Ex Province senza più un euro |Si dimettono due commissari - Live Sicilia

Ex Province senza più un euro |Si dimettono due commissari

Maisano e Diliberto, alla guida dei liberi consorzi di Agrigento e Caltanissetta, rassegnano le dimissioni.

PALERMO – Ex Province sempre più nel caos. E due commissari hanno già scelto la via delle dimissioni. Sono Marcello Maisano, commissario del libero consorzio di Agrigento, e Alessandra Diliberto, a capo dell’ente di area vasta di Caltanissetta. Alla base della scelta la situazione finanziaria disperata degli enti e le difficoltà di gestione conseguenti. Per le ex Province infatti non ci sono i fondi, le somme previste dalla finanziaria regionale in approvazione all’Ars sono una goccia nel mare per le esigenze di bilancio degli enti e i trasferimenti statali non sembrano destinati ad arrivare finché non troverà piena applicazione la riforma che è già operativa nel resto d’Italia. Il problema è quindi politico, ma le difficoltà di gestione si fanno sempre più complicate.

E così nei giorni scorsi, come aveva scritto Livesicilia, i nove commissari avevano preso carta e penna per rappresentare l’emergenza al governo regionale. Adesso due di loro hanno deciso di darsi da parte, entrambi il 25 febbraio. “Ho assunto questa decisione esclusivamente perché ritengo che, vista la qualità del problema, sia necessaria una professionalità più adeguata della mia. Attualmente le province versano in problemi di natura tecnico-finanziaria molto più severi dell’ordinarietà. E io non provengo dal Bilancio”, spiega a Livesicilia Alessandra Di Liberto. Che racconta della “carenza molto forte di risorse per spese di parte corrente, quindi stipendi, utenze, manutenzioni ordinarie nelle scuole”. Se da una parte i trasferimenti non arrivano, dall’altra il prelievo forzoso dello Stato incide per Caltanissetta per dodici milioni e per sette per Agrigento. Dove ha fatto un passo indietro anche Maisano, che conferma la notizia delle dimissioni ma non intende commentarla. Il ragioniere generale della Provincia già l’anno scorso aveva anticipat la prospettiva di un dissesto finanziario milionario per il consorzio agrigentino.

L’altroieri l’Ars in finanziaria ha approvato uno stanziamento di 19 milioni per le ex province. “Il problema delle Province – ha commentato l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, rispondendo alle tante richieste piovuto per questo o quell’ente – è molto serio. Ed è un problema da 150, 180 milioni di euro. Aggiungere tre o quattro milioni non cambia nulla. Semmai, bisognerà chiedere a Roma di fare la sua parte. Ma potremo farlo con una legge sulle Province che sia finalmente approvata”. Intanto, la frana continua. E fa sempre più paura agli oltre seimial dipendenti degli enti che la Sicilia ha voluto riformare per prima, finendo ultima.

“Come Caltanissetta – dice il senatore di Sinistra Italiana-Altra Europa, Francesco Campanella -, anche la Provincia di Enna è ormai al collasso e la responsabilità di questo disastro non si può certo attribuire ai commissari straordinari, ma alla politica regionale. Baccei ha dichiarato proprio negli scorsi giorni che per sanare i bilanci provinciali servirebbero 180 milioni di euro, come se non sapesse il motivo di quell’ammanco. Quelle somme, caro assessore, corrispondono alla stessa cifra dei prelievi forzosi che il governo Renzi ha messo in atto sulle casse provinciali. Smettiamola col gioco delle parti, come se quello che succede a Roma non riguardasse la politica regionale. Baccei in Sicilia non è farse stato mandato da Renzi? Come fa l’assessore regionale all’Economia a non ricordare che i fondi che mancano alle Province siciliane sono gli stessi che sono stati prelevati da Roma? Questo gioco delle parti sulla pelle dei siciliani e dei dipendenti delle Province, il cui futuro è tutto fuorché certo, è diventato davvero insopportabile”.


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