Il destino della Ztl in mano al Tar | Chi sono i giudici che decideranno - Live Sicilia

Il destino della Ztl in mano al Tar | Chi sono i giudici che decideranno

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Passa da un uomo e due donne la decisione che tiene sulle spine l'amministrazione comunale e i palermitani.

Palermo - il caso
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PALERMO – Giovanni Tulumello (presidente), Aurora Lento (componente) e Lucia Maria Brancatelli (relatore). Passa da questi tre giudici la decisione che tiene sulle spine l’amministrazione comunale e i cittadini palermitani. Quella che darà il via libera o boccerà l’avvio delle Zone a traffico limitato. Siamo fermi alla decisione con cui il solo giudice Lento, facente funzioni di presidente della terza sezione del Tar, ha bloccato l’avvio della misura antismog almeno fino al 6 aprile, giorno in cui il Tribunale amministrativo regionale deciderà se accogliere o meno la richiesta di sospensiva della Ztl avanzata da due associazioni e sottoscritta da duecento cittadini che si sono rivolti all’avvocato Alessandro Dagnino. Nel frattempo il Comune, viste le difficoltà del sistema per rilasciare i pass, ha annunciato il blocco del rilascio dei pass.

La decisione del 6 aprile sarà collegiale. Siamo di fronte a tre giudici preparati a sviscerare le pratiche amministrative. La terza sezione è dedicata alla trattazione del contenzioso che riguarda gli enti locali. Dal primo stop al Muos alla bocciatura di alcune regole della movida palermitana: sono tanti le questioni affrontare singolarmente dai tre giudici che gli addetti ai lavori definiscono di “altissimo profilo ed equilibrio”. Chi è abituato a frequentare gli uffici del Tar attribuisce ai magistrati il dono della semplicità e della chiarezza in un mondo dove il linguaggio giuridico la fa da padrone.

Chiaro, ad esempio, è stato il principio sulla base del quale è arrivato il momentaneo stop alle Ztl. Il sistema del rilascio dei pass non ha funzionato. Al giudice Lento è bastato leggere le cronache giornalistiche per capire in pochi avevano acquistato il tagliando che dà diritto alla circolazione nelle zone a traffico limitato. Fare partire il provvedimento avrebbe significato negare il diritto alla mobilità a quanti, invece, avrebbero voluto mettersi in regola ma non hanno potuto per colpe altrui.

E allora, ha scritto il giudice, “rilevato che non sembra possa derivare alcun serio inconveniente per il Comune di Palermo e per l’Amat dal differimento per pochi giorni dell’entrata in vigore della Ztl” ha accolto l’istanza cautelare. L’