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Il Tribunale di Cosa nostra | “Ora lo facciamo spaventare”

Un uomo si rivolge a 2 boss per dare una lezione ad un pastore che utilizza il suo terreno.

Il blitz di Palermo, le intercettazioni
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MONREALE (PALERMO) – Nella zona di Monreale i problemi li risolvevano i boss. Per una controversia privata c’era chi non alzava il telefono per chiamare le forze dell’ordine, ma digitava il numero di Nicola Rinicella, imprenditore edile incensurato di 43 anni e nuova leva della famiglia mafiosa locale, una delle articolazioni più rilevanti del mandamento di San Giuseppe Jato. Finito in arresto nel corso del maxi blitz dei carabinieri “Brasca”, Rinicella era in pratica il braccio destro di Onofrio Buzzetta, anche lui nel settore dell’edilizia e capo decina di Pioppo.

Si muovevano spesso insieme e il 3 maggio del 2014 si trovavano in via Paruta, a Palermo, a bordo di una Citroen C3. Dalle intercettazioni dei carabinieri del gruppo di Monreale è chiaro che qualcuno aveva chiesto l’aiuto dei due per risolvere una questione complicata, che rendeva necessario l’intervento di chi, a Pioppo, conosce bene il territorio e i suoi abitanti. L’uomo – adesso indagato – aveva avuto dei problemi che riguardavano il possesso di un terreno: un pastore utilizzava ripetutamente la sua area, delimitata da alcuni paletti, per far pascolare gli animali. Per dare una lezione a lui e a suo figlio, era necessario l’aiuto degli “amici” e non quello degli “sbirri”. L’incontro era avvenuto nei pressi di una chiesa.

Buzzetta: Buongiorno!
Uomo: Com’è? Apposto?
B.: Bene, lei?
U.: Combattiamo… (ndr. ride) minchia… e allora?
Rinicella: Per lunedì… a posto!
U.: Ma lo conosci a questo? O’ pecuraro” lo conosci tu?
B.: Io lo conosco perché è… sta a Pioppo, io sono di Pioppo.
U.: Ma che testa ha?
B.: Boh?
U.: Non ci devono essere problemi, o evitare, ma minchia, uno in casa sua…
R.:…no… no…
B.: …ma che evitare a casa sua!
R.: Lunedi sistemiamo… a posto!
U.: Ma con chi ci vai?
R.: Con persone… adatte… a posto! E’ giusto che lui non si deve permettere, quando neanche… li conosce …
U.: Devo fare lavori che devo montare pannelli… nel terreno!
B.: Una volta pure nel mio terreno era…, già … già gliel’ho raccontato questo discorso a lui… pure nel mio terreno!
U.: … a Pioppo?
B.: A Pioppo! Fa… fa anche pascolare là a Pioppo…
U.: …si, si…
B.: …che a momenti, tra un mese finisce l’erba qua… E comincia là!
R.: Poi non… una persona quando parla con la bocca… l’educazione che abbiamo noi altri due…
U.: Ma lui… è il figlio! Il figlio che scende di qua, di là… allora…sono due le strade da percorrere… o uno si va a rovinare…o trova qualche amico su cui ci può dare… lo spunto…di potere ragionare, oppure purtroppo deve andare a combattere con gli sbirri…e a me francamente… non è cosa mia! Cioè… io sono abituato a discutere le cose… ma con umiltà, discutere
R.: …ma perché…
B: …ma quello è nel suo terreno… nel suo terreno!
R: Aspetta… già… già sbaglia a dire così…
B.: …ma lei deve fare una cosa…lo deve chiudere tutto questo terreno suo, lo deve chiudere tutto, non deve lasciare niente!
R.:…non ti preoccupare, lunedì gli diamo… la pinnulicchia (ndr, pillola) giusta! Perché lui se lo prende per comando!
U.: Non si deve permettere…
R.: …ma come si permette?…
U.: …cioè… cioè, voglio dire… con umiltà, siccome trova persone per bene, capito? Questo è il problema, aspetta… trova persone per bene e quindi lui… è arrogantello! 

A questo punto i tre si sono accordati per il lunedì successivo, giorno fissato per l’intimidazione. L’uomo ha chiesto ai due di non esagerare per evitare ulteriori problemi. Padre e figlio dovevano semplicemente “scantarsi”.

Uomo: …io non voglio esagerare, che però almeno abbia il rispetto, non si deve permettere…Operativi! Solo questo, dico non è perché… Se no ci roviniamo tutti! Non sono un pezzo di infame, assolutamente, però minchia, con le spalle al muro minchia… Arrivederci.
Rinicella: Non si deve impigghiare il discorso…Stia tranquillo! Gli, gli dobbiamo insegnare un po’ di educazione lo facciamo spaventare bene e…basta! Noialtri non ci dobbiamo rovinare…a posto…la saluto.


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