Elezioni rinviate e proroghe |Ncd "benedice" la nuova giunta - Live Sicilia

Elezioni rinviate e proroghe |Ncd “benedice” la nuova giunta

Sala d'Ercole ha deciso l'annullamento del voto previsto per il 29 novembre. I commissari saranno prorogati fino a giugno. La riforma dei Liberi consorzi tornerà in prima commissione. Il nuovo esecutivo per la prima volta all'Ars. Il governatore: "Chiedo al parlamento un patto di lealtà". Critiche feroci dalle opposizioni.

all'ars la questione delle ex province
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PALERMO –  Il pasticcio delle Province si è risolto con la nuova marcia indietro. E con la solita proroga degli infiniti commissariamenti. Salta la data del 29 novembre. Incarico ai commissari prolungato fino al giugno del 2016. Il testo, intanto, torna in prima commissione. I deputati la esamineranno ancora una volta, dopo la mega impugnativa di Palazzo Chigi con la quale è stato chiesto al governo, in pratica, di riscrivere quella legge. Con ancora un nodo da sciogliere: la coincidenza tra la carica di sindaco della Città metropolitana e sindaco del capoluogo. È questo il primo atto legislativo affrontato dal Crocetta quater. Il nuovo governo che si è presentato a Sala d’Ercole nel nuovo schieramento, ritoccato dai politici.

“Sono orgoglioso di questo governo” ha detto Crocetta nel tardo pomeriggio. Dopo che diversi esponenti dell’opposizione hanno ferocemente attaccato l’operato del presidente in questi tre anni. “Adesso – ha risposto però Crocetta – le forze politiche sono maggiormente coinvolte all’attività di governo. Gli assessori in giunta rappresentano a pieno titolo i partiti. A quelli che non hanno ancora una rappresentatività dico che c’è ancora un assessorato molto importante e che spero di coinvolgere proprio una delle forza attualmente fuori”. L’assessorato vuoto è quello delle Autonomie locali. Crocetta ha spiegato che la scelta del componente mancante della giunta arriverà nei prossimi giorni. “Sono finiti male – ha insistito Crocetta – i tentativi di mettere fine a questa legislatura attraverso interventi esterni che hanno ad esempio utilizzato lo spettro del commissariamento o a vicende mediatiche che poi si sono dimostrate infondate”. Il riferimento è rivolto alle indiscrezioni pubblicata da l’Espresso sulla famosa e presunta intercettazione tra Crocetta e il primario Turino. “Adesso – l’appello del governatore – chiedo a tutto il parlamento un patto di lealtà”. Una richiesta che sembra non riguardare il Movimento cinque stelle, nei confronti del quale Crocetta non ha lesinato frecciate: “Sapete fare solo trazzere e pensate che siano autostrade” ha detto il governatore.

Ma proprio dai deputati grillini erano arrivati alcuni tra gli attacchi più duri: “Abbiamo assistito a un discorso comico” ha detto Giancarlo Cancelleri. “E a ridere – ha incalzato il capogruppo Giorgio Ciaccio – sono gli stessi assessori o deputati della maggioranza. Da tre anni Crocetta ripete le stesse cose e da tre anni viene smentito. Oggi si chiedono patti di lealtà, quando questo governo non è capace di fare una riforma. E Crocetta nomina commissari inviati da Roma perché non ha più alcuna credibilità”. “Questo – ha detto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – è il governo dei nuovi amici di Crocetta, come Cracolici che parlò di giunta dei camerieri, Marziano che pensò di denunciare il governatore, e poi di Pistorio, di Cascio, di Digiacomo che lo hanno attaccato per tre anni”. Per il capogruppo di Cantiere popolare Toto Cordaro, “per fare Cracolici assessore non c’era bisogno di partire da Zichichi e Battiato. Il patto che propone il presidente? Credo sia la settima volta. Noi restiamo opposizione e andremo al governo quando e se vinceremo le elezioni”.

Molto duro anche Nello Musumeci: “Per quasi un’ora abbiamo ascoltato Crocetta dire cose alle quali forse nemmeno lui credeva. Il presidente della Regione chiede oggi un patto di lealtà. Ma è circondato da persone che in questi tre anni si sono abbeverati alla fonte della slealtà. E ha preferito difendere la sedia, tradendo il patto con i siciliani. Non chieda qui la lealtà. Questo governo – ha aggiunto Musumeci – dovrebbe rappresentare la novità? Cracolici e Pistorio sono alcuni tra i più autorevoli rappresentanti dell’esperienza di Lombardo. L’unica novità potrebbe essere Ncd, che dice di non essere entrato in campo, ma si riscalda ai bordi del campo. Voteranno le riforme? Pure io le voto se le portate in Aula, mica c’è bisogno di passare dall’opposizione alla maggioranza…”.

