Sicilia e-Servizi | I privati 'spengono' la Regione - Live Sicilia

Sicilia e-Servizi | I privati ‘spengono’ la Regione

La società Engineering, ormai fuori dalla partecipata regionale, ha deciso di "staccare la spina" ai servizi informatici. Vanno ko i Centri per le prenotazioni sanitarie e la gestione degli stipendi dei dipedenti. Mentre i dati sulla salute dei siciliani sono in mano ai privati. Ingroia: "Situazione disastrosa". Un altro black out a giugno Regione ostaggio dei privati e dei lavoratori: il pasticcio Sicilia e-servizi

PALERMO – La Regione si è spenta. La guerra di Sicilia e-servizi ha ancora una volta mandato in tilt il sistema infomatico regionale. Da stamattina ogni attività della pubblica amministrazione è fuori servizio: dalla posta elettronica, alla gestione degli stipendi dei dipendenti, fino ai sistemi che regolano i Centri unici di prenotazione delle Asp e persino una parte di quelli che sostengono le operazioni del 118.

Un ko informatico figlio di un conflitto che va avanti ormai da anni. Un pasticcio messo insieme dalla vecchia e della nuova amministrazione. Che si è mescolato alla reazione dell’ex socio privato Engineering, uscito dalla società con la scadenza della convenzione con la Regione. Ma che ancora vanterebbe un presunto credito da 114 milioni di euro per progetti realizzati e non pagati dal pubblico.

La società privata, dicevamo, allo scadere della convenzione, quando cioè avrebbe dovuto passare alla Regione il cosiddetto “know how” rendendo la pubblica amministrazione autosufficiente dal punto di vista informatico, è fuoriuscita dalla partecipata. Una azienda inizialmente in liquidazione, poi resuscitata con quote interamente in mano alla Regione siciliana. Ma troppe questioni erano rimaste in sospeso. Da quelle riguardante il personale, riassorbito nella nuova società con una operazione che ha spinto la Procura di Palemo e anche i magistrati contabili ad aprire una inchiesta (la Corte dei Conti ha dichiarato il difetto di giurisdizione, ma la Procura regionale ha fatto ricorso in appello ), a quelle soprattutto legate appunto ai crediti vantati dal privato e al trasferimento in Sicilia dei sistemi informatici dalla sede di Pont Saint Martin, in Val D’Aosta.

Questo trasferimento, però, nonostante i privati siano ormai da due anni fuori dai giochi, non si è mai completato. Anzi, di fatto è ancora alle battute iniziali. Con una conseguenza evidente: le aziende private possono “staccare la spina” alla Regione in qualsiasi momento. Come è avvenuto oggi. E come era accaduto anche nell’estate scorsa.

“Ma questo è un atto di sabotaggio”, attacca il direttore generale di Sicilia e-servizi Dario Colombo. Una “mossa scorretta”, secondo i vertici della partecipata, anche perché il “blocco” riguarda alcuni settori delicati come quelli delle Sanità. E infatti dalle Asp siciliane è un coro di proteste: i siciliani in questo momento non sono nelle condizioni di prenotare una visita, o di scegliere un medico. “E’ davvero scandaloso – dichiara ad esempio il vice segretario regionale del sindacato Cimo, Angelo Collodoro – che Sicilia e-servizi abbia il potere di prendere in ostaggio milioni di cittadini siciliani che non potranno prenotare visite mediche o scegliere il medico o il pediatra per i figli”.

E qualche contraccolpo potrebbe subire persino il sistema dell’emergenza 118. “In quest’ultimo caso – spiega Colombo – per fortuna la Regione è quasi autonoma. I problemi potrebbero essere limitati. Ma per il resto, è tutto fermo”.

Tutto fermo. In tilt il sito ufficiale della Regione, mentre è impossibile inviare o ricevere posta elettronica ordinaria e certificata. “Una decisione, quella dell’ex socio privato – prosegue Colombo – che era stata altre volte minacciata. Ma in tutte le occasioni abbiamo ricordato che attualmente è in corso un contenzioso in tribunale. E che nessuna decisione di quel tipo dovrebbe essere assunta prima che un giudice non abbia chiarito la questione”. Se, però, quella di Engineering appare una forzatura, è anche vero che i privati contestano il fatto che nessuna porzione di quei 114 milioni rivendicati, è finora giunta alla società. Uno stop dovuto anche alle difficoltà della Regione di sbloccare la spesa.

Così, resta in piedi il paradosso. Sicilia e-servizi è completamente pubblica ed è guidata da un paio d’anni dal’ex Pm Antonio Ingroia. Ma ancora oggi dipende dal privato, che può toglierle la “corrente” in qualsiasi momento. “In effetti – precisa Colombo – l’operazione compiuta da Engineering è proprio questa: ha staccato la connettività, la rete che tiene ‘accesi’ i sistemi”. Game over. Tutto spento. Mentre in questi due anni in cui sono rimasti fuori dalla rinata Sicilia e-servizi, i privati hanno continuato a battere cassa: quattro milioni e mezzo l’anno per l’attività di supporto alla quale la Regione è “costretta”, per evitare tutte volte un blocco. Un pasticcio che si aggiunge ad altri dubbi. Attualmente, infatti, gli “applicativi” su 118 e Cup sono in mano ai privati. In poche parole, i dati sanitari dei siciliani sono potenzialmente accessibili a una società esterna alla pubblica amministrazione. Che tiene in scacco un’intera regione.


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