"Vi racconto chi era mio nonno" | Catalano ricorda Leonardo Sciascia - Live Sicilia

“Vi racconto chi era mio nonno” | Catalano ricorda Leonardo Sciascia

Il piccolo Catalano col nonno Leonardo Sciascia

Fabrizio Catalano, drammaturgo e scrittore è anche il nipote del grande autore di Racalmuto. Un rapporto che verrà narrato domenica 20 all’Incipit b&b di via Mariano Stabile a Palermo.

iL RAPPORTO TRA LO SCRITTORE E IL NIPOTE
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PALERMO – Lo ha osservato mentre scriveva i suoi romanzi battendo a macchina e “usando solo i due indici”. Quasi sempre a Racalmuto, nelle stanze popolate anche da loro, i nipoti “perché lui creava anche in mezzo al baccano”. Fabrizio Catalano ricorda così il nonno, Leonardo Sciascia. Un rapporto che verrà descritto in un appuntamento fissato per domenica 20 all’Incipit b&b di via Mariano Stabile a Palermo. Un confronto sul mondo dell’autore siciliano attraverso i racconti del nipote. “Ho saputo – racconta Catalano – che quella struttura dedica le proprie stanze agli scrittori. Ho pensato che si potesse unire questa specie di ‘feticismo’ a una discussione ampia sulla Sicilia.

Catalano è autore, traduttore di testi, regista e scrittore. Il suo ultimo romanzo è “Una goccia d’ambra nella neve”. Negli ultimi tempi ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica con spettacoli tratti da alcuni testi di Leonardo Sciascia (Il giorno della civetta, Todo modo, A ciascuno il suo) oppure nati dalla sua fantasia (Amore intorno al vuoto). Autore di vari articoli e brevi saggi, fra i quali La luna nell’albero, inserito nell’almanacco Panta Sciascia, edito da Bompiani, è stato per tre anni direttore artistico del Teatro Regina Margherita di Racalmuto. Ha realizzato documentari e cortometraggi e ha tradotto dal francese delle pièces di Charles Van Lerberghe, Georges Rodenbach, Auguste de Villiers de l’Isle-Adam.

“Una goccia d’ambra nella neve” è il suo ultimo romanzo edito da Nerosubianco. In una piccola città dalla gloria sepolta, freddissima e contaminata, sui cui abitanti incombe l’angoscia di un disastro ecologico, s’incontrano una donna dal fascino inquietante e dal misterioso passato, Sylvabel, e un ragazzo solitario e sensibile, Andreas. Un thriller che condanna chi non ubbidisce alle regole degli altri e quindi alla libertà.

Un tema, quello della libertà, del quale necessariamente si parlerà in occasione dell’incontro di domenica. “In tanti mi chiedono spesso – racconta Catalano – come mai da anni non nasce un ‘nuovo Sciascia’. Probabilmente il problema è tutto lì: oggi esiste un sistema che blocca sul nascere gli intellettuali come mio nonno”. E la libertà va a braccetto con la bellezza: “Oggi, come ha detto Vargas Llosa – prosegue Catalano – si sono confusi i concetti di valore e prezzo. Una idea molto ‘sciasciana’. Mio nonno respingeva infatti quella impostazione tutta anglosassone di attribuire cifre a ogni cosa. A dare ‘valore’, appunto, attraverso i numeri. Anche per questo ad esempio, tra i tanti viaggi, mio nonno non andò mai in Inghilterra”. Questo e altri aneddoti verranno raccontati da Catalano nell’incontro di domenica. In quell’occasione verranno mostrati foto e cimeli del tempo. “Come una parte della sua collezione di sigilli – conclude Catalano – che lui lasciò a me, ma che io non ebbi mai il coraggio di portare via da casa sua”.

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