I dipendenti della La.Ra: | "Facciamo appello all'anti-mafia" - Live Sicilia

I dipendenti della La.Ra: | “Facciamo appello all’anti-mafia”

"Siamo sull’orlo del baratro della disoccupazione e della conseguente disperazione nostra e delle nostre famiglie".

Lettere in redazione
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CATANIA. “Noi sottoscritti e sottofirmatari lavoratori della Srl LA.RA., anche in nome dei colleghi già licenziati, intendiamo far sapere che al momento non abbiamo ricevuto corresponsione di tre mensilità lavorative. Consapevoli della grave situazione patrimonio-finanziaria in cui versa l’azienda, oggi non più reversibile senza un intervento sostanziale di apporto economico da parte del socio unico finalizzato alla copertura delle perdite pregresse e alla ricostruzione del capitale di funzionamento, e che in passato sono state veicolate informazioni assolutamente non corrispondenti al vero: come quando su autorevole stampa è stato pubblicato che l’azienda “grazie alle lotte del sindacato e alla collaborazione dell’Anbsc avevano iniziato a lavorare……percorso virtuoso di rilancio(!?!)” (cfr. comunicato stampa Cgil 14/10/2015). Ciò mentre l’azienda dava fondo alle ultime risorse indispensabili al proseguimento dell’attività ed in contemporanea assenza di qualsiasi atto concreto di sostegno benché più volte promesso e pubblicizzato.

Riteniamo che chiarezza, trasparenza e legalità siano diritti imprescindibili (una volta pensavamo che anche il lavoro lo fosse!) di noi maestranze più che mai convinti che il trovarci oggi, anche noi, sull’orlo del baratro della disoccupazione e della conseguente disperazione nostra e delle nostre famiglie, non sia assolutamente imputabile: alla attuale congiuntura economica; alla mancanza di commesse (non ci è possibile partecipare alle gare anche perché da tre anni si procrastina l’approvazione dei bilanci); soprattutto non è imputabile al fatto che da vent’anni fa l’azienda era nelle disponibilità di soggetto condannato ex art. 416/bis: da vent’anni la stessa viene gestita dallo Stato. Non ci è dato di conoscere quante altre aziende possono vantare un equivalente “certificato di legalità”.

Per tutto questo e per tanto altro qui per brevità non riportato si chiede con immediatezza un incontro con la Spett.le intestataria A.N.B.S.C. solo ed esclusivamente alle indispensabili seguenti condizioni: 1) Audio registrazione dell’incontro e successiva trascrizione. 2) Presenza del nuovo e del precedente amministratore quale testimone e memoria storica. 3) Presidenza dell’assemblea ad un soggetto “super partes” che garantisca eguali tempi e diritti espositivi tra le parti: a) ANBSC/Amministratori; b) Rappresentanza lavoratori; c) OO.SS. 4) Presenza di un legale nominato dai lavoratori. 5) Presenza di un rappresentante di associazione antimafia che conosce le trascorse vicende della società. 6) Presenza di ascolto di giornalisti (almeno quattro di cui almeno due accreditati dai lavoratori).

Pur nella certezza che tali richieste saranno senz’altro accolte convinti come siamo che la trasparenza e la tracciabilità delle decisioni non possono che far piacere a chi opera nella correttezza e nella legalità, tuttavia, in assenza di incondizionato consenso o in presenza di una deleteria posticipazione dell’incontro oltre i brevissimi giorni residui di sopravvivenza dell’azienda, le maestranze sotto firmanti si impegnano ad iniziare un’azione di lotta anche nelle forme più esasperate”.

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