Akragas, non spegnere il sogno | Il futuro è tutto in un vertice - Live Sicilia

Akragas, non spegnere il sogno | Il futuro è tutto in un vertice

Finale d'anno thrilling in casa biancazzurra a causa di divergenze in ambito societario che determinano un'impasse che potrebbe vanificare la scalata del Gigante iniziata dall'Eccellenza. E i pezzi pregiati sono tentati da offerte di club più blasonati.

AGRIGENTO – Si conclude nel peggiore dei modi l’anno dell’Akragas, un anno iniziato con i migliori auspici, un campionato da Serie D che vedeva un testa a testa avvincente con il Torrecuso, fino all’apoteosi finale dei festeggiamenti in piazza per la promozione con i tifosi del Gigante ad attendere il pullman dei loro eroi di ritorno da Roccella Jonica dopo la gara pareggiata contro L’Hinterreggio. Da quel 26 aprile però sembrano essere cominciati i problemi per l’Akragas, con un’estate intensa in cui il presidente storico della società Silvio Alessi ha ceduto la maggioranza all’imprenditore originario di Licata ma da tempo in Bulgaria, Marcello Giavarini, arrivato ad Agrigento con il suo fedele socio Peppino Tirri, in seguito amministratore delegato della società e vero deus ex machina del mercato agrigentino.

Se i problemi societari sembrano risolti con l’arrivo del nuovo patron, il campionato, iniziato bene con ottimi risultati sia in trasferta che al neutro di Trapani (dove l’Akragas ha giocato le prime partite casalinghe) l’involuzione della nuova Akragas in LegaPro è cominciata ad ottobre, paradossalmente quando la squadra ha cominciato a giocare all’Esseneto, stadio che ancora attende l’impianto di illuminazione. Se la luce non arriva all’Esseneto, nello stadio agrigentino non arrivano neanche le vittorie, con l’Akragas che stecca clamorosamente contro l’Andria, La Juve Stabia, Casertana, Lecce e Foggia fino all’ultima sconfitta contro il Melfi.

L’anno si conclude male con l’Akragas in piena zona playout e diversi giocatori ben al di sotto delle aspettative. Se il nuovo allenatore Legrottaglie doveva portare entusiasmo nella piazza, questo si è spento in fretta con una squadra che non vince da più di due mesi, con solo undici gol fatti e ventitré subiti, un attacco inesistente con Madonia e Di Piazza oggetti misteriosi, un buco lasciato in mezzo al campo dall’addio al calcio di Almiron (mai veramente in campo in questa stagione a causa di continui infortuni) e una mancanza di gioco dal centrocampo in su. Il mercato di gennaio è l’ultima speranza per Legrottaglie, che confida in acquisti di peso per migliorare il suo primo anno nel campionato professionistico da allenatore.

La situazione societaria non è però delle migliori, con lo sfogo sotto l’albero di Giavarini contro gli altri soci, rei, a suo dire, di non aver adempito ai propri impegni economici. Il nuovo anno dirà molto del futuro dell’Akragas, cui servono adesso giocatori pronti a portare una salvezza tranquilla. Il 2016 si inaugurerà con una riunione in cui si delineeranno le linee del futuro biancazzurro. Intanto dopo Savanarola, lascia l’Akragas il difensore Sergio Sabatino, approdato all’Arezzo, mentre è in bilico Capuano, molto vicino al Lecce. Il clima di incertezza di certo non aiuta il mercato, mentre sale l’ansia dei tifosi, che temono una brutta fine.


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