"Fornitura sanitaria fuorilegge" | Dirigente rischia il processo - Live Sicilia

“Fornitura sanitaria fuorilegge” | Dirigente rischia il processo

La sede Asp di via Cusmano a Palermo

Giuseppe Quattrocchi, ex direttore del dipartimento di Medicina riabilitativa dell'Asp 6 (nella foto), è imputato di abuso d'ufficio. Il 10 febbraio saprà se sarà rinviato a giudizio.

PALERMO – Una fornitura “in spregio delle norme di evidenza pubblica” – così la definisce il pubblico ministero – potrebbe costare il processo a Giuseppe Quattrocchi, ex direttore del dipartimento di medicina riabilitativa dell’Asp 6 di Palermo.

Il dirigente, che nel frattempo è tornato a lavorare a Messina, da grande accusatore diventa accusato. Gli viene contestato di avere affidato una fornitura senza rispettare le regole. Proprio lui, che in passato denunciò di avere subito pressioni dall’ex manager dell’Asp, Salvatore Cirignotta, per aggiudicare alla ditta Fater un maxi-appalto da 41 milioni di euro per la fornitura di pannolini.

Cirignotta è già finito sotto processo. Quattrocchi conoscerà il suo destino giudiziario il prossimo 10 febbraio, data in cui il giudice Lorenzo Matassa ha fissato l’udienza preliminare. Secondo il pubblico ministero Daniele Paci. Quattrocchi avrebbe procurato “un ingiusto vantaggio patrimoniale” alla ditta Tecnorehab, disponendo “mediante comunicazione verbale” che consegnasse materiali per 46 mila euro al centro riabilitato Villa delle Ginestre. Il tutto senza valutare altre offerte, come denunciato da alcuni imprenditori concorrenti. Da qui l’ipotesi di abuso d’ufficio.

Nell’ottobre 2013 la ditta, non vedendosi pagare la fornitura, scrisse alla direzione generale. Nel luglio successivo il commissario dell’Asp 6, Antonio Candela, denunciò la vicenda della fornitura alla Procura della Repubblica. Nel frattempo, per evitare guai dal punto di vista amministrativo, liquidò la parte della fattura relativa alla merce realmente consegnata. L’inchiesta, però, era ormai partita e ora approda all’udienza preliminare.

Tornando alla vicenda dei pannolini, fu Fabio Damiani, presidente della commissione per la gara d’appalto, a denunciare le presunte pressioni ricevute da Cirignotta per pilotare la gara. Pressioni che erano indirizzate anche a Quattrocchi. Quest’ultimo, nominato da Cirignotta direttore del Dipartimento strutturale di medicina riabilitativa, puntò il dito contro il magistrato e manager di cui era per altro amico. Si erano conosciuti quando Cirignotta era al Dap, a Roma, e lui era medico penitenziario. E Cirignotta lo aveva voluto a Palermo per dirigere Villa delle Ginestre. Una dirigenza difficile in una struttura dove non sono mancati spiacevoli episodi di cronaca: qualcuno riuscì a portarsi via mobili, televisori, attrezzature mediche e persino un bancone frigo. Il tutto per un valore di 250 mila euro, e nonostante il servizio di vigilanza attivo 24 ore su 24.

Una volta scoppiato il caso dei pannolini, scaduto il suo periodo in comando a Palermo, Candela non ha rinnovato l’incarico a Quattrocchi che è tornato a Messina non senza polemiche nei confronti della dirigenza dell’azienda sanitaria provinciale.


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