Emergenza abitativa, occupato |stabile in via Calatabiano - Live Sicilia

Emergenza abitativa, occupato |stabile in via Calatabiano

Da sabato 7 il comitato “Casa X Tutti” sostiene l’occupazione di una palazzina in via Calatabiano 49; trenta senzatetto ospitati finora. “Il nucleo del problema è nelle speculazioni delle agenzie immobiliari”, affermano i militanti.

CATANIA – “Troppa gente senza casa-Troppe case senza gente”, “Casa per tutti”. Gli striscioni spiccano ai balconi della palazzina in via Calatabiano 49, occupata due giorni fa da trenta senzatetto coordinati dal comitato “Casa X Tutti”. Lo stabile, disabitato da diversi anni ma non inagibile, sarebbe uno dei moltissimi a subire la politica speculativa delle imprese immobiliari. “Le imprese lasciano gli immobili in queste condizioni attendendo che i prezzi salgano, magari quando i quartieri vengono riqualificati; intanto, a Catania, 13mila nuclei familiari avrebbero pieno diritto agli alloggi popolari. Qui potrebbero alloggiare almeno dieci famiglie”.

Così racconta a LiveSicilia Fabrizio Cappuccio, attivista del comitato che, in questi giorni, fa la spola tra l’Istituto Autonomo Case Popolari e il Comune di Catania, nella speranza di ottenere risposte coerenti. Dati oggettivi sono stati presentati alle istituzioni: ad oggi il 7/8 % della popolazione catanese necessiterebbe di un alloggio. Su 943 sfratti eseguiti nel 2014, il 95% è avvenuto per morosità incolpevole (casi di licenziamento, mancato rinnovo di contratti, cassa integrazione, infortunio o decesso di un membro del nucleo familiare). Una malaccorta gestione dell’amministrazione ha poi impedito al Comune di accogliere le domande di contributo previste per simili casi. Ma ad oggi gli uffici competenti continuano a palleggiarsi le responsabilità.

“Sono otto anni che vivo fuori casa”, ci dice un occupante, “tra l’altro ho anche un figlio invalido. Non voglio fare un discorso di parte, ma bisogna ammettere che per gli stranieri le istituzioni si muovono più in fretta”. Discorso delicato, specialmente in un contesto simile. “Così si finisce col far scoppiare guerre tra poveri”, fa notare Cappuccio, “non risulta che, almeno a Catania, i fatti stiano così. Noi abbiamo chiesto all’assessore Villari una risposta seria alle attuali condizioni di alloggio. A Questore e Prefetto vogliamo dire: cercate di comprendere la situazione, lasciando trascorrere i necessari tempi burocratici perché questa gente possa uscire da qui per entrare nei propri alloggi”.

Idea condivisa è di non creare conflitti d’alcun genere, perché lo sgombero sarebbe una sconfitta per l’intera cittadinanza e comunque un danno su più fronti. “Non abbiamo alcuna ostilità verso la forza pubblica, ma nessuno vuol farsi buttare fuori senza soluzioni accettabili”, rimarcano i militanti. Intanto si sviluppano le prime iniziative solidali: dopo il pranzo sociale di ieri, si continuano a raccogliere coperte, materassi e generi utili a migliorare le condizioni degli occupanti.

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