Il ministro Galletti ad Aci Castello |Vampolieri sotto osservazione - Live Sicilia

Il ministro Galletti ad Aci Castello |Vampolieri sotto osservazione

A livello nazionale è stato stabilito un ordine di priorità per un miliardo e 300 milioni di euro. Di questi, 57 milioni sono stanziati per interventi in provincia di Catania: completamento di tratti della rete fognaria, regimentazione delle acque piovane e lavori sui collettori pluviali.

rischio idrogeologico
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ACI CASTELLO – Si è svolta ad Aci Castello la visita istituzionale del ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gianluca Galletti. Tema centrale, analizzare la questione della collina di Vampolieri: qui otto torrenti sotterranei, imbrigliati dagli edifici fuori norma degli anni ’60-’70, esondano regolarmente col maltempo, trascinando con sé il terreno argilloso. Sebbene numerosi progetti di smaltimento delle acque reflue si siano susseguiti negli ultimi vent’anni, gli impianti attuali risultano del tutto inadeguati.

Dopo il sopralluogo presso i torrenti Manganelli e Toscano, un incontro con gli enti istituzionali ha voluto tracciare il quadro completo della situazione e fornire risposte rapide e concrete. Del resto, ha affermato lo stesso ministro: “Le risorse esistono: occorre creare le condizioni per spenderle in modo ordinato e veloce”. A livello nazionale è stato stabilito un ordine di priorità per un miliardo e 300 milioni di euro. Di questi, 57 milioni si sono stanziati per interventi in provincia di Catania: completamento di tratti della rete fognaria, regimentazione delle acque piovane e lavori sui collettori pluviali, tra cui quello di Aci Castello.

Ciò dovrebbe ridurre l’impatto sui torrenti, anche se il problema è decisamente più ampio. “A monte di Aci Castello si trova la zona di base dell’affioramento acquifero etneo”, ha spiegato infatti il Stefano Catalano, geologo, rilevando l’urgenza delle università di Catania, Palermo e Messina di proseguire gli studi per metterli a disposizione di amministrazioni ed enti professionali: la collina necessita di interventi urgenti.

Minardi, del Genio Civile, ha quindi illustrato un altro aspetto del problema: gli agglomerati urbani interrompono la continuità dei corsi d’acqua, insomma i torrenti scorrono sotto le case. Cinque gli interventi in corso, particolarmente grave sarebbe lo stato del torrente Toscano che attraversa Aci Castello per mezzo chilometro. Il sindaco Drago, nel sottolineare l’appoggio della Protezione Civile e dell’Università di Catania, ha invocato una più stretta collaborazione tra i comuni. Pare infatti che, ad oggi, le condotte secondarie del collettore risultino appaltate, ma non quella primaria.

La risposta del sindaco Bianco non si è fatta attendere, toccando anche temi collaterali: “Catania è la quinta città metropolitana in Italia, e questo stato di cose non può persistere. Nella zona ovest della città stiamo lavorando al canale di gronda, mentre per arginare gli effetti della cementificazione selvaggia si è proposta una norma per cui i proprietari di quegli immobili dovranno provvedere al consolidamento sismico”. In corso anche un progetto, suddiviso in due spezzoni, per collegare al depuratore di Catania i paesi etnei e la Riviera dei Ciclopi: sarebbero 387 chilometri di rete fognaria. E di depuratori ha detto l’assessore Vania Contrafatto, in costante interazione col ministro Galletti: “Stiamo combattendo per accelerare le procedure di accesso ai fondi europei, del resto acqua e rifiuti sono temi caldissimi. Abbiamo, o avremmo, coste e territori invidiabili”.

Per inciso, ha risposto il ministro in materia di tutela del mare, è sicuramente essenziale partire dalle scuole per costruire una cultura di salvaguardia ambientale. Diversi progetti sono stati sviluppati in tal senso, ad esempio coi consorzi di filiera. “Il tema è delicato”, ha concluso Galletti: “Per decenni si è assistito a un insieme di scarsa manutenzione del territorio, abusivismo ed errori di progettazione. Allora basta condoni, perché danneggiano il territorio”.

Nell’offrire una panoramica degli interventi in provincia di Messina e Palermo, il ministro ha concluso ribadendo che il piano programmatico va avanti e procederà speditamente nel 2016: prioritarie saranno, oltre le zone a rischio, le opere in stato avanzato di progettazione. Come auspicato dal sindaco Bianco, il “volto della comunità” potrebbe effettivamente iniziare a cambiare.

 


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