Presentato "Violenza degenere" |Voci di donne che hanno vinto - Live Sicilia

Presentato “Violenza degenere” |Voci di donne che hanno vinto

Il volume, scritto dalle giornaliste Patrizia Maltese e Roberta Fuschi, è una raccolta di testimonianze delle donne che hanno subito violenza e che si sono rivolte al centro Thamaia, dove altre donne le hanno aiutate a ribellarsi, a dire no. A rinascere.

al palazzo della cultura
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CATANIA – Storie di violenza, dolore, soprusi. Ma anche storie di donne coraggiose, guerriere che hanno trovato la forze per uscire dalla spirale. Stasera, in un’affollatissima sala del Palazzo Platamone (troppo piccola per contenere tutti gli intervenuti) è stato presentato “Violenza degenere” il volume scritto dalle giornaliste Patrizia Maltese e Roberta Fuschi. Una raccolta di testimonianze delle donne che hanno subito violenza e che si sono rivolte al centro Thamaia dove altre donne le hanno aiutate a ribellarsi, a dire no. A rinascere.

“Un libro che, nonostante il dolore che racconta, vuole essere positivo – afferma Maltese. Perché parla di donne che c’è l’hanno fatta, che hanno vinto. E che possono dare tanto, attraverso le proprie storie, alle altre donne”. Una presentazione che è stata preceduta da una breve ma intensa rappresentazione, ad opera delle Leggère, che hanno letto stralci di testimonianze cercando di rappresentare il giogo costituito dalla violenza, un laccio che costringe ogni aspetto della vita delle donne che la subiscono.

Poi, è stata la volta dell’introduzione di Alessandra Mancuso, di Giulia, che ha spiegato la forze del libro e del suo contenuto. “Questo – sottolinea – è un libro prezioso, che ha un grande pregio: permette di andare dentro la realtà. Le autrici danno voce alle donne che hanno sconfitto la paura, alle sopravvissute che si sono affrancate da una realtà inimmaginabile”. Testimonianze senza filtro che rendono la realtà per quella che è: terribile, inimmaginabile, ma anche frutto di un sostrato culturale ben radicato in cui il senso di possesso sembra prevalga su tutto”.

Una realtà che conosce bene Thamaia, chi l’ha fondata alla fine degli anni Novanta, e chi opera all’interno. Che chiede ancora politiche attive a sostegno delle associazioni che svolgono, a tutti gli effetti, un servizio pubblico, aiutando le donne che subiscono soprusi a diventare consapevoli e riafferma. Di questo hanno parlato Pina Ferraro, tra le fondatrici di Thamaia e Vita Salvo, psicologa che opera nel centro. Che hanno affrontato anche il vuoto legislativo del settore e l’inefficacia di alcuni provvedimenti.

“Per conoscere davvero questa realtà – sottolinea Roberta Fuschi – i legislatori, a tutti i livelli, dovrebbero fare quello che abbiamo fatto noi: partire dalla realtà, scendere sul campo, e capire cosa si cela dietro ogni storia, dietro ogni donna”.

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