Quei bambini nell'immondizia | Denunciati i genitori - Live Sicilia

Quei bambini nell’immondizia | Denunciati i genitori

I carabinieri nel casolare di Camporeale

I due bambini erano infreddoliti e riversi su un materasso sporco con indosso indumenti bagnati e sporchi di fango. Sono stati affidati a un centro di accoglienza per minori. Nella foto il casolare.

Camporeale
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CAMPOREALE (PALERMO)- I carabinieri hanno denunciato i genitori di due bambini trovati in una casa a Camporeale in stato di degrado e di abbandono. Su segnalazione degli assistenti sociali del Comune i militari sono riusciti a individuare l’abitazione della famiglia ricavata in un casolare di campagna. Un ricovero di fortuna, con blocchi di tufo e una copertura in legno, fatiscente, senza impianto idrico pieno di immondizia e ragnatele sui muri. Non c’era impianto elettrico. I due bambini erano infreddoliti e riversi su un materasso sporco con indosso indumenti bagnati e sporchi di fango. I piccoli, sottratti ai genitori, sono stati affidati a un centro di accoglienza per minori. I genitori sono stati denunciati in stato di libertà per maltrattamenti.

“La vicenda dei bambini di contrada Fargione a Camporeale ci crea tanto dolore. I piccoli e la famiglia non facevano parte del circuito di assistenza della Caritas che assiste almeno un centinaio di famiglie. So che la famiglia che non è di Camporeale e si era trasferita da poco. So che dalla scuola e dal Comune è partita la segnalazione ai carabinieri della vita di stenti che facevano i piccoli”. Così il parroco di Camporeale, don Giuseppe Gradino.

Ho avuto la segnalazione dal Tribunale per i minorenni di Firenze. Mi chiedevano di andare a verificare come vivevano i tre fratellini di 20 mesi, cinque anni e 14 anni che insieme al padre e alla madre si erano trasferiti di nuovo a Camporeale. Dopo diverse peripezie sono arrivata dietro la tenda che copriva quella casa-grotta e mi sono trovata davanti l’inferno in cui hanno vissuto per un anno e mezzo quei piccoli”. E’ il racconto di Roberta Anello, assistente sociale del Comune di Camporeale, che per prima ha scoperto il degrado in cui vivevano i bambini, con i genitori ora denunciati E’ lei che li ha portati via da quel tugurio dove vivevano senza acqua e senza luce, senza bagno. Come delle bestie in mezzo alle bestie. La famiglia per anni è stata a Firenze. Poi i genitori hanno perso il lavoro e sono tornati in paese. Hanno vissuto per un po’ nella grande casa in campagna dei genitori del padre. Continui litigi e botte. Poi alla fine la decisione di trasferirsi in montagna in quella zona di contrada Fargione al confine tra Monreale e Camporeale.

“Ho scostato la tenda della grotta e ho trovato due bimbi in condizioni terribili. Avevano addosso le cicatrici dei morsi dei cani. In due erano stati azzannati dagli animali, la piccola in testa, mentre il fratellino in faccia. Avevano dei punti sul volto e in testa – racconta l’assistente sociale – A quanto pare sono stati medicati dalla guardia medica di Camporeale e dai medici del Policlinico. Nessuno ha fatto mai una segnalazione. Io ho scritto tutto. Ho segnalato ogni cosa alla Procura per i minorenni. Ci sono responsabilità diffuse in questa vicenda di estrema povertà. In tanti hanno visto e hanno guardato dall’altro lato”. “Mentre gli operatori del Comune li lavavano – aggiunge l’assistente sociale – si sono accorti che la bimba aveva una zecca in testa. I medici dell’ospedale dei Bambini hanno detto che sarebbe morta in pochi giorni. Adesso spero che per loro inizi una nuova vita. Sono in una comunità protetta insieme alla madre. Hanno bisogno solo di tanto affetto e spero che con il tempo possano dimenticare l’incubo in cui hanno vissuto”. (ANSA)


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