Tecnis, ultimatum del Comune| "Entro marzo decisione sui cantieri" - Live Sicilia

Tecnis, ultimatum del Comune| “Entro marzo decisione sui cantieri”

Il sindaco Orlando incontra Rfi, i commercianti e i residenti: entro questo mese l'azienda dovrà dimostrare di poter completare l'opera.

PALERMO – Rottura totale o ripresa dei cantieri: sono queste le due strade che Palermo si trova davanti in riferimento ai lavori dell’anello ferroviario, ormai da settimane bloccati per la bufera che si e’ abbattuta sulla Tecnis. Il verdetto finale dovrebbe arrivare entro marzo.

L’amministrazione comunale oggi ha incontrato i vertici locali di Rfi, che hanno confermato la disponibilità ad anticipare gli stipendi, e subito dopo i residenti e i commercianti di via Amari, via Sicilia e viale Campania a Sala delle Lapidi. Un modo per rassicurare la città in una vicenda che di rassicurante ha ormai ben poco: i cantieri sono quasi fermi, i lavoratori sono tornati ma sono usati a scartamento ridotto, i fornitori cominciano a mostrare segnali di insofferenza, con il pericolo che gli scioperi possano riprendere gia’ dalla prossima settimana.

Il commissario della Tecnis, Saverio Ruperto, ha confermato che l’anello ferroviario e il disinquinamento della fascia costiera sono due opere strategiche per l’azienda e che quindi non ci sara’ un disimpegno, ma il colosso catanese, posto sotto sequestro, deve adesso decidere se procedere con un piano di ristrutturazione del debito o con un concordato preventivo. Tecnis potrebbe anche incassare alcuni crediti in giro per l’Italia e usare la liquidita’ per far riprendere i cantieri, ma i dubbi sono tanti.

“Ruperto mi ha detto per sms che sono interessati a proseguire le opere – ha detto il sindaco Orlando – il nostro timore è che, se si arriverà alla rescissione del contratto, Rfi possa decidere di non fare più l’opera”. Rfi, oltre ad anticipare gli stipendi, potrebbe anche pagare i fornitori di Tecnis al posto dei Sal all’azienda, il che sarebbe invece un segnale di interessamento per l’anello.

“Noi abbiamo chiesto a Rfi di muovere le contestazioni che determinano le precondizioni per la rescissione del contratto – ha spiegato il vice sindaco Arcuri – si aprirebbe una fase delicata, ma sempre meglio di avere i cantieri fermi in via Amari. Ieri abbiamo sollecitato nuovamente Rfi e adesso i loro vertici nazionali dovranno confermare la volonta’ di pagare i fornitori di Tecnis”. L’azienda, in teoria, potrebbe anche riprendere da subito i cantieri cominciando le operazioni di palificazione, una volta spostati alcuni sottoservizi, con doppi turni di lavoro anche il sabato. “Ma se questo non si verifichera’ entro marzo – precisa Arcuri – considereremo conclusa questa vicenda”. Insomma, a quel punto si procederebbe a ricoprire gli scavi e quindi a ripristinare la circolazione. Il che, pero’, potrebbe anche significare la fine dell’anello ferroviario.

LE REAZIONI
“Il governo nazionale deve intervenire nella delicata vicenda Tecnis dichiarando lo stato di calamità: il ministro Delrio non può venire a Palermo solo per prendersi i meriti delle inaugurazioni. La situazione a Palermo è ormai difficilissima, i residenti e i commercianti di viale Lazio, via Sicilia, via Amari e del Politeama sono allo stremo. Parliamo di un’opera fondamentale per la città, per la sua vivibilità e la sua economia. Il sindaco è messo all’angolo, anche se ha poche colpe e pochissimi margini di manovra. Se la Tecnis non è in grado di ultimare i lavori si ripristini lo stato dei luoghi. E’ ora che anche le Ferrovie si assumano le proprie responsabilità”. Questo quanto dichiarato dal capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti.

“Durante questa riunione sono emerse posizioni diverse, le richieste avanzate dai commercianti non possono essere esaudite da parte dell’amministrazione – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – Ad oggi l’unica cosa da fare è chiudere i cantieri, riaprendoli solo quando ci sarà un vero crono programma da sottoporre preventivamente ai commercianti assumendo correttivi ad hoc, stabilendo soprattutto i tempi dell’opera. Fino ad allora è meglio chiudere i cantieri liberando la città che oggi è in trincea”.

“Mi schiero con i commercianti – dice il deputato Giuseppe Milazzo – ho visto una giunta confusa. La riunione di oggi è un flop. Sono promesse al vento, troppa retorica da parte di un’amministrazione che ha preso solo tempo”.

 

 


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