E la benedizione di Ncd al Crocetta quater avviene tramite le parole del vicecapogruppo Enzo Fontana: “Questo – ha detto – è un momento solenne. Il quarto governo Crocetta presenta figure politiche che mi rendono fiducioso. Spero si possa andare avanti per i prossimi due anni: non per noi, ma per i siciliani. Noi siamo il partito della responsabilità”. Alla fine dell’accorato discorso, la stretta di mano col neo assessore Cracolici. E in quella stretta ci sono dieci anni di politica siciliana, da Berlusconi a Lombardo, giungendo alla rivoluzione arenata sul fondale della vecchia politica.

LA DIRETTA DELLA SEDUTA

20.55 Si conclude la lunga replica del governatore.

20.47 Crocetta: “L’intercettazione? Non esiste e lo ha dimostrato l’incidente probatorio. La Borsellino? Se le hanno fatto vedere un finto dossier capisco perfettamente la sua reazione. La realtà è che è stata costruita una montatura”.

20.41 Crocetta: “Io non sono Alice nel paese delle meraviglie. Ma nessuno può dire che noi non abbiamo cambiato le tendenze negative che riguardavano la Sicilia. Non possiamo però lasciare tutto all’antipolitica, serve la politica con la “P” maiuscola”.

20.38 Crocetta: “Io ho deciso di avviare un dialogo col governo nazionale, per garantire entrate vitali per la Sicilia. Non avendo aumentato le spese, mi volete spiegare perché non quadrano i conti? Perché abbiamo usato i fondi Fsc peril bilancio? Io capisco la politica di chi fa le trazzere e pensa di avere fatto un’autostrada. Capisco meno le altre forze politiche, che finiscono per sposare il qualunquismo e l’antipolitica”.

20.35 Interviene Crocetta per una replica. “Sono orgoglioso di avere questo governo. La politica non è il terreno della guerra permanente. Come rivendico gli scontri, rivendico anche la pace raggiunta”.

20.29 Vullo (Pd): “Ho sempre pensato che i tecnici della politica siano i politici. A noi deve interessare solo il bene comune”.

20.18 Panarello (Pd): “E’ positivo che Crocetta abbia aperto a una pacificazione con le opposizioni. Che hanno legittimamente respinto questa proposta. Ma credo che il presidente debba andare avanti in questa direzione. Ed è importante anche un rapporto positivo col governo nazionale per permettere alla Sicilia di affrontare le emergenze e guardare anche al futuro. Anche per questo il Pd ha proposto questo sforzo, questo nuovo impegno del partito. E sono felice che lo stesso abbia fatto, con coraggio, anche l’Ncd, sostenendo il governo”.

20.01 Turano (Udc): “In passato sono stato critico, ma sempre leale. Questo è un governo autorevole anche per lo spessore politico dei partiti che li hanno designati. Siamo giunto a un bivio. Potevamo arrenderci e assecondare gli eventi. Oppure assumerci fino in fondo la responsabilità. Questo non è un tempo normale, e non siamo chiamati a scelte normali. Non siamo sempre stati d’accordo con Crocetta e a volte lo abbiamo criticato duramente. Ma oggi siamo qui per farci carico di questa responsabilità con coraggio”.

19.49 Fontana (Ncd): “Questo è un momento solenne. Oggi nasce il quarto governo Crocetta, con molte difficoltà. Ma con figure politiche che mi rendono fiducioso. Spero si possa andare avanti per i prossimi due anni: non per noi, ma per i siciliani. Crocetta ha ereditato una Sicilia con tantissimi problemi. Noi siamo il partito della responsabilità. Vogliamo trasferire il modello di Roma anche qui in Sicilia. Ma noi non facciamo parte della maggioranza. Abbiamo stabilito un patto con Pd e Udc, un patto politico e amministrativo anche in vista della prossima legislatura. Con l’Udc diventeremo un unico partito”.

19.38 Fazio (Misto): “Speriamo che questa sia la volta buona. Ma in questi tre anni i siciliani si aspettavano la rivoluzione, dei veri miglioramenti. Adesso è molto difficile recuperare. Crocetta è all’ultima fermata. O mantiene le promesse fatte ai siciliani, oppure è meglio che si dimetta, ma anche che vada via dalla Sicilia. Solo Crocetta non vede i danni fatti ai siciliani”.

