Circhi via d'accesso per clandestini | Blitz della polizia, 41 arresti - Live Sicilia

Circhi via d’accesso per clandestini | Blitz della polizia, 41 arresti

Operazione della Squadra mobile in tutta Italia. I fermati in Sicilia sono una decina. Coinvolti pure famosi impresari circensi e un dipendente regionale dell'assessorato al Lavoro accusato di corruzione. All'interno i nomi dei fermati. Guarda il video.

PALERMO – Gli immigrati arrivavano in massa in Sicilia e nel resto d’Italia attraverso i circhi. Blitz della Squadra mobile a Palermo e in altre città italiane.

Le persone fermate sono 41, di cui una decina i palermitani. E ci sono nomi di impresari circensi molto noti a livello nazionale e internazionale. Gli spettacoli itineranti erano diventati il mezzo attraverso cui cittadini di India, Pakistan e Bangladesh arrivano senza alcun ostacolo nel nostro paese. In centinaia hanno pagato per raggiungere l’Italia e dare una parvenza di legalità alla propria posizione. E se la banda trovava ostacoli bastava pagare una mazzetta ad un dipendente infedele dell’assessorato regionale al Lavoro per mettere a posto le cose.

Coinvolti personaggi come Lino Orfei, Darvin Cristiani, Alvaro Bizzarro. Questo l’elenco completo dei circhi coinvolti:  Sandra Orfei, Lino Orfei, Bizzarro, Coliseum, Città di Roma, Vienna Roller, Martin, Jonathan, Circo di Praga, Apollo, Martini Cirque D’Europe, Caroli, Kumar, Smart Shane, Wigliams Brother, De Blais, Meraviglioso, Aris Martini, Denji show, Cristiani Bros, Circo Acquatico, Circo Acuatico Splash, Marinescu. Secondo l’accusa, facevano finta di assoldare artisti e operai per gli spettacoli ed invece avrebbero favorito l’immigrazione clandestina. Non era un caso che molti di loro avessero trasferito la sede legale a Palermo dove, dicono gli investigatori, potevano contare sul dipendente regionale che avrebbe sistemato le speciali pratiche del lavoro che riguardano i circensi.

Il giro d’affari finora scoperto è di sette milioni di euro. Ciascun clandestino sborsava fino a 15 mila euro per giungere in Italia. L’organizzazione, spiegano il questore Gudio Longo e il capo della Mobile Rodolfo Ruperti, sfruttava dei canali internazionali. L’operazione è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Leonardo Agueci della Direzione distrettuale antimafia, competente quando si indaga sui “traffici” di essere umani, e dai sostituti Luca Battinieri, Daniela Varone ed Enrico Bologna. 

“Abbiamo proceduto ai fermi per il pericolo di fuga vista l’estrema mobilità degli indagati” – ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi -. Dalla conferenza stampa convocata dagli investigatori è emerso il ruolo di Vito Gambino, 54 anni, dipendente dell’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro della Regione Siciliana che avrebbe svolto un ruolo chiave nella truffa relativa ai lavoratori stranieri fatti entrare in Italia attraversi false assunzioni nei circhi. Insieme a lui è stata fermata anche la moglie, Provvidenza Visconti, 51 anni, pure lei dipendente dell’assessorato. Gambino, responsabile dell’Ufficio speciale di collocamento per i lavoratori dello spettacolo, secondo l’accusa avrebbe prodotto, dietro compenso, dei falsi nulla osta al lavoro per prima occupazione necessari per ottenere, da parte delle ambasciate, il visto d’ingresso nel territorio nazionale nei confronti degli extracomunitari. In particolare gli impresari circensi inoltravano la domanda di assunzione dello straniero al dipendente regionale, il quale predisponeva, anche in mancanza dei presupposti e in alcuni casi falsificando la documentazione, il nulla. Anche allo scopo di sveltire le pratiche amministrative, in un secondo momento, Gambino avrebbe deciso di mettersi “in proprio”, mantenendo comunque il suo incarico alla regione, grazie a una sorta di ufficio di collocamento “privato” in via Malaspina 167, attraverso il quale ottenere contatti diretti con gli imprenditori circensi. In questa nuova attività sarebbero stati coinvolti tutti i familiari del dipendente regionale. Questi ultimi avrebbero, tra l’altro, messo a disposizione conti correnti e postepay su cui far confluire le cifre pagate dagli imprenditori circensi.

I fermati nell’operazione Golden Circus per l’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono: Vito Gambino, Provvidenza Visconti, Francesca Gambino, Paul Harmesh, Ullah Wali, Daljinder Singh, Francesco Vassallo, Claudio Vassallo, Americo Giovanni Bisbini, Rodolfo Bisbini, Prem Singh, Pasquale La Veglia, Vincenzo Bisbini, Adam Caroli, Desiree Caroli, Shane William Smart, Lino Petilla Orfei, Aldo Martini, Tommaso Fernandez, Mohammad Bilal, Ronny Denji, Mihai Gabriel Marinescu, Kishan Chand, Avtar Chand, Sohail Youna Malik, Eleuterio De Bianchi, Davide Rossi, Arduino Rossi, Leo Martini, Jatinder Singh, Maria Loikala, Walter Martini, Giovanni Vassallo, Mohammad Sajedul Islam, Elvira Picard, Alvaro Bizzarro, Maxmiliano Rossi, Darvin Matteo Cristiani, Rashid Manzoor, Nirmal Singh.


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