Viviani emozionato per l'esordio: | "Una settimana particolare" - Live Sicilia

Viviani emozionato per l’esordio: | “Una settimana particolare”

Le parole del tecnico pro-tempore in vista del match contro il Genoa. Una gara da prendere con le molle, in attesa di passare il testimone a Guillermo Barros Schelotto.

PALERMO – Il ruolo da traghettatore non sminuisce affatto l’importanza di Fabio Viviani all’interno del Palermo. Allenatore per una partita, un futuro ormai segnato come collaboratore tecnico di Guillermo Barros Schelotto, ma disponibilità totale nei confronti della società dopo quanto accaduto con Ballardini: “Io ero in Portogallo e sarei dovuto essere in Francia domenica per disposizioni della società – ha ammesso Viviani in sala stampa -. Sono un professionista, sono un allenatore e sono curioso di conoscere questa grande personalità, anche per la carriera che ha fatto. Io metterò a disposizione la mia conoscenza del campionato e dei giocatori”.

La squadra ha reagito bene al cambio, soprattutto perché ritrova un volto amico. Il tattico che con Iachini ha disegnato l’ottimo campionato vissuto nella passata stagione ha saputo toccare le corde giuste in vista del match di Genova: “La settimana scorsa è stata molto particolare. Dopo due impegni ravvicinati abbiamo cercato di voltare pagina, i giocatori avevano consumato tanto soprattutto dal punto di vista emotivo. Pian piano siamo andati a preparare la partita, sottolineando il fatto che si tratta di uno scontro diretto nel quale dobbiamo mettere un cuscino importante tra noi e la terzultima posizione. L’impressione che ho avuto è che martedì fossero sereni. La giornata è stata particolare, hanno scaricato la tensione, ma era normale. Dopo quel week-end particolare era anche giusto farli rilassare”.

A Genova, Viviani esordirà in Serie A come allenatore in un clima particolare. Scontro salvezza in uno stadio difficile da espugnare, contro alcuni ex dal dente avvelenato: “Lo stadio di Genova ha sempre accompagnato la squadra con grande intensità, ma sappiamo che prima di domenica venivano da quattro sconfitte di fila. Dobbiamo giocarcela con le nostre armi. Il Genoa è una squadra che in casa aggredisce sempre, gioca sull’uno contro uno sia offensivamente, dove ha gente di qualità e rapidità come Perotti, ma anche dietro, cosa che potrebbe concederci degli spazi dato che non siamo messi male”. Tra le armi già pronte c’è sicuramente quella che la stessa squadra ha mostrato di conoscere meglio nell’autogestione di Verona, ovvero la difesa a tre: “La squadra ha dimostrato di avere un certo tipo di conoscenze e abbiamo confermato alcune sicurezze a tal proposito”.

Viviani ha avuto anche la possibilità di conoscere i nuovi arrivati in rosa, uno dei quali lo ha particolarmente stupito: “Tecnicamente tutti i giocatori arrivati in questa stagione sono qualitativamente buoni. Sicuramente mi ha colpito Balogh, per la sua struttura fisica ha una cifra tecnica non indifferente. Si è messo subito a disposizione, ma serve pazienza, dato che non parla né italiano, né inglese”. Qualcuno di questi nuovi arrivi può giocarsi anche una maglia da titolare: “Cristante sta bene, così come sta bene Balogh e come stanno bene tutti”. Viviani inoltre ritrova Maresca, reintegrato in squadra e convocato: “Per un allenatore avere tutti i giocatori a disposizione è importante. Ho voluto convocare tutti, ovviamente prenderò in considerazione quelli che stanno bene. Maresca ha probabilmente caratteristiche uniche, sebbene Cristante e Brugman siano simili a lui. Per un po’ è stato fuori e questo può creare differenze dal punto di vista fisico”.

Contro il Genoa conterà vincere per la salvezza, ma sarà in ogni modo la giornata di Viviani. I tre punti potrebbero essere il suo marchio sulla lotta salvezza, nella sua prima partita in massima serie: “Sono e devo essere sicuramente emozionato. Faccio questo lavoro per passione e martedì l’ho detto subito ai ragazzi. Voglio gustarmela tutta e ci tenga far bene, per il Palermo in primis. Ho avuto grande disponibilità dai giocatori e sono sicuro di aver fatto passare il messaggio di quanto ci tenga. Ho già mal di pancia da un paio di giorni”. E da Iachini, che per oltre un anno lo ha avuto come assistente, c’è già stata una chiacchierata: “L’ho chiamato per sapere cosa succedeva. Lui mi ha confermato che non c’era nulla da fare, ma è normale. Dopo un anno credo sia corretto parlare con lui, per il rapporto che si è creato”.

Da lunedì, il lavoro di Viviani sarà un altro, quello di assistente. Un ruolo già ricoperto in passato con ottimi risultati: “Ho avuto la fortuna di collaborare con gente come Reja e Guidolin, allenatori importanti. Io mi metto a disposizione, alcune volte ho fatto il secondo come a Udine, dove io e Bortoluzzi gestivamo la settimana e lui faceva una sorta di direttore tecnico. Io metterò a disposizione le mie conoscenze sui giocatori meno noti, perché Schelotto ha avuto poco tempo, poi troverà grande disponibilità da tutti gli elementi dello staff rimasti, da me e Sicignano”. Resta da sciogliere il nodo lingua: “Entiendo poco spagnolo, ma hablo pochissimo (ride, ndr)”.


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