puglisi a Palermo”, oltre a uno studio su Dossetti.

Se la scelta del Papa dovesse realmente ricadere sul giovane Lorefice, sarebbe un colpo di scena non da poco: Palermo resta una sede prestigiosa, malgrado la berretta cardinalizia accordata ad Agrigento, e verrebbe affidata non a un vescovo di esperienza, come Romeo, ma a un giovane sacerdote che per la prima volta indosserebbe lo zucchetto, senza passare da un ruolo di ausiliare (come è stato per Carmelo Cuttitta, per otto anni vice di Romeo e ora nuovo vescovo di Ragusa). Inoltre significherebbe un “regno” potenzialmente molto lungo, almeno rispetto a quelli di Romeo e De Giorgi. L’indiscrezione circola in queste ore a Roma, dove si sta svolgendo il Sinodo sulla famiglia, e pare provenga da alte sfere.

Infine una nota a margine. Per la successione di Cuttitta, ossia per il posto di vescovo ausiliare di Palermo, i tempi si sarebbero allungati: parrebbe venuta meno la candidatura di don Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale ed ex segretario di Pappalardo e De Giorgi. Una prima ipotesi prevedeva la nomina di un presbitero palermitano di esperienza (come Sarullo) che guidasse la transizione tra Romeo e il successore. Adesso i piani sembrerebbero cambiati: visto il cambio dell’arcivescovo il posto di ausiliare resterebbe vacante, con il vicario generale (da nominare) a gestire il passaggio di consegne. Per quest’ultima poltrona circolano i nomi del vicario episcopale Raffaele Mangano e del cancelliere Giuseppe Oliveri.

 


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