Nuovo welfare digitale |La piattaforma dei servizi sociali - Live Sicilia

Nuovo welfare digitale |La piattaforma dei servizi sociali

L’innovativo portale web “Città policentrica”, voluto dal Comune e realizzato dal raggruppamento di imprese S.C.p.A Etna Hitech, grazie a risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale Programmazione 2007-2013, (P.O FESR).

Città policentrica
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CATANIA – Catania è la prima città siciliana che mette in rete i servizi sociali, grazie all’innovativo portale web “Città policentrica”, voluto dall’amministrazione comunale e realizzato dal raggruppamento di imprese S.C.p.A Etna Hitech, ente capofila, la cooperativa Fenice e il Consorzio Il Nodo, grazie a risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale Programmazione 2007-2013, (P.O FESR). Il progetto Catania Città Policentrica si è ufficialmente concluso oggi con la consegna simbolica del portale (www.cataniacittapolicentrica.net-serv.it ), la piattaforma digitale che sarà una grande banca dati, a cui i cittadini potranno accedervi in modo veloce e facile per avviare pratiche, richiedere determinati servizi senza fare file agli sportelli, per i quali oggi i tempi di attesa sono molto lunghi. Ma anche gli uffici interni dei Servizi Sociali potranno comunicare tra loro on line senza passaggi di faldoni da una scrivania a un’altra. Nel corso del dibattito che ha caratterizzato l’evento finale, docenti ed esperti di settore si sono confrontati sul nuovo welfare digitale e sul ruolo sempre più centrale del cittadino. L’evento è stato patrocinato anche dall’Ordine professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia.

“E’ il primo esempio in Sicilia e siamo molto soddisfatti –ha esordito l’assessore comunale al Welfare Angelo Villari – la digitalizzazione garantisce trasparenza nella erogazione dei servizi e dall’altra consente agli utenti di seguire l’iter delle proprie richieste, aggiornare dati anagrafici, allegare documenti, diventando protagonista e parte attiva del procedimento”. “L’amministrazione si dota di uno strumento– ha proseguito il direttore dei Servizi Sociali e Famiglia Corrado Persico –che garantirà trasparenza ma soprattutto consentirà una efficiente programmazione”. “Anche i cittadini potranno vedere quali sono i servizi e le modalità di accesso – ha aggiunto la responsabile unica del procedimento Giusi Delfa – dall’assistenza domiciliare per gli anziani al buono casa, si potranno richiedere i servizi cui segue la valutazione e la presa in carico dell’ufficio”.

“Aggiungiamo un piccolo ma importante tassello per l’opera di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione – ha commentato Emanuele Spampinato, presidente S.C.p.A Etna Hitech – Il nostro scopo è mettere al centro il cittadino e fornire un sempre maggiore numero di servizi erogati dall’inizio alla fine direttamente online”. All’incontro presenti anche Silvana Strano, presidente cooperativa Fenice e Fabrizio Sigona, presidente del Consorzio il Nodo.

“Un’iniziativa molto apprezzata – ha detto Giuseppina Mauceri, consigliera regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Regione Sicilia –ci auguriamo che possa essere portata avanti in altri comuni della Sicilia perché consentirà anche agli operatori l’espletamento del proprio lavoro con maggiore serenità”.

“L’esperienza di Catania è senz’altro di eccellenza – ha commentato Renato d’Amico, ordinario Dipartimento Scienze politiche e Sociali, Università di Catania – mi auguro possa diventare best practice. La digitalizzazione dei servizi on line può determinare un efficientismo nel funzionamento della macchina amministrativa, stabilendo un rapporto virtuoso tra chi governa e chi viene governato”.

“È arrivata l’ora del sudore non perché non sia stato faticoso costruire la piattaforma – ha aggiunto Claudio Saita, docente Dipartimento Scienze Politiche – ma perché adesso toccherà all’apparato amministrativo fare uno sforzo in più per rimuovere eventuali resistenze al processo di innovazione e dall’altro per formare in modo adeguato gli attori chiamati a gestire il nuovo welfare digitale, sia personale interno che operatori esterni. E’ un processo virtuoso che potrà cambiare il volto dei protagonisti in campo, sia il privato sociale che la pubblica amministrazione”.

 


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