Fiera del Mediterraneo | Dieci milioni per il rilancio - Live Sicilia

Fiera del Mediterraneo | Dieci milioni per il rilancio

La fiera del Mediterraneo

Non ci sono imprenditori disposti a recuperare l'area, si punta a riqualificarla per piccoli passi.

PALERMO – Un’area da 88 mila metri quadrati nel cuore di Palermo che lentamente prova a rinascere, dopo anni di incuria e abbandono. Diciannove padiglioni che poco alla volta tornano ad ospitare mostre e kermesse, per la gioia dei commercianti che finalmente hanno a disposizione locali idonei a prezzi competitivi. La Fiera del Mediterraneo ricomincia a vedere la luce: costruita nel 1946 come area espositiva, per anni è stata il punto di riferimento di un’intera città che a maggio, in occasione della Campionaria internazionale, ne affollava i viali.

Una storia il cui epilogo, però, è stato tragico: prima il fallimento dell’ente, poi la fine della Campionaria, infine i pignoramenti, l’abbandono delle strutture e i saccheggi di ladri e vandali. Tutto intorno rifiuti, incuria e abbandono, almeno fino al 2012. La giunta Orlando, appena insediata, revoca infatti l’assegnazione dell’area e ne torna in possesso: l’obiettivo è quello di recuperarla mediante il progetto di finanza, ossia l’investimento di privati pronti a rimetterla a nuovo e a gestirla per un congruo numero di anni, donando poi tutto al Comune.

A Palazzo delle Aquile si fanno programmi grandiosi: un hotel ad almeno cinque stelle, un parco urbano da 30mila metri quadrati, parcheggi interrati, una sala da 4mila posti e ancora ristoranti, negozi e locali. Ma anziché mettere a bando un progetto già definito, l’amministrazione Orlando pensa a una sorta di concorso di idee, chiedendo progetti fra cui scegliere quello migliore da mettere a gara. Nel 2013 viene pubblicato il bando, arrivano cinque proposte ma di queste neanche una supera l’esame della commissione.

C’è chi non rispetta i paletti, chi non presenta il piano di asseverazione finanziaria, spiegando cioè da dove prendere i soldi necessari che sono pari a 50 milioni di euro. Fatto sta che nessuno supera l’esame e nessuno si fa più vivo. Il destino della Fiera sembra segnato ancora una volta, ma nel 2014 la giunta cambia indirizzo: non più un progetto di finanza, ma un recupero graduale nella speranza che qualche imprenditore nel frattempo si faccia avanti. La competenza passa dal Patrimonio alle Attività produttive e qui il capoarea Maria Mandalà si inventa una formula che si rivelerà vincente: affittare agli imprenditori singole aree, mediante un bando, e offrire la possibilità di pagare l’affitto in contanti oppure in lavori di ristrutturazione di importo equivalente.

Un meccanismo che funziona e dà i suoi frutti: da due anni a questa parte, tanto per fare qualche esempio, si sono tenute oltre una trentina di manifestazioni delle più disparate tipologie. Le fiere degli sposi, dei fumetti, della nautica, dell’oro, dei tatuaggi, della tecnologia, dei viaggi, perfino quelle per orientare gli studenti e una nuova Campionaria. “Abbiamo il 2016 già tutto impegnato e ci arrivano proposte anche per i prossimi anni”, spiega il capoarea Mandalà. La formula di pagare il Comune con lavori, anziché con soldi, ha convinto gli imprenditori che, pian piano, hanno rimesso a nuovo il padiglione 20, il 16, il 22, il 5/A, il 5/B, l’area delle giostre (con il taglio dei rami pericolanti) e adesso toccherà anche alle colonne all’ingresso.

Insomma, se non si può recuperare tutto insieme, nell’attesa di qualche imprenditore di buona volontà, tanto vale farlo per gradi. “Abbiamo avviato un percorso inedito che ha sottratto la Fiera al degrado e l’ha restituita alle numerose attività fieristiche che si sono tenute da ottobre 2014 a oggi – dice l’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano – si sta alimentando un processo di riutilizzo della Fiera che va oltre i padiglioni 16 e 20. Sta crescendo l’area riutilizzata e sono convinta che entro la fine della primavera il volto della Fiera apparirà più aperto e vissuto”.

Ma non è finita qui. Entro fine mese dovrebbe traslocare alla Fiera anche il nuovo Ufficio del Piano regolatore, che prenderà il posto della vecchia Direzione. Un modo per presidiare la Fiera, il cui grande limite resta la sorveglianza. Presto inoltre arriverà anche la sala prove balletti del Massimo. Il Comune ha previsto 10 milioni di euro per il recupero dell’area, compresi nel masterplan da 332 milioni di euro del governo Renzi, anche se per una ristrutturazione completa servirebbero almeno altri 30 milioni che si proveranno a recuperare altrove. L’idea è quella di uno spazio aperto e polivalente, che ospiti le fiere ma anche i concorsi, gli incubatori di impresa, i congressi e gli spettacoli tornando a essere il cuore pulsante della città.

 


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