19.34 Figuccia (Forza Italia): “Sono stati tanti i fallimenti, dall’acqua ai rifiuti, passando per le Province. Con questa giunta Crocetta ha sgombrato il campo dagli equivoci: è il partito marmellata di Pd, Udc e Ncd. Peccato che i siciliani vogliano che il governo vada a casa”.

19.28 Musumeci: “La telefonata rivelata dall’Espresso non esiste? Non lo so, questo si vedrà. Restano certamente le parole di Lucia Borsellino, pesanti come macigni. E ancora: mai politici in giunta aveva detto? Ed eccoli qua: cinque su undici, in attesa del prossimo. Lei presidente non ha mantenuto un impegno e ha descritto una Sicilia che non c’è. E non ha costruito un mattone sulle macerie. In questi tre anni Crocetta ha soltanto promesso e non ha saputo mantenere nulla. Assuma le decisioni del caso, per il bene di tutti”.

19.24 Musumeci: “Questo governo dovrebbe rappresentare la novità? Cracolici e Pistorio sono alcuni tra i più autorevoli rappresentanti dell’esperienza di Lombardo. L’unica novità potrebbe essere Ncd, che dice di non essere entrato in campo, ma si riscalda ai bordi del campo. Voteranno le riforme? Pure io le voto se le portate in Aula, mica c’è bisogno di passare dall’opposizione alla maggioranza…”.

19.20 Musumeci: “Per quasi un’ora abbiamo ascoltato Crocetta dire cose alle quali forse nemmeno lui credeva. Il presidente della Regione non può costringere i siciliani a coniugare ancora i verbi al futuro. E chiedere oggi un patto di lealtà. Lei, presidente, è circondato da persone che in questi tre anni si sono abbeverati alla fonte della slealtà. Lei è stato in questi anni in una solitudine circondata da opportunisti. Lei ha preferito difendere la sedia, tradendo il patto con i siciliani. Non chieda qui la lealtà”.

19.11 Foti (Movimento cinque stelle): “Crocetta parla di autonomia, ma se è stato proprio lui a rinunciare a un contenzioso che ci avrebbe dato una boccata d’ossigeno…”.

19.05 Ciaccio (Movimento cinque stelle): “A ridere per le insensate dichiarazioni sono gli stessi assessori o deputati della maggioranza. Da tre anni Crocetta ripete le stesse cose e da tre anni viene smentito. Oggi si chiedono patti di lealtà, quando questo governo non è capace di fare una riforma. E mentre gli assessori cambiano in continuazione. Crocetta nomina commissari inviati da Roma perché non ha alcuna credibilità”.

18.57 Cancelleri (Movimento cinque stelle): “Grazie al presidente per i suoi minuti di grande livello comico. Stasera scopriamo che il Pil è cresciuto. Lo Svimez ha detto che il Meridione cresce dello 0,1% e la Sicilia è l’unica regione ad avere un segno meno. Le partecipate? Nessuna è stata chiusa. Crocetta è l’unico presidente a non avere indebitato la Sicilia? E allora i 3,7 miliardi di mutui che abbiamo acceso in questi tre anni ce li siamo sognati”.

18.54 Falcone (Forza Italia): “Prima questo governo va a casa, meglio è per la Sicilia”.

18.44 Falcone (Forza Italia): “Il discorso di Crocetta mi è parso un po’ meno arrogante dei precedenti. Ricordo però che già il precedente governo doveva essere quello che avrebbe consentito la ‘svolta’. Quello composto da assessori di altro profilo. Quello di oggi qual è? Quello degli amici di Crocetta, come Cracolici che parlò di giunta dei camerieri, Marziano che pensò di denunciare il governatore, e poi di Pistorio, di Cascio, di Digiacomo. Intanto esponenti della maggioranza, come quelli del movimento di Cardinale, sono usciti dall’Aula mentre il presidente parlava, in senso di spregio”.

18.34 Cordaro: “Al contrario di tutti i proclami finalmente abbiamo assistito al parto del primo governo politico di Crocetta. Non scenderò ai livelli di polemica che avete toccato voi. Ma per fare Cracolici assessore c’era bisogno di partire da Zichichi e Battiato? Del resto Crocetta aveva detto: mai un politico in giunta. Allora quei tecnici cosa erano? Un capriccio della politica? Il patto che propone il presidente? Credo sia la settima volta. Noi restiamo opposizione e andremo al governo quando e se vinceremo le elezioni”.

