Strada distrutta dalle piogge |Parte della carreggiata nel torrente - Live Sicilia

Strada distrutta dalle piogge |Parte della carreggiata nel torrente

L'area è messa in sicurezza con delle semplici transenne, insufficienti per il consigliere Petralia, a garantire l'incolumità degli abitanti. L'assessore Bosco afferma: "Stiamo facendo un elenco con tutte le emergenze idrogeologiche". LE FOTO 

Via Fossa creta
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CATANIA – A ogni pioggia la situazione peggiora. Ogni temporale gonfia il torrente che, inesorabilmente, trascina con sé pezzi di asfalto. E’ così che, dopo il cattivo tempo delle scorse settimane, parte della via di Fossa della Creta è franata dentro l’Acqua Santa, il canale che da Monte Po arriva fino al faro Biascari, rendendo una situazione già al limite, altamente pericolosa.

Continua a cedere la terra in città. Numerosi quartieri presenterebbero infatti condizioni di dissesto idrogeologico, complici la tipologia di terreno, il cemento, le cattive manutenzioni e la piogge torrenziali dell’ultimo periodo. Dopo la voragine di San Giorgio, infatti. ecco che la terra cede anche poco più a sud. La denuncia arriva dal consigliere della sesta municipalità, Filippo Petralia che, da tempo, chiede all’amministrazione comunale interventi risolutivi per mettere in sicurezza l’area e le case che si affacciano lungo quel tratto di strada. Interventi di pulizia, che da Palazzo degli Elefanti effettuano ogni tanto, ma che risultano insufficienti senza la messa in sicurezza degli argini del torrente che, però, pare non si possa realizzare per mancanza di fondi nelle manutenzioni.

“Ho richiesto decine di volte lavori simili a quelli effettuati anni fa poco più a valle – spiega Petralia – dove insistono più palazzi. La situazione è molto grave anche in questo punto – aggiunge – dove potrebbe scapparci il morto”. Non solo lungo la prima parte della strada non c’è nulla a separare la carreggiata dal torrente, se non qualche transenna, ma poco più avanti, tra carreggiata e guard rail l’asfalto ha in parte ceduto e insiste una frattura ampia”.

Le condizioni della strada peggiorano a ogni pioggia un po’ più intensa e non bastano gli accorgimenti presi da Petralia, che qualche settimana fa ha chiesto l’invio delle ruspe per liberare strada e letto del torrente, e dagli abitanti che, come spiega Domenico Rapisarda, ripuliscono gli argini come possono. “L’ultima volta ho pulito tutto io – afferma – ma, se non ripristinano il muro in cemento, che l’acqua ha praticamente portato via, siamo punto e accapo, con la conseguenza che anche ritirarci a casa diventa pericoloso”. Non ha alcuna intenzione di pagare le tasse a dicembre Rapisarda: con lui vogliono protestare anche le altre famiglie costrette a vivere in mezzo al fango e con i cannizzi che arrivano fino a dentro le case.

“Chiediamo all’amministrazione comunale – conclude Petralia – di procedere con la messa in sicurezza dell’area, ripristinando gli argini del torrente e l’asfalto sulla strada, dotando la zona di illuminazione ma soprattutto, eliminando immediatamente i pericoli. Non è possibile che ogni volta, dalle Manutenzioni, rispondono che non ci sono soldi”. Proprio per reperire somme per mettere in sicurezza il territorio cittadino dal punto di vista idrogeologico, Palazzo degli Elefanti starebbe preparando un elenco contenente tutte le urgenze della città. Lo conferma l’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Bosco che conferma la volontà da parte dell’amministrazione di agire tempestivamente per attenuare i rischi dovuti alla vulnerabilità del territorio.

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