"In Sicilia al potere| vanno i voltaggabana" - Live Sicilia

“In Sicilia al potere| vanno i voltaggabana”

L'analisi dell'avvocato Goffredo D'Antona: "Il processo a Mario Ciancio è un momento importante per Catania, ma non si può parlare di vittoria".

lettera in redazione
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Il processo a Mario Ciancio Sanfilippo, del quale per rispetto a tutti i soggetti impegnati preferisco non parlare, è sicuramente un momento importante per questa città.

Ma non penso che si possa parlare di vittoria.

Gli anni passano e ho visto tanti momenti importanti in questa terra, che però non hanno portato nessuna vittoria.

E’ certo un momento importante perché quando lo Stato giudica un personaggio diciamo “importante“ significa che veramente la legge è uguale per tutti. Chiunque ricco o povero, potente o debole, è tenuto a rispondere della propria condotta e se nel caso giudicato ed eventualmente sanzionato o meno.

Ma come detto ho vissuto in questa terra tanti ,momenti importanti, a volte tragici, ma che poi sono rimasti delle scintille che non hanno accesso la miccia del rinnovamento.

Ho visto ammazzare Pio La Torre e vedere i suoi avverarsi del giorno prima, diventare amici suoi neanche il tempo dell’appassire delle corone di fiori.

Ho visto la rabbia di un isola per l’omicidio di Carlo Alberto dalla Chiesa, catene umane e lenzuoli bianchi per le stragi di Falcone e Borsellino, ho visto Papi scomunicare i mafiosi.

Ho visto la mafia processata, latitanti arrestati.

Momenti importanti da lì nulla poteva rimanere uguale. Ma poi ho visto mezza isola votare per Cuffaro, Lombardo e Crocetta. Li metto insieme perché condannati per mafia, imputati per mafia, maschere da operetta sono sempre attori (principali) di questa commedia grottesca che è la terra siciliana.

Da ragazzo sognavo di non morire democristiano, l’ho vista tramontare per vedere poi sorgere gente che quella stessa D.C. avrebbe disprezzato.

Perché a volte in Sicilia cadono i potenti, ma la loro corte si allontana un attimo prima della caduta, i cortigiani sono essenzialmente dei vigliacchi e dei mediocri ( se non lo fossero sarebbero dei Re) e pertanto senza alcuna coerenza scappano un attimo prima della caduta del regime che un attimo prima sostenevano.

Per questa gente la letteratura ha coniato un termine: gattopardi, ma al di la di Tommasi di Lampedusa e De Roberto, il termine da utilizzare è un altro: voltagabbana, riciclati.

E comunque mediocri, il problema è che a ogni caduta dell’ancien regime il potere lo prendono quei cortigiani mediocri di cui parlavo prima.

Ed infatti guarda la Sicilia, oggi, le sue autostrade crollate, le linee ferrate come ai tempi dello sbarco degli americani, i suoi capoluoghi di provincia senz’acqua.

Questi sono i frutti dei cortigiani al potere. Della mediocrità diventata arte.

La Sicilia è una Terra senza memoria, allergica all’etica alla coerenza. E memoria, etica e coerenza sono l’humus per una società civile e democratica.

Dalla mancanza di questa cultura non nascono solo i Cuffaro (che comunque sta scontando il silenzio la sua pena) ma sguazzano i Crocetta con i suoi governi fatti di ex, fatti, di riciclati, di persone che l’unica cosa sa sanno fare è correre in soccorso del vincitore.

Ma ciò nondimeno godiamoci i momenti importanti, anzi operiamo per realizzarli, perché comunque senza questi momenti questa terra non cambia, questa terra non vince.

Perché comunque spero sempre di non morire crocettiano.

Goffredo D’Antona

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