Spese pazze all'Ars, prima condanna | Musotto deve pagare 600 mila euro - Live Sicilia

Spese pazze all’Ars, prima condanna | Musotto deve pagare 600 mila euro

La sede della Corte dei Conti

È la cifra più consistente fra quelle contestate dalla Procura regionale della Corte dei Conti. Nelle prossime ore si attendono, infatti, le sentenze per gli altri capigruppo. Dalle borse Louis Vuitton ai fumetti, ecco chi e perchè rischia il processo penale.

PALERMO – Arriva la prima condanna contabile per le spese pazze dell’Ars. Francesco Musotto, ex capogruppo del Movimento per l’autonomia, deve risarcire un danno di 589 mila euro. È la cifra più consistente fra quelle contestate dalla Procura regionale della Corte dei Conti. Nei prossimi giorni o addirittura ore si attendono le sentenze per gli altri capigruppo.

A Musotto, che può appellare la sentenza e bloccare la riscossione del danno erariale, il pm Adriana La Porta contestava un lungo elenco di spese “ingiustificate”. Tra cui i 45 mila euro che, a detta dell’ex presidente della Provincia di Palermo, sarebebro stati consegnati in contanti a Raffaele Lombardo che del Mpa era il leader. Lombardo dal canto suo ha smentito la circostanza. Definendola una “sciocchezza”. Tra le spese contestate anche i 22 mila euro per l’Audio A6 messa a disposizione e pagata dal gruppo parlamentare al senatore e commissario regionale del Mpa, Vincenzo Oliva. Ad Oliva sarebbero state rimborsate ulteriori spese per 17 mila e 500 euro. Il tutto senza che sia stata presentata alcuna pezza d’appoggio, compresi i soldi chiesti e ottenuti dai deputati.

Nei mesi scorsi la Procura regionale delle Corte dei conti tirò la somme e spedì i primi inviti a dedurre agli ex capigruppo dell’Ars. Oltre a Musotto sotto processo ci sono Giambattista Bufardeci (Grande Sud, 60 mila euro di presunto danno erariale provocato), Antonello Cracolici (Pd, 500 mila euro) Cateno De Luca (Misto, la cifra più bassa: 4 mila euro), Cataldo Fiorenza (Misto, 31 mila), Innocenzo Leontini (Pdl, 110 mila) Rudy Maira (Udc e Pid, 400 mila). Complessivamente il presunto danno erariale supera i due milioni di euro.

Cracolici è l’unico per cui nell’indagine parallela per peculato aperta dalla Pocura della Repubblica, nel luglio, è stata chiesta l’archiviazione. Su tutti gli altri dodici capigruppo, invece, pende una richiesta di rinvio a giudizio al vaglio del giudice per l’udienza preliminare.


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