Crocetta stoppa Romano: | "Non permetterò il suo rientro" - Live Sicilia

Crocetta stoppa Romano: | “Non permetterò il suo rientro”

L'arrivo di Crocetta e Raciti al centro Le Ciminiere (Foto Adonia)

Il governatore ritrova la sintonia con il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, e attacca: "Siamo in un momento in cui sembra che i volti del passato vogliano tornare sotto mentite spoglie, addirittura proponendo accordi sotterranei". Sul nome dell'assessore alla Funzione pubblica: "C'è l'accordo politico sulla Lantieri".

la manifestazione del megafono a catania
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CATANIA – Un clima surreale accoglie la convention catanese che ufficializza da oggi la strutturazione del movimento Il Megafono. Dentro il centro fieristico Le Ciminiere si canta la Marsigliese, l’inno nazionale francese. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, è sull’attenti. Il cuore, e non solo quello, è ovviamente ai tragici fatti di ieri sera a Parigi. Fuori c’è una piccola orchestrina dalle sonorità african. Nonostante l’ansia e i fuochi di queste ore, Rosario Crocetta vuole che dalla Sicilia parta un segnale d’integrazione tra culture. Un sipario del tutto simbolico e che ruba almeno in parte la scena al teatro della politica isolano. Lo spettacolo, tuttavia, deve andare lo stesso avanti. “Il nome dell’ultimo assessore? Credo che debba essere quello di Luisa Lantieri”, afferma. Lo dico – ha spiegato – perché c’è un accordo politico con un gruppo, sono 11 deputati. Ancora la nomina non è formalizzata, però mi pare che sia ormai una questione di ore”.

Ostenta sicurezza, dunque, il governatore. I dissidi con il Partito democratico sembrano ormai una pagina da album dei ricordi. L’istantanea che ritrae il presidente della Regione arrivare in auto con Fausto Raciti, segretario isolano del Pd, fino a poco tempo fa sembrava inimmaginabile. Evidentemente qualcosa è cambiato e la composizione della nuova squadra di governo ne è la prova: “Il Megafono è un movimento che contribuirà, insieme al Pd, a rilanciare una grande battaglia di rinnovamento della Sicilia in un momento in cui sembra che i volti del passato vogliano tornare sotto mentite spoglie, addirittura proponendo accordi sotterranei”. Non le manda certo a dire Crocetta, e punta il dito verso quegli esponenti che non potranno entrare in maggioranza partendo dal centrodestra: “Io non sarò – ha aggiunto – uno di quelli che permetterà il rientro di Saverio Romano nella politica siciliana”.

Insomma, Crocetta fa di tutto per ergersi ad alfiere dell’antitrasformismo. “Abbiamo faticato per rompere un potere che dal ’46 in poi ha visto sempre le stesse classi dirigenti – ha aggiunto – e sicuramente impediremo che sul Partito democratico si faccia un’opa che tenti di riciclare i vecchi uomini del passato”. Intanto, mentre il presidente della Regione s’interfaccia con la stampa, alle sue spalle c’è il neo assessore ai Beni Culturali, Anthony Barbagallo. Quanto al Megafono, il movimento fondato dallo stesso governatore, ha spiegato: “Non abbiamo preso pezzi del potere della Sicilia, ma abbiamo consentito che fossero protagonisti i giovani, le donne, i disoccupati, gli imprenditori onesti”.

Riparte dunque il Megafono, nonostante il gruppo all’Ars sia in emergenza. “Ci siamo, ci saremo e non abbiamo bisogno di alcun rilancio, appunto perché non ci siamo mai fermati”, fa sapere Giuseppe Caudo, luogotenente di Crocetta in provincia di Catania. “C’è tanto consenso attorno al nostro presidente”, gli fa eco Beppe Lumia che aggiunge: “I siciliani sono molto più intelligenti di quanto si creda e condividono l’ondata di cambiamento in atto”. La parola d’ordine è ancora una volta “riforme”, così il senatore vicino a Crocetta porta in dote l’azione di Antonio Fiumefreddo: “Altro che assessorato, a capo Riscossione Sicilia sta mettendo fine a vizi e compiacenze di molti in materia di tassazione”.

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