Un Catania tra mille pensieri | Il futuro è tutto da scoprire - Live Sicilia

Un Catania tra mille pensieri | Il futuro è tutto da scoprire

Una vittoria che stenta ad arrivare, la zona play out sempre vicina e una salvezza ancora tutta da conquistare. Tra polemiche e difficoltà, i rossoazzurri provano a guardare avanti. Pur non conoscendo quello che accadrà al termine della stagione.

CATANIA – Caro Catania non sai più vincere, caro Catania non mi diverti. Sentimenti, passioni e delusioni un intreccio che arrovella la critica sportiva e l’ambiente sconsolato che ruota attorno a quella maglia rossazzurra. Difficile comprendere il momento, soprattutto perché vivi ancora dello sprinter iniziale, per fortuna, e sei legato dal filo sottile chiamato penalità che smonta tutto. Ennesimo pareggio, il nono in stagione e appuntamento con la vittoria che rimane mera utopia in questo 2016 senza contare i numeri ingrati con tre successi negli ultimi tre mesi.

Carattere, applicazione forse fin troppa e sacrificio questo sì, ma sembra che questa squadra sia svuotata, con zavorre sulle caviglie a rendere tremendamente pesante anche il singolo passo figuriamoci la corsa. Ecco materializzarsi in tutto questo i pensieri di Pancaro, del tutto il contrario di tutto, dell’integralismo sfrenato per una squadra bipolare nel rendimento. Stesso discorso per le scelte alcune poco comprensibili vedi il dualismo ‘Bastianoni-Liverani‘ concluso alla fine con il primato di quest’ultimo, ma rimane cervellotica la scelta di Bastianoni per oltre dieci giornate. Poi c’è il capitolo Castiglia e Scarsella. Anche in questo caso due situazioni abbastanza ingarbugliate: dal Castiglia indispensabile il suo infortunio, parola di Pancaro, ha limitato e messo in difficoltà il Catania, al Castiglia dimenticato da quaranta giorni.

Diverso il discorso per Scarsella. Sempre in campo, nonostante le prestazioni negative, nonostante il calo psico-fisico. Una presa di posizione netta ed intransigente che però dopo Cosenza forse rischia di essere rivista. Rivista come la personalità assente in mezzo al campo di giocatori come Musacci. Infine l’attacco con il tormentato Calil a secco da tre giornate, Russotto out e con Falcone e Calderini che non segnano dal mese di ottobre. Senza dimenticare Plasmati gol ma anche polemiche sottili con esultanza statuaria e parole agrodolci in conferenza stampa.

Attenzione non dimentichiamo che senza penalizzazione i punti in classifica sarebbero 30 con la squadra al sesto posto in classifica, non distante dalla zona playoff e che le sconfitte sono solamente 3 in 19 partite, ed è innegabile come, sotto questo punto di vista, mister Pancaro abbia dei meriti. E’ vero che il crederci mostrato a Cosenza è un fattore molto positivo, ma è doverosa una provocazione: con questo trend negli ultimi tre mesi con solo due vittorie il Catania riuscirà a venire fuori dalla zona rossa? Serve, forse, una scossa? Una scossa dettata dal fatto che i giocatori forse sono troppo pressati e incatenati dai dettami del tecnico, o forse non riescono ad applicarli come un tempo?

L’obiettivo da sempre posto dalla dirigenza è sempre stata la salvezza, ma i dubbi cominciano a frullare per la testa quando si comincia a pensare alla prossima stagione, quella dove, a detta di tutti, si proverà a vincere: sarà questa la ricetta giusta? Pancaro l’uomo giusto? E che futuro societario c’è all’orizzonte? Questo magari lo scopriremo a breve con o senza “lo zio d’America” chiamato Villar o advisor come Balzano.


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