"Spazio di buona politica" | Parte il progetto di Pippo Russo - Live Sicilia

“Spazio di buona politica” | Parte il progetto di Pippo Russo

Pippo Russo durante il suo intervento (foto di Davide Fazio)

L'ex esponente del Pd ha spiegato che non si tratta di "un partito politico o un'associazione, ma di uno luogo dove chiunque può partecipare attivamente, senza nomi o bandiere".

l'iniziativa
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PALERMO – “In una Sicilia in cui tutto crolla la nostra politica si preoccupa soltanto di spartire poltrone e di conservare potere e privilegi. Per questo, è necessaria un svolta immediata”. Con questo messaggio di Pippo Russo, che ha appena lasciato il Partito democratico, si è aperto il primo incontro di “Spazio di buona politica” nel capoluogo siciliano. “Uno spazio di contenuti e non un partito politico o un’associazione – chiarisce Russo, organizzatore dell’evento -, ma uno luogo dove chiunque può partecipare attivamente e non per questo sentirsi appartenente ad una determinata fazione politica”.

Dal palco allestito all’hotel Wagner di Palermo, molti i temi trattati durante gli interventi. “In Sicilia non stanno crollando soltanto strade e autostrade – ha ribadito Russo –, ma l’intera società civile che non ha più punti di riferimento nelle istituzioni e nella politica”. E aggiunge: “Oggi diamo vita allo spazio di buona politica senza particolari nomi o bandiere, perché vogliamo dare la possibilità a chi non crede più in questi partititi e non vuole rassegnarsi all’astensionismo ed ai populismi, di avere ancora la possibilità di costruire un percorso che stimoli la partecipazione cittadina e che si fondi sui contenuti”.

Nella gremita sala riunioni “Giuseppe Verdi” dell’hotel Wagner, l’organizzatore dell’evento ha voluto anche ribadire i motivi che lo hanno spinto a lasciare il Pd: “Mesi fa avevo chiesto chiaramente ai dirigenti del Partito democratico di staccare la spina a questo esecutivo – ha spiegato Pippo Russo – perché era evidente che quello di Crocetta non poteva essere un governo della rivoluzione”. Anche dopo le dimissioni degli assessori Lucia Borsellino e Nino Caleca che lamentavano “un ritorno al passato” dell’esecutivo targato Crocetta, la reazione del Pd non è cambiata: “All’interno del Pd, anche all’indomani delle dimissioni di ben due assessori, nessuno ha ritenuto utile di convocare un assemblea di partito o una riunione straordinaria. Proprio in quell’occasione – ha concluso – avevo anche sollecitato una mozione di sfiducia contro il governatore Crocetta, che è l’unico mezzo per poterlo mandare a casa, ma anche in quel caso il mio appello è rimasto inascoltato nel silenzio di tutti”.

Dal palco non sono mancate dure critiche al quarto governo Crocetta: “Un esecutivo che ha cambiato 48 assessori in tre anni non può ritenersi autorevole e rivoluzionario – ha commentato Roberto Dolce, architetto -. Per questo è necessario uno spazio di buona politica, che sia capace di rimettere al centro il bene dei cittadini e che programmi il lavoro e lo sviluppo della comunità civica”.

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