Rapina a Taormina |Arrestati due catanesi - Live Sicilia

Rapina a Taormina |Arrestati due catanesi

I due sono accusati di essere gli autori, insieme a un terzo complice, di un colpo messo a segno in una gioielleria lo scorso ottobre.

CATANIA – Nella decorsa nottata, personale delle volanti della Questura, nel corso del normale servizio di controllo del territorio, traeva in arresto Giacomo Pappalardo (classe 77), e una donna in sua compagnia, Melek Jasar (classe 85). Il primo era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 9 febbraio u.s. dal Tribunale di Messina per una tentata rapina aggravata commessa in concorso presso una gioielleria del centrale Corso Umberto di Taormina lo scorso 1 ottobre.

Entrambi, nella corso della nottata, venivano arrestati dal personale delle volanti della Questura di Catania per il reato di possesso di documenti di identificazione falsi ed all’uomo veniva altresì notificata la sopra citata ordinanza a cui veniva data esecuzione. L’intervento della volante traeva spunto dalle indagini condotte dal Commissariato di Taormina per il rintraccio dell’uomo che si era reso latitante. Nei giorni scorsi, difatti, personale del predetto Commissariato, avviava anche sul territorio di Catania attivissime ricerche diramando anche la foto del ricercato nonché il modello e la targa dell’autovettura in uso allo stesso. Alle ore 02.00 di stanotte, l’equipaggio di una volante rintracciava la predetta autovettura di fronte ad una sala giochi, e pertanto gli agenti decidevano di effettuare un controllo. All’interno della sala giochi un uomo ed una donna esibivano due carte d’identità riportanti generalità diverse da quelle oggetto di ricerca, ma gli agenti nell’approfondire l’accertamento sui documenti esibiti grazie anche al confronto con la foto dell’uomo, giungevano all’ identificazione certa dei predetti. Messi di fronte all’evidenza, l’uomo e la donna ammettevano le loro reali generalità. Quindi venivano accompagnati in Questura e dopo le incombenze di rito, il pm di turno disponeva la traduzione presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza per il Pappalardo e la misura degli arresti domiciliari per la donna.

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