18.33 Riprende la seduta con gli interventi dei gruppi parlamentari.

18.24 Aula sospesa per cinque minuti.

18.23 Crocetta ha concluso il suo intervento, durato quasi un’ora.

18.19 Crocetta: “La Sicilia può cambiare. Chiedo un patto di lealtà che cementi maggioranza e opposizioni”.

18.16 Crocetta: “E vogliamo sbloccare alcune legge come quella sulla Formazione, o quella sul diritto allo studio depositate nell’ottobre del 2014. E ancora, lo Sblocca Sicilia o il Testo unico sulle attività produttive perché non le abbiamo ancora esaminate?”.

18.10 Crocetta: “Bisogna convincere Roma che solo il fatto di avere dirottato il pagamento dei dipendenti dalla Sicilia ci ha tolto centinaia di migliaia di euro l’anno. E lo stesso vale per la compartecipazione alla Sanità. La Sicilia non sta chiedendo l’elemosina, ma solo quello che le spetta”.

18.00 Crocetta: “Capisco quando Salvini urla contro la Sicilia. E’ più difficile comprendere quando a farlo sono i siciliani. Noi pensiamo a nuove opere canteriabili per un miliardo e mezzo nei prossimi due anni. Sarà una svolta per la Sicilia”.

17.55 Crocetta: “Abbiamo cambiato tante cose, poi ovviamente le cose che si possono ancora fare è infinito. La rivoluzione? E’ un mito. Quelle si fanno nei momenti di crescita, di sviluppo, non in fasi così difficili. C’è una Sicilia delle emergenze, dei ponti che crollano, delle frane”. Poi rivolgendosi ai deputati del Movimento cinque stelle che protestavano, il governatore ha detto: “Grazie per le vostre trazzere, che risolveranno tutto”.

17.52 Crocetta: “Questo è l’ultimo governo fatto con le forze politiche. Se qualcuno lo metterà in discussione, l’alternativa sarà solo un governo del presidente. Non sono disponibile a rivisitare in chiave politica questo governo”.

17.48 Crocetta: “L’utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione per gli stipendi è una cosa positiva? No di certo. Ma cosa avremmo dovuto fare? Le alternative non erano molte: avremmo dovuto alzare le tasse o compiere nuovi tagli. Ma una volta tagliati gli sprechi cosa restava? I Forestali, i precari, gli Asu, i dipendenti delle Partecipate? Chi critica, dica chiaramente che preferirebbe queste ipotesi”.

17.42 Crocetta: “Oggi il Pil della Sicilia è in crescita dello 0,4%. Dal 2007 al 2013 questa Regione ha perso il 13 per cento di Pil. Nel 2014 abbiamo smesso di perdere. Possiamo quindi ben sperare. Mentre sui giornali continuano a dire che guadagno ventimila euro, quando ne guadagno 6.700. E nessuno dice invece che siamo quelli che hanno voluto il tetto più basso per gli stipendi dei dirigenti, e che abbiamo iniziato a chiudere partecipate in perdita”.

17.40 Crocetta: “Sono finiti male i tentativi di mettere fine a questa legislatura attraverso interventi esterni che hanno ad esempio utilizzato lo spettro del commissariamento o a vicende mediatiche che poi si sono dimostrate infondate. E io adesso chiedo a tutto il parlamento un patto di lealtà”.

17.36 Crocetta: “Si è chiusa una fase: oggi le forze politiche sono maggiormente coinvolte all’attività di governo. Gli assessori in giunta rappresentano a pieno titolo i partiti. A quelli che non hanno ancora una rappresentatività dico che c’è ancora un assessorato molto importante e che spero di coinvolgere proprio una delle forza attualmente fuori. Prendo atto di dichiarazioni come l’Ncd che ha aderito all’intergruppo con Udc, che non partecipa in giunta ma ha voluto aderire a una intesa programmatica per le riforme”.

17.31 Prende la parola il presidente Crocetta.

17.27 “Sono già 35 i sindaci, della provincia di Palermo, che si sono candidati al ruolo di sindaco della città metropolitana, in disaccordo alla norma del governo regionale che prevedeva il rinvio dell’elezione di secondo livello al prossimo giugno. A loro, in qualità di presidente vicario della commissione Affari Istituzionali dell’ARS, esprimo la mia assoluta vicinanza”, lo dichiara l’onorevole Vincenzo Figuccia, presidente vicario facente funzioni della commissione Affari Istituzionali presso il parlamento regionale. “Serve fare chiarezza in uno scenario con poche luci e troppe ombre. Comprendo ma non accetto la visione furbetta del governo regionale e del Pd siciliano, il tentativo di Crocetta di mettere all’angolo i sindaci Orlando e Bianco, ma è necessario dire basta ad una politica che penalizza pesantemente la nostra comunità – ha proseguito Figuccia –. Serve un netto cambio di marcia. Il rinvio dell’elezione determinerebbe infatti la proroga dei commissari straordinari per le ex province, uno strapotere dei dirigenti degli enti, e una gravissima condizione di stallo in merito alla manutenzione delle strade, delle scuole, all’attivazione dei servizi di assistenza per le persone in difficoltà, portatori di handicap in primis”.

