La sanità salvata da pochi eroi | Ovunque è un deserto - Live Sicilia

La sanità salvata da pochi eroi | Ovunque è un deserto

Un medico racconta quanto è nuda e scandalosa la sanità siciliana. Ovunque si vada, lo scenario non cambia. L'eroismo di pochi supplisce a un sistema che non funziona, che mette insieme il lager e la gallina dalle uova d'oro.

I mali della Sicilia
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“A Lampedusa ci sono tre medici di base. Poi ce n’è uno solo al centro di accoglienza, con un infermiere, a volte due. Io vado a prestare opera come volontario: lì ci sono cinquecento persone, per una capienza che arriva alla metà. Nel corso della mia attività ho visitato duecentocinquantamila migranti. Ne ho viste tante. Le ispezioni cadaveriche sono un’esperienza durissima, specialmente quando si tratta di bambini”.

Davanti a un attonito Fabio Fazio – a ‘Che tempo che fa’ – Pietro Bartolo, ‘il dottor Lampedusa’, ha svelato quanto sia nudo e inerme il nostro cosiddetto sistema sanitario. Lo ha fatto – uno dei protagonisti di ‘Fuocammare’ di Rosi, splendida didascalia della tragedia dell’emigrazione, premiata con l’Orso d’oro – con estrema chiarezza. Un camice bianco per cinquecento, duecentocinquantamila visite da compendiare. Ogni speranza si regge in piedi grazie all’abnegazione di piccoli, e fino a ieri sconosciuti, eroi.

In fondo, la situazione di Lampedusa è una perfetta metafora del servizio che la cosiddetta sanità siciliana offre ai suoi utenti. Basta una ricognizione in un pronto soccorso a piacere, a Palermo e ovunque, per raccontare situazioni da terzo mondo, con lo scarno personale asserragliato, costretto a fronteggiare un mare di gente, tra disagi, urla e aggressioni. Basta un’occhiata, una sbirciata presso un qualunque reparto per annotare le barelle e le sedie in corridoio, con i malati accampati in mancanza di posti letto. Accade perfino nelle rianimazioni, che dovrebbero essere, teoricamente, luoghi altamente qualificati per trattare una speciale qualità della sofferenza e invece patiscono il medesimo sfacelo. Medici, infermieri e pazienti sono vittime, al di là della barricata, di un quotidiano e risaputo disastro.

Al di qua c’è il sistema degli appalti, dei veleni e dei pannoloni, che continua ad affidare primariati e incarichi in base all’appartenenza, che gode di un doppio legame clientelare con la politica, e che raramente si occupa della sua vera missione: la salute degli assistiti. La Sanità siciliana è un lager sistemato accanto a una gallina dalle uova d’oro. Un uomo venuto da Lampedusa lo ha umilmente sussurrato, con l’eco di un’esplosione.


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