Il commercialista dei misteri | Dalle evasioni al Bingo dei boss - Live Sicilia

Il commercialista dei misteri | Dalle evasioni al Bingo dei boss

Fabrizio Di Costanzo

Fabrizio Di Costanzo (nella foto) fa parte dell'elenco degli arrestati dell'ultimo blitz.

PALERMO - MAFIA
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PALERMO – È un commercialista dai mille misteri. Il nome del palermitano Fabrizio Di Costanzo fa parte dell’elenco dei 62 arrestati dell’ultimo blitz dei carabinieri. Si sarebbe messo a disposizione degli Adelfio, storici boss del mandamento di Villagrazia, per investire soldi nell’apertura di una sala bingo in via Messina Marine, a Palermo. Così sostiene l’accusa.

Scorri le recenti cronache giudiziarie e ti accorgi che a Di Costanzo, la cui competenza è un dato certo, si devono alcune operazioni finanziarie che hanno suscitato l’interesse della magistratura. Ad aprile scorso i finanzieri della Polizia tributaria hanno scoperto un meccanismo che consentiva ad alcuni imprenditori di risparmiare sull’Iva. La merce, per lo più prodotti hi-tech, veniva comprata da una società con sede a Madeira, zona “franca” del Portogallo, transitava attraverso due società cosiddette cartiere, create con il solo scopo di emettere fatture fittizie, e da qui a un broker che le piazzava ai clienti. Grazie a questi passaggi saltava il versamento dell’Iva. Tra gli indagati c’era anche Giuseppe Pistone della Giuseppe Pistone spa che ha pagato ciò che doveva e ha messo le cose a posto. A gestire alcuni passaggi delle operazioni siculo-portoghesi troviamo il commercialista Di Costanzo.

Nell’agosto 2014 gli imprenditori Aurelio Giaccone e i figli Andrea e Alessandra sborsarono un milione settecento mila euro all’Agenzia per le Entrate. Soldi necessari per coprire l’evasione fiscale che veniva loro contestata. Secondo il pm Claudia Ferrari, per evitare che il loro patrimonio venisse aggredito il padre avrebbe trasferito i beni ad un’immobiliare divenuta la “cassaforte di famiglia”. L’immobiliare era un trust, un istituto giuridico di derivazione anglosassone la cui caratteristica è il totale affidamento del patrimonio ad un gestore per una finalità specifica, con la completa perdita da parte dell’originale proprietario di ogni forma di gestione e amministrazione. Chi si sarebbe occupato delle operazioni per il trust?, il commercialista Di Costanzo.

Anche gli armatori palermitani Barbaro hanno restituito 8 milioni al Fisco. Il pm Calogero Ferrara ritenne di avere scoperto due faccendieri olandesi, indagati nel loro Paese, che rilasciavano a società di vari Stati – Polonia, Italia, Finlandia, Spagna, Portogallo, Lussemburgo – fatture false che attestavano acquisti di beni, pagamenti di consulenze e servizi inesistenti. Il processo è stato trasferito a Roma per competenza territoriale, nel frattempo i Barbaro si sono mesi a posto con le tasse. Nelle operazioni finanziarie veniva fuori, ancora una volta, l’operato Di Costanzo che finora, però, era rimasto immune ai provvedimenti giudiziari.

La settimana scorsa Di Costanzo è finito in carcere con l’accusa di essere un prestanome degli Adelfio. Accusa che il legale, l’avvocato Sergio Monaco, senza entrare nel merito degli altri episodi, smentisce: “Di Costanzo è in grado di dimostrare centesimo per centesimo i movimenti di denaro legati alla società del bingo”.

 


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