L'odissea della spedizione | Quel libro mai arrivato - Live Sicilia

L’odissea della spedizione | Quel libro mai arrivato

Un pacco spedito a Palermo ha girato mezza l'Italia, ma non è arrivato in Spagna per buona pace dello studente Erasmus che voleva conoscere i segreti del Diritto penale.

PALERMO – Ah, se il libro avesse avuto il dono della parola. Avrebbe fermato tutto e tutti. Stavano sbagliando strada. Lo hanno sballottato in giro per l’Italia senza che arrivasse mai a destinazione. Anzi, è tornato nella città da cui era partito.

Lo immaginiamo felice, il libro, quando lo hanno messo dentro il pacco con destinazione Spagna. Pronto per la sua missione: aiutare un giovane studente a orientarsi tra gli articoli del codice penale durante l’Erasmus a Burgos.

Palermo. Ufficio postale di piazza Verdi. Inizia il viaggio. Alle 16.42 del 1 marzo il libro è “in transito” dal capoluogo siciliano. Il mittente lo segue con tutta l’attenzione che merita un figlio fuori sede. E poi oggi c’è la tecnologia. Con un clic sul pc puoi tracciare la spedizione. Ore 18.09, “in lavorazione” sempre a Palermo. Ci può stare. Un’ora e mezzo dopo è a Villabate. Beh, magari a Palermo ci sarà troppo lavoro. Finalmente alle 21.20 del 2 marzo eccolo sull’aereo “in transito a Roma”. Si parte. Due giorni dopo, però, la strana sterzata: “In lavorazione a Elmas (Cagliari)”. In Sardegna?, e perché mai? Ancora più strano appare il passaggio di tre giorni dopo, la mattina dell’8 marzo: “Nuoro, preso in carica” da un noto corriere espresso che collabora con Poste italiane. Di sera eccolo di nuovo “in lavorazione”. Sarà la volta buona? No, decisamente no. Allo scoccare della mezzanotte del 9 marzo il libro è infreddolito in un ufficio di Sala Bolognese, in provincia di Bologna. Fino a quando il telefono dell’ansioso genitore riceve un sms: “Gentile cliente, la spedizione è stata consegnata il giorno 10 marzo alle 11.36. Firma Cancemi. Grazie per avere scelto i nostri servizi”.

E chi è questo Cancemi: “Pronto – chiama il figlio all’estero -, finalmente ti è arrivato”. “Cosa papà”. “Il libro”. “No, ti sbagli”. “Come no, chiedi al tuo amico Cancemi, ha firmato lui”. “Cancemi? Non so chi sia, sei fuori papà”. E così il premuroso papà ritorna alle poste dove aveva spedito il libro dopo averlo infilato in uno di questi pacchi pronti che si comprano preaffrancati in libreria.

Il pacco si trova a Villabate. “A Villabate?”. Tranquillo, solo per poco, però. Giusto il tempo di tornare a casa: il pacco è lì, in portineria con appiccicata – da chi? – una targhetta con il nome del destinatario. Come per magia il nome di padre e figlio – che teneri – sono l’uno accanto all’altro. L’indirizzo di Burgos è sparito. Adesso c’è una via del centro di Palermo. “Sai che dico”; “Dimmi, papà”; “Compralo on line”. Fine della storia: l’avvocato Mauro Torti sta preparando la denuncia. Per conto del papà farà causa alle poste.

 


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