Ato idrico, il 6 aprile il voto | Ma c'è un dato politico - Live Sicilia

Ato idrico, il 6 aprile il voto | Ma c’è un dato politico

Inedita "alleanza" Barbagallo, D'Agostino, Raia, Sammartino: un emendamento dei sindaci Pd ridisegna l'elezione.

A Palazzo Minoriti
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CATANIA. Una maratona estenuante che si è protratta dalle 10.30 del mattino sino alle 18. A Palazzo Minoriti, quest’oggi, è andato in scena l’insediamento dell’Ato idrico: un atto tutt’altro che solamente formale. La legge nazionale impone alle ex province, pena il commissariamento, che entro il 12 aprile si costituissero gli Ato dell’acqua. Ecco, allora, il motivo dell’incontro tra i 58 sindaci (o loro delegati): a rappresentare il Comune di Catania, c’era l’assessore al Bilancio, Girlando.
Lo diciamo subito: il voto per l’elezione del presidente del relativo Cda è slittato al prossimo 6 aprile. Ma c’è un dato politico che emerge su tutti: quello che è passato un emendamento che mette sulla stessa consistenza numerica il voto di ogni Comune.

Non conta il numero degli abitanti: ogni singolo municipio conta, comunque, 1 voto. Un segnale forte, espressione di un fronte compatto (e, probabilmente, inedito) costituito dai sindaci del Pd riferimento dei deputati Barbagallo, D’Agostino, Raia, Sammartino.
Si vota, come detto, il 6 aprile con l’investitura a presidente che potrebbe essere attribuita ad un primo cittadino dell’hinterland etneo.

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