Sanità, tra due settimane i contratti | Si parte dalle graduatorie approvate - Live Sicilia

Sanità, tra due settimane i contratti | Si parte dalle graduatorie approvate

L'assessore Gucciardi (nella foto) emanerà una direttiva con la quale spiegherà ai manager in che ordine potranno assumere. Prima toccherà ai vincitori di vecchi concorsi che non sono stati ancora assunti. Poi sarà il turno di stabilizzazioni e mobilità. Per i nuovi bandi bisognerà attendere un po'.

PALERMO – “Entro febbraio le aziende potranno iniziare a rimpinguare i propri organici”. L’assessore Baldo Gucciardi fissa i prossimi step che dovrebbero portare alla contrattualizzazione di circa 4.500-5000 persone nella Sanità siciliana. “Entro la fine di questa settimana – spiega – dovrebbero esssere pronti una trentina di decreti, relativi all’approvazione degli atti aziendali e delle piante organiche, che hanno già avuto il via libera dalla giunta”. A quel punto, le aziende potrebbero iniziare a colmare i posti vacanti.

Ma i dubbi sono relativi alle modalità di “assunzione”. Non si tratterà, infatti, di cinquemila nuovi posti messi a bando. Ma le aziende dovranno rispettare una sorta di gerarchia delle assunzioni. Un percorso che troverà presto spazio in una direttiva dell’assessorato di Piazza Ziino. “Vogliamo solo evitare – spiega Gucciardi – che ci possa essere una difformità interpretativa tra una Asp e un’altra, un ospedale e un altro, rispetto a leggi nazionali che sono abbastanza chiare”.

Una cosa è certa. Si partità dalle graduatorie di concorsi conclusi validamente e che non hanno però ancora consentito ai vincitori di ottenere il posto di lavoro. Graduatorie già pronte, insomma. “Partiremo da lì – conferma Gucciardi – e in questo caso l’iter potrebbe essere molto veloce. Di fatto è tutto pronto, quindi già il giorno successivo ai decreti di approvazione di atti aziendali e piante oraganiche, si potrebbe potenzialmente procedere con queste immissioni in ruolo”. Ma a una condizione, spiega l’assessore. Un distinguo non di poco conto: “Ovviamente il numero dei nuovi assunti sulla base delle vecchie graduatorie, sarà pari a quello determinato dalla pianta organica esistente a quei tempi”. Insomma, i direttori generali non potranno scegliere liberamente quanti, dei soggetti in graduatoria, potranno transitare nell’azienda, ma dovranno attenersi al numero stabilito dal bando anni fa.

Quindi potrebbe essere il turno delle stabilizzazioni dei precari. “Di sicuro c’è – spiega Gucciardi – che per le stabilizzazioni è previsto non più del 50 per cento della massa finanziaria a disposizione delle aziende”. In questo caso, però, i profili da assumere a tempo indeterminato verranno scelti dai singoli direttori generali. Anche questi contratti, spiega Gucciardi, “potrebbero essere sottoscritti nel giro di poche settimane, soprattutto per quei casi in cui l’azienda ha già compiuto il lavoro di ricognizione dei posti da colmare”.

A quel punto, sarà il turno probabilmente delle procedure di mobilità. Quelle a cui l’amministrazione deve, per legge, obbiligamente rivolgersi prima di espletare nuovi concorsi. Le mobilità dovrebbero rappresentare circa un terzo dei nuovi contratti. Un altro terzo è relativo alle stabilizzazioni. Infine, l’ultima porzione è quella dei nuovi posti di lavoro. I nuovi concorsi. Che rischiano però di slittare nella seconda parte del 2016, se non ai primi mesi del 2017. Anche perché in qualche caso si prevede una richiesta enorme. Al punto da spingere l’assessore Gucciardi a offrire un consiglio ai direttori generali. “Ho suggerito – spiega – di creare delle vere e proprie task force per i concorsi per i quali si prevedono centinaia, se non migliaia di richieste”. Saranno circa 1.500 i nuovi posti. Spalmanti ovviamente sulle 18 aziende sanitarie e ospedaliere.

Intanto, si parte con i trenta decreti annunciati da Gucciardi. E quindi con la direttiva che dovrà fungere da “memorandum” per i direttori generali. In un febbraio caldissimo per la Sanità siciliana. Entro questo mese, infatti, ha fatto sapere Gucciardi entrerà in piena operatività la cosiddetta “Centrale unica per gli acquisti”. Quella che dovrebbe finalmente cancellare ogni differenza di prezzo tra la “simbolica” siringa acquistata in Sicilia e quella acquistata dalle aziende del resto d’Italia.

Intanto proprio dalle altre Regioni non arrivano buone notizie. In Campania la Corte dei conti ha indagato e condannato l’amministrazione regionale imputando uno spreco di 16 milioni di euro per la mancata applicazione degli accorpamenti delle strutture decisi dal dereto Balduzzi. Anche i magistrati contabili siciliani starebbero verificando eventuali anomalie. In particolare, sul mancato accorpamento di alcune unità al “Papardo-Piemonte” di Messina. Ma il decreto avrà effetti anche sulle prossime nomine. “Vigileremo – spiega Gucciardi – affinché non vengano attribuiti incarichi al vertice di strutture complesse destinate alla chiusura o all’accorpamento”. Nomine di primari che “obbligherebbero” poi l’amministrazione regionale a garantire al medico rimasto senza Unità, lo stesso trattamento economico.

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