Mafia ed economia |L'incontro al liceo Cutelli - Live Sicilia

Mafia ed economia |L’incontro al liceo Cutelli

E' partito dal liceo catanese il ciclo di incontri con gli studenti dell’Associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta. “Associazioni mafiose e incidenza sull’economia” il tema affrontato dal Sostituto Procuratore della Repubblica,Andrea Bonomo.

associazione Alfredo Agosta
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CATANIA – Andare avanti per merito e non per favore. Si è discusso di lavoro e di economia e dell’incidenza del fenomeno mafioso, al liceo Mario Cutelli da cui riparte il ciclo di incontri con gli studenti dell’Associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta. “Associazioni mafiose e incidenza sull’economia sana” il tema affrontato dal Sostituto Procuratore della Repubblica (DDA) Dott. Andrea Bonomo, da Giuseppe Agosta, figlio del maresciallo ucciso dalla mafia e dagli altri rappresentanti dell’associazione, Mariolina Malgioglio e Fausto Sanfilippo di fronte a un folto pubblico di studenti, che si è mostrato sin da subito interessato e curioso di approfondire l’argomento.

Dopo i saluti e i ringraziamenti del preside Marino, il Sostituto Procuratore ha fatto un breve excursus della mafia catanese, dagli anni Ottanta, quando il confine tra organizzazioni mafiose e istituzioni era labile, quasi inesistente, fino ai giorni nostri. Bonomo ha parlato della Catania dei “Cavalieri” e della battaglia di Giuseppe Fava, tra i primi a denunciare il connubio tra mafia e mondo dell’imprenditoria; del controllo che oggi le organizzazioni esercitano sul tessuto produttivo, soprattutto attraverso il recupero crediti e di come ancora il favore sia il mezzo che si ritiene più idoneo per andare avanti.

“La mafia più pericolosa è quella che toglie il futuro – ha detto – la possibilità di lavorare. Il concetto per cui, se non si conosce qualcuno si è fuori – ha aggiunto – va combattuto”. Il Sostituto Procuratore ha sottolineato anche l’importanza di fidarsi delle istituzioni che, però, devono essere le prime a dare l’esempio. “Bisogna avere fiducia nelle istituzioni – ha sottolineato – queste ci sono e lottano per affermare la legalità. Per essere credibili devono dare l’esempio – ha proseguito – essere ferme e accertare immediatamente le responsabilità, senza dare l’idea che si ossa rimanere impuniti”.

Bonomo, che si è soffermato sull’importanza delle associazioni antimafia e di non lasciare solo chi denuncia, ha poi evidenziato la necessità del cambiamento culturale, cui devono contribuire famiglia e scuola, ed esortato i ragazzi ad andare avanti per merito, rifiutando la logica del favore.

Giuseppe Agosta, che ha ricordato la figura del padre e il suo attaccamento al lavoro, ha parlato della proposta di modifica della normativa antiracket presentata dall’associazione, che prevede una serie di esenzioni per chi denuncia il “pizzo”. Nello specifico, si tratta di esentare le “Vittime” dell’attività delittuose, per tre anni, dal pagamento di tutti i tributi: tasse comunali, contributi previdenziali, assicurativi e fiscali, riferiti ai datori di lavoro in generale ed a tutti i dipendenti assunti con regolare contratto di lavoro, a prescindere dalla tipologia del contratto di lavoro.

Agosta ha poi ricordato che sul sito web dell’associazione, http://www.associazionealfredoagosta.it/, è presente una sezione giovani che offre collegamenti con le agenzie interinali e che ha già permesso a tanti di trovare un’occupazione.

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