Lo scandalo Corsello | "Finiamo sui giornali" - Live Sicilia

Lo scandalo Corsello | “Finiamo sui giornali”

Dalle carte dell'inchiesta emerge la paura dei dirigenti del Formez di fronte alle richieste della burocrate. Il funzionario Giubilaro, che ha raccontato ai finanzieri della Polizia tributaria dell'incontro al centro dell'indagine, si era reso conto delle possibili conseguenze: "Non mi faranno lavorare più in Sicilia".

PALERMO – “Finiamo sui giornali”, la dirigente del Formez aveva sentito subito puzza di bruciato. La richiesta di sei assunzioni da parte di Anna Rosa Corsello era irricevibile. Una proposta che sarebbe giunta “senza mezzi termini” e con riferimento “al volere del presidente Crocetta e della dottoressa Monterosso”. “Rimasi sorpresa e piuttosto sdegnata della richiesta – racconta Anna Gammaldi – non solo nel merito ma anche nel metodo: i termini bruschi, la perentorietà del tono ed il fatto che mi abbia consegnato un foglietto mi sono apparsi aspetti offensivi del ruolo istituzionale che entrambe ricoprivamo”.

La dirigente affida questo ricordo ai finanzieri della Polizia tributaria l’11 marzo scorso. Un “favore”, quello richiesto dalla Corsello, una proposta “calorosa”, accompagnata dalle rassicurazioni: “Ma sono bravi, competenti!”. La Gammasi avrebbe obiettato: “Qui finiamo sui giornali”. Una frase che “pronunciai – racconta la dirigente agli inquirenti – in tono sdegnato, d’impulso e nel tentativo di smorzare sul nascere la richiesta della Corsello”.

E i giornali recitano un ruolo di primo piano in questa vicenda. Di fronte alla proposta della Corsello, ricordano gli altri due presenti all’incontro, il funzionario regionale Domenico Giubilaro e la responsabile del “Progetto Sicilia” del Formez Pasqua Gramasi, la dirigente Gammaldi avrebbe sollevato alcune obiezioni, rispondendo che “tale contrattualizzazione – racconta Giubilaro – sarebbe stata troppo visibile e dunque criticabile mediaticamente e che sarebbe stato più opportuno anche scalettare le assunzioni o piuttosto assumere per progetti relativi ad altre amministrazione pubbliche”.

È questo uno dei punti più controversi. Mentre, infatti, le parole del funzionario della Regione farebbero intendere che la Gammaldi avesse assicurato una seppur vaga disponibilità all’operazione, di diverso avviso è ovviamente la diretta interessata, come emerge da una telefonata tra lei e la Gramasi. “Mimmo (Giubilaro, ndr) sostiene – dice quest’ultima – che a questo incontro realmente la Corsello ti ha dato quel foglietto ma io ovviamente… tu eri allibita, volevano sapere da me poi che è successo, non è successo niente… allora Mimmo sostiene che tu hai detto che va bè, conveniva con me sul fatto che tu eri allibita e che hai detto ‘finiamo sui giornali’ e poi diciamo dissentivamo su una cosa, su due: sul fatto che a un certo punto si parlò di altre regioni però nel senso che si dovevano candidare su webcall su altre regioni”.

Secondo le dirigenti del Formez, insomma, la presunta “apertura” altro non era che un invito a seguire le normali procedure per le assunzioni nell’ente. “Tanto che tu hai detto una cosa tipo – prosegue la Gramasi -che le scalettavamo le assunzioni di questi su altre regioni, guarda questo non mi risulta assolutamente perché gli ho detto, siccome so come vengono fatte da noi le selezioni, so pure che c’è una procedura. Cioè quello che loro volevano capire è va bè, la Corsello sicuramente ci ha dato questo foglio e questo è vero e non c’è niente… volevano capire tu come avevi reagito. Io gli ho detto che eri assolutamente stupita… perché non ci potevano credere di quello che stava… che ci stava capitando”.

Su quel punto non concordano, il funzionario della Regione e i dirigenti del Formez. Questi ultimi hanno, o non hanno “aperto” all’assunzione, sebbene “scalettata” in altre Regioni? “Da quello che fanno capire – ribadisce la Gramasi alla Gammaldi – è come se tu in qualche modo, fossi stata come dire consenziente tra virgolette, siccome non è così, non mi sta bene, capito?”. “Eh ma non è vero per niente” insiste la Gammaldi. In un altro passaggio la Gramasi torna sulla questione: “Erano loro (cioè la Regione, ndr) che avevano bisogno di avere altre persone… noi non potevamo senza un’altra convenzione fare ulteriori contratti”.

I magistrati attribuiscono comunque una grande credibilità alle parole di Giubilaro. E a conferma di questo, raccolgono una dichiarazione del funzionario, che sembra consapevole delle conseguenze incontro alle quali rischia di andare, dopo le dichiarazioni rese agli inquirenti: “Andrò a lavorare poi in Valle d’Aosta perché non mi faranno lavorare mai più in Sicilia (ride,, ndr), ma comunque pagherò”.


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