Incidente in centro: assolto tassista |Incriminati i testimoni - Live Sicilia

Incidente in centro: assolto tassista |Incriminati i testimoni

L'imputato ha rischiato di essere condannato a quattro anni di carcere e al risarcimento di un milione e mezzo di euro. Le indagini difensive "smascherano" una coppia che dichiarò di avere visto l'auto passare con il rosso e travolgere un motociclista.

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – Più che un verdetto, un colpo di scena. L’imputato è stato assolto e i due testimoni che avrebbero dovuto inchiodarlo ora rischiano l’incriminazione per falsa testimonianza e calunnia.

Era stato soprattutto sulla base delle loro ricostruzioni che il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di un tassista a quattro ani di carcere per omicidio colposo. Antonio Chifari, 30 anni, ne aveva sette in meno quando, secondo l’accusa crollata in dibattimento, avrebbe investito Pietro Calsabianca, 52 anni, mentre era in sella alla sua motocicletta.

Erano le sei del mattino del 17 agosto 2009 e i testimoni Fabio Orofino e Pietra Dominici riferirono, senza esitazione alcuna, che il taxi non rispettò il semaforo rosso all’incrocio fra le vie Dante e Sammartino. La Polizia municipale non aveva riscontrato la presenza di testimoni oculari. Testimoni che spuntarono nel corso delle indagini preliminari. Furono i familiari della vittima a indicare al giudice una coppia presente sul luogo dell’incidente. Nessun dubbio nel loro racconto: il giovane tassista non aveva rispettato il segnale di stop.

I legali dell’imputato e della compagnia di assicurazione – gli avvocati Ivana Rigoli, Massimo Motisi e Cinzia Calafiore – hanno sempre bollato come false le testimonianze per una serie di elementi: i due testimoni avevano dichiarato di non essere in possesso di un telefono cellulare con cui chiamare i soccorsi e le loro versioni non concordavano sulla presenza delle forze dell’ordine. Il resto lo hanno fatto le indagini difensive: hanno raccolto una serie di contro testimonianze che hanno minato la credibilità della coppia. Non secondo l’accusa, però, visto che il pm Carlo Lenzi aveva chiesto la condanna di Chifari a quattro anni di carcere. L’avvocato di parte civile aveva chiesto un risarcimento danni di un milione e e mezzo di euro.

Nulla di tutto ciò è accaduto. Il Tribunale, presieduto da Vittorio Alcamo, ha mandato assolto l’imputato con la formula perché il fatto non sussiste e ha trasmesso gli atti alla Procura per i due sedicenti testimoni oculari.


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