Il libro mastro e la confessione| Trema la burocrazia - Live Sicilia

Il libro mastro e la confessione| Trema la burocrazia

L'inchiesta 'Black List' su appalti e tangenti in Sicilia. Quindici fogli scritti a mano e al computer su carta intestata alla “Edilmeccanica G. Campione srl”: ecco il cuore dell'inchiesta che coinvolge anche l'ex dirigente generale della Regione, Pietro Tolomeo. Ascolta l'intercettazione: "Sono consumato". 

PALERMO – Nomi, cifre e segreti. Il cuore dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Dario Lo Bosco e dei due dirigenti della Forestale passano dalle relazioni pericolose di Massimo Campione, messe nero su bianco nella black list dell’imprenditore agrigentino.

Nella notte fra il 3 e il 4 settembre scorsi i poliziotti della sezione Anticorruzione della Squadra mobile di Palermo fermano Campione e perquisiscono la sua macchina. Nella Audi A3 trovano una borsa in pelle di colore nero che contiene 15 fogli scritti a mano e al computer su carta intestata alla “Edilmeccanica G. Campione srl”. Vi sono annotate date e cifre accanto ad una serie di nomi. Su molti sono ancora in corso le indagini. Su altri – “Quattrocchi”, “Albero”, “Marranca”, Tolomeo” – gli investigatori hanno le idee chiare: sono i destinatari delle tangenti. Un’ipotesi suffragata dalle stesse parole che Campione, subito dopo il controllo, rivolge alla sua collaboratrice Maria Grazia Butticè, pure lei indagata: “Chi cui cuntu ora.. di sti cosi?… intra a bursa c’erano tutti cosi… nomi… cugnumi… cunsumatu sugnu…”. Poco prima ai poliziotti Campione aveva azzardato una difesa: “I nominativi annotati su questi fogli sono tutti riferiti a muratori, carpentieri e collaboratori vari” .

Il 5 settembre l’imprenditore viene convocato dai poliziotti. Il suo atteggiamento è cambiato. Decide di confessare: ha pagato tangenti. Il primo contatto, così dichiara, lo ha avuto con Pietro Tolomeo, ex dirigente generale del dipartimento Energia della Regione. “Ho bisogno di picciuli”, gli avrebbe detto. Una richiesta che sarebbe stata soddisfatta con 23 mila euro a titolo di prestito, ma mai restituiti da Tolomeo, il quale gli avrebbe fatto capire che, in mancanza di pagamenti, l’aggiudicazione della gara per la nuova rete di comunicazione via radio della Forestale avrebbe potuto conoscere intoppi. Quindi, sarebbero iniziati i pagamenti “con carattere di sistematicità” ai funzionari Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi che, in cambio, avrebbero velocizzato “ogni aspetto burocratico e operativo”. Non solo soldi, ma pure l’assunzione della moglie e della figlia di Marranca alla “Sintec di Roma e alla ditta di autotrasporti Giuseppe Cuffaro di Agrigento”. Ed ancora, una fornitura di climatizzatori per Quattrocchi.

Campione non fa ancora il nome di Lo Bosco, nonostante sia citato negli appunti sequestrati anche con l’indicazione “Albero” che rimanderebbe al presidente di Rfi. “È solo un mio compagno di scuola a cui mi rivolgo per avere consigli. Non ha mai preso soldi da me”, dice Campione all’inizio. Poi, di nuovo cambia registro. Ammette di avere pagato tangenti a Lo Bosco per il progetto sui sensori da piazzare sui treni. “Vedi tu quello che mi puoi dare”, gli avrebbe detto il numero uno di Rfi. Nel caso di Tolomeo, però, non sono stati trovati riscontri esterni alle dichiarazioni di Campione che, da sole non sono bastate ad ottenere l’arresto, respinto dal giudice per le indagini preliminari Ettorina Contino. Diverso il caso di Lo Bosco, Marranca e Quattrocchi. Per loro sarebbero stati raccolti i riscontri. Da qui gli arresti domiciliari.

 


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