San Berillo, crolla palazzina |Rischio sgombero del rione - Live Sicilia

San Berillo, crolla palazzina |Rischio sgombero del rione

Una situazione delicata, di fronte la quale l’amministrazione Bianco ha reagito immediatamente emettendo un’ordinanza per chiudere le vie Pistone, Reggio e delle Finanze, ma che impone una profonda riflessione, non solo sulle condizioni del rione, ma sul patrimonio storico della città. FOTO IL VIDEO

centro storico
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CATANIA – Ancora un crollo a San Berillo. Ancora una palazzina giù a causa dell’abbandono e dell’incuria. Nonostante venga chiamato da molti, istituzioni comprese, il cuore storico e pulsante di Catania, il quartiere tra i più antichi della città sta letteralmente cadendo a pezzi. L’episodio accaduto oggi, del palazzetto di via Pistone crollato di prima mattina, è solo l’ultimo di una serie di cedimenti che hanno interessato il popolare rione: pochi giorni fa il cedimento di un muro in via Di Pasquale e quelle di parte di un edificio in via Carramba – la strada dove il Comune di Catania ha interdetto l’accesso predisponendo transenne elettrosaldate.

Una situazione delicata, cui l’amministrazione Bianco ha reagito immediatamente emettendo un’ordinanza per chiudere le vie Pistone, Reggio e delle Finanze, ma che impone una profonda riflessione, non solo sulle condizioni del rione, ultimamente ritornato alla ribalta grazie al lavoro di numerose associazioni e dell’assessorato al Decoro urbano, ma sul patrimonio storico della città, di cui San Berillo rappresenta parte integrante, e sul futuro di chi, da decenni, vive e lavora nei bassi abbandonati dai proprietari. Effettuando lavori di guardiania e le piccole manutenzioni che hanno permesso alle case di rimanere in piedi. Come racconta B, un’operatrice del sesso a LivesiciliaCatania che esercita nel quartiere da 17 anni. “Siamo noi ad aver tenuto in piedi questa zona – afferma. I proprietari se ne sono sempre infischiati”.

Il futuro delle squillo, e dei tanti altri che, abusivamente e non vivono nel rione, dunque, procede di pari passo con quello che sarà il futuro del quartiere per cui si moltiplicano gli annunci – dal distretto dell’artigianato, a luogo privilegiato per realizzare alloggi studenteschi, fino al “localissimo” quartiere latino. In cui, però, sono numerose, alcune aree della zona sono davvero degradate e pericolanti: basta addentrarsi tra i portoni semichiusi o guardare dai numerosi squarci dei muri diroccati per comprendere le condizioni di San Berillo.

Condizioni limite che potrebbero portare alla perdita di una parte significativa del patrimonio immobiliare di questa città e di una parte di identità. “Eppure hanno rifatto le strade, l’illuminazione, per poi lasciare tutto come prima – racconta M., anche lei a San Berillo da tanti anni. Non si capisce cosa intendono fare – aggiunge – i proprietari da un lato, e le istituzioni dall’altro, che non li obbligano a mettere in sicurezza le case. Noi continueremo a lavorare – anche se chiuderanno le strade. Significa – conclude – che lo faremo in strada”.

Intanto, sul posto del crollo – verificatosi alle spalle di uno dei pochi edifici riqualificati del tutto – sono intervenuti i Vigili urbani e la protezione civile, alcuni curiosi e molte operatrici del sesso che, da decenni, operano nei bassi del quartiere. Qualcuno ha portato via alcuni mobili, per paura di non poter più accedere in casa. L’ordinanza prevede infatti lo sgombero degli immobili nella zona a rischio e la loro chiusura Qualcun altro sembra non aver alcuna intenzione di farlo, nonostante quanto predisposto dal sindaco. Teme una nuova “deportazione”.

Prosegue, intanto, la riunione presieduta dal vicesindaco Marco Consoli e alla quale stanno prendendo parte gli assessori Di Salvo e Bosco oltre ai funzionari dell’Urbanistica, delle Manutenzioni e dell’Ufficio Lavori in danno, il consulente del Sindaco per la Protezione civile Salvo Consoli e alcuni dei proprietari sia dell’immobile parzialmente crollato, sia di un altro, che si trova a fianco. Le proprietà, parecchio frazionate, riguardano complessivamente quattordici persone. Il Comune chiederà alla Prefettura l’apertura di un tavolo tecnico con la Protezione civile regionale allo scopo di dichiarare per quest’episodio lo Stato di Emergenza e Calamità collegabile anche alle forti piogge di qualche settimana fa e allo scopo di individuare anche eventuali altre criticità.

“Stiamo predisponendo – ha detto l’assessore Bosco – tutti gli atti necessari per procedere nel più breve tempo possibile. Il nostro obiettivo è ovviamente mettere in sicurezza quest’area, dove sono parecchie le costruzioni fatiscenti e che potrebbero aver subito danni per le recenti piogge”.

 

 


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