Via al mega polo commerciale |Affare su 65 ettari di agrumeti - Live Sicilia

Via al mega polo commerciale |Affare su 65 ettari di agrumeti

Tra Belpasso e Motta S'Anastasia, un'area grande più del doppio di Etnapolis, che lambisce un fiume, sarà cementificata per dar vita al più grande polo logistico e commerciale siciliano. Un affare colossale firmato Mittel Spa, che vanta partecipazioni in Azimut Benetti (produzione di yacht), Intesa e Ubi (società quotate del settore finanziario), Rizzoli Corriere della Sera, Alfa Park, Moncler e molte altre. I SEGRETI DEL PROGETTO.

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BELPASSO (CT)- Il Tar ha dato il via libera al mega centro commerciale e logistico su un’area di 65 ettari, il doppio di Etnapolis, che vede in campo –come ha svelato LivesiciliaCatania– pezzi grossi della finanza e del settore delle costruzioni, a partire da Mittel Spa, azionista del gruppo Rcs, Intesa, Ubi e di un lungo elenco di società quotate. Il sindaco Carlo Caputo è sul piede di guerra, ha più volte sottolineato che si tratta “di una speculazione, che ruota attorno alla plusvalenza del valore dei terreni, sarà realizzata un’immensa distesa di capannoni che rischiano di rimanere vuoti oltre all’ennesimo centro commerciale”.

Parco Mediterraneo, raggruppamento costruttore, ha sostenuto, al contrario, l’importanza di questa opera per lo sviluppo della provincia di Catania, come l’assunzione di centinaia di persone. Ma la matassa, fatta di interessi, anche legittimi, non è semplice da dipanare.

IL PROGETTO– Tutto inizia il 28 maggio del 2008, quando viene siglata la convenzione per la realizzazione del parco commerciale-logistico  di Belpasso tra Giuseppina Sidoti, segretario generale del Comune e Giuseppe Taini, amministratore delegato del Parco Mediterraneo Srl. L’impresa è proprietaria dei lotti oggetto dell’edificazione, il passaggio di proprietà è stato siglato nello studio del notaio Carlo Saggio, storico presidente di Compagnia delle Opere della Sicilia orientale.

L’area al centro della cementificazione è estesa ben 648mila metri quadrati, aranceti e oliveti trasformati in insediamento industriale con una conferenza di servizi del 2007.

Poco prima, nel 2006, l’ingegnere Renato Grecuzzo, noto per aver firmato le progettazioni delle principali opere pubbliche e private siciliane, aveva previsto la realizzazione di “viabilità di penetrazione, verde pubblico e parcheggi al servizio dell’insediamento”, si legge nella convenzione di cui LivesiciliaCatania è in possesso.

DURATA DEI LAVORI. Secondo quanto stipulato, i lavori dovevano iniziare entro un anno dal momento in cui è stata stipulata la convenzione. La durata massima degli stessi è di 5 anni “salvo proroghe preventivamente autorizzate…e comunque entro il limite massimo di dieci anni dalla concessione edilizia”.

IL SINDACO SI OPPOSE. Carlo Caputo, attuale sindaco di Belpasso, era consigliere comunale quando il progetto, sotto la giunta guidata dall’allora primo cittadino berlusconiano Alfio Papale, arrivò in consiglio e ottenne l’approvazione. Una variante da record, raccontata attimo per attimo dal periodico Sciara di Belpasso, trasformò 60 ettari di agrumeto in oro con una rivalutazione di circa 6 volte del loro valore passato da 7 a 40 euro al metro quadrato. “Ai tempi ero in maggioranza -spiega Caputo a LivesiciliaCatania- e mi opposi con fermezza a differenza di molti altri miei colleghi”.

Caputo aveva sottolineato come l’opera rischiasse di spostare il baricentro edificatorio dell’intero Comune sull’area di contrada Peschiera.

La controversia tra Comune e impresa verteva sulla scadenza della concessione edilizia, 5 anni, tempo entro cui dovevano iniziare i lavori. L’impresa ha sempre sostenuto che, con lo sdradicamento dell’aranceto, il cantiere aveva aperto i battenti, il sindaco no.

Una volto trascorso il termine pervisto dalla convenzione, ovvero 5 o 10 anni in caso di rinnovo, il terreno avrebbe assunto la destinazione urbanistica origiariamente prevista dal Prg: agricolo.

Il colpo di scena è arrivato nel giugno del 2013 quando Stefano Morri, legale rappresentante della Parco Mediterraneo Srl ha richiesto, allo Sportello unico per le attività produttive di “prorogare” la concessione edilizia del 2008, anche perché adesso l’impresa è passata “sotto la direzione e coordinamento di Mittel Spa”. Si tratta del colosso delle costruzioni che vanta partecipazioni nella Azimut Benetti (produzione di yacht), Intesa e Ubi (società quotate del settore finanziario), Rizzoli Corriere della Sera, Alfa Park, Moncler e molte altre.

Il Tar ha definito una volta per tutte la questione, dando il via alle ruspe.

Carlo Caputo si dice “amareggiato” perché proprio in quella zona ci sono numerosi capannoni abbandonati, il polo logistico non serve a nessuno, è solo una speculazione e non stiamo pensando al futuro dei nostri figli, che magari un giorno, grazie alla coltivazione di quei terreni, potrebbero sostenere una famiglia. Stiamo valutando -conclude il primo cittadino- la possibilità di fare ricorso al Cga”.

LE RAGIONI DELL’IMPRESA. Parco Mediterraneo ha ribaduto che l’impossibilità di completare le opere provocherebbe “un ingente danno economico anche per il Comune di Belpasso che vedrebbe, in caso di mutamento della destinazione, ridursi drasticamente il gettito proveniente dall’Imu, gettito che crescerebbe in caso di realizzazione dei fabbricati previsti”.


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