Minacce in ospedale con la pistola |Scatta un arresto a Palermo - Live Sicilia

Minacce in ospedale con la pistola |Scatta un arresto a Palermo

Un uomo avrebbe costretto l'ausiliare alla sbarra a farlo entrare all'interno dell'ospedale e avrebbe cercato di falsificare il registro del pronto soccorso. Era ai domiciliari.

PALERMO – Erano in quattro a bordo di una mini cooper grigia. Era circa la mezzanotte di sabato quando l’addetto alla sosta del Cervello si è ritrovato con una pistola alla tempia. Gli uomini, in coda per entrare all’interno dell’ospedale, hanno provato a superare la sbarra in fase di chiusura. Davanti a loro, infatti, una macchina aveva appena ritirato il ticket che consente l’ingresso. Ma l’elevatore si era chiuso in un paio di secondi ed è così che è nato il diverbio, dapprima a parole, poi armato, con il portiere. L’intenzione sarebbe stata quella di oltrepassare l’ingresso senza pagare. A questo punto l’autista avrebbe sferrato un pugno all’ausiliare e poi lo avrebbe minacciato di ucciderlo se non avesse alzato la sbarra immediatamente. Per questa ragione l’addetto alla sosta ha lasciato entrare l’auto, con tre uomini e un minorenne, all’interno del parcheggio dell’ospedale.

Una volta dentro, gli uomini si sono diretti immediatamente al pronto soccorso. Al triage, avrebbero provato a corrompere uno dei medici, secondo quanto raccontato dalle forze dell’ordine, per registrare nel foglio d’accettazione un orario differente da quello reale. Avrebbero voluto che, al pronto soccorso del Cervello, uno di loro fosse registrato alle 21, in prima serata, anziché a mezzanotte, ora in cui si è verificato il tutto. Sono bastati una manciata di secondi, tuttavia, per convincere gli uomini a lasciare la sala d’attesa dell’ospedale e a fuggire via. Ed è all’uscita che, ri-incontrando l’addetto alla sosta, in evidente stato di choc, avrebbero continuato a minacciarlo, in marcato dialetto, di non avvisare la polizia perché, stavolta, gli sarebbe finita peggio.

È stata proprio la registrazione al pronto soccorso il passo falso. Grazie a questa, infatti, i poliziotti sono riusciti a risalire al gruppo. Uno dei tre, inoltre, avrebbe fatto molte pressioni per l’orario da annotare sul referto medico, probabilmente, secondo gli investigatori, per giustificare l’assenza da casa. Quest’uomo, sottoposto a misura cautelare, è stato fermato l’indomani mattina e arrestato per aver violato i domiciliari. La notte stessa, invece, ad un paio di ore dal fatto, gli altri due componenti dell’autovettura sono stati fermati. Erano gli unici a bordo dell’auto, proprio sotto casa dell’uomo sottoposto alla misura, nella zona di via Belgio. Le indagini sono in corso, i due saranno processati per direttissima. Non è stata trovata l’arma con cui il conducente della mini avrebbe minacciato l’uomo all’interno del parcheggio al Cervello.

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