Intervenendo oggi in Aula, da presidente della Commissione Affari Istituzionali, Figuccia ha quindi dichiarato: “E’ inaccettabile la proposta del presidente Ardizzone di votare a gennaio per le città metropolitane e a giugno per i liberi consorzi. E’ necessario andare al voto ora e fare definitivamente luce su una situazione a dir poco confusa”.

17.26 Stralciati gli altri articoli del ddl che tornano in commissione.

17.23 Approvato l’articolo che sopprime le elezioni del 29 novembre. Prevista la proroga dei commissari fino al 30 giugno 2016.

17.18 Il presidente Ardizzone legge in Aula i decreti di nomina degli assessori del Crocetta quater e allo stesso tempo dà notizia della decadenza dei nuovi assessori (Marziano e Cracolici) dagli incarichi di presidente di commissione e da quelle di componenti di commissione (Micciché).

17.01 Formica: “Questa delle Province è una norma ad ostacoli”.

17.00 Sammartino (Pd): “Basta con i rinvii in commissione”.

16.58 Dipasquale: “Mi vergogno di andare alle elezioni oltre il gennaio prossimo. E’ assurdo, dopo tre anni, lasciare ancora questa situazione in sospeso”.

16.53 Cappello (M5S): “Manca Crocetta oggi in Aula? Non è la prima volta che l’Ars sopperisce al governo. Bisogna resistere di fronte alla Corte costituzionale. La Sicilia ha competenze esclusive su questa materia. Bisogna resistere”.

16.49 Falcone (Forza Italia): “Questo stralcio completa un pasticcio. E non è la novità che quest’Aula esiti leggi che poi naufragano alla prima verifica. Prima di fronte al Commissario dello Stato e oggi di fronte al Consiglio dei ministri. La maggior parte dei sindaci si è candidata per far fare una figuraccia a questa maggioranza”.

16.46 Panarello (Pd): “Capisco le preoccupazioni di Musumeci. Ma dobbiamo dare presto una risposta agli enti di area vasta che attendono persino di sapere quali sono le loro funzioni”.

16.41 Musumeci: “Siamo contrari alle due differenti scadenze. E dal Consiglio dei ministri esce un parlamento fortemente umiliato. Perché non stiamo considerando l’idea di opporci di fronte alla Corte costituzionale?”. Ardizzone: “L’idea di anticipare il voto per le Città metropolitane serve a dare un incentivo a noi stessi a far presto”.

L’annullamento delle elezioni per le cariche dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. È il primo atto legislativo di fronte al quale si troverà oggi il quarto governo di Rosario Crocetta. Gli assessori sono arrivati alla spicciolata a Sala d’Ercole, mentre il presidente dell’Ars Ardizzone apriva il dibattito sulla questione all’ordine del giorno.

“Siamo di fronte a un paradosso – ha detto Ardizzone – visto che le procedure sono state già avviate, ma quella data andrà annullata alla luce dell’impugnativa del governo nazionale. In conferenza dei capigruppo – ha aggiunto – abbiamo deciso di rinviare in prima commissione il ddl perché possa essere esaminato. Sappiamo che c’è stata una interlocuzione tra governo regionale e governo nazionale, ma lo abbiamo letto solo dai giornali. Il governo nazionale ha impugnato il ddl in diversi punti e adesso dobbiamo decidere se resistere di fronte alla Corte dei conti in tutto e per tutto. Certamente non possiamo decidere di fronte a quali parti riteniamo di resistere o non resistere.

E mi riferisco in particolare alla norma tanto discussa che prevede la coincidenza tra sindaco della città metropolitana e sindaco del Comune capoluogo”. La norma che taglierebbe fuori dalla corsa alla guida della Città metropolitana dei sindaci Leoluca Orlando, Enzo Bianco e Renato Accorinti.

“Ad oggi – ha proseguito Ardizzone – non c’è una Finanziaria, e penso che al di là delle dichiarazioni, la manovra non sarà approvata prima del 30 aprile. Così, ho presentato un emendamento che prevede la proroga dei commissari fino al 31 gennaio 2016 per le città metropolitane e fino al 30 giugno per i Liberi Consorzi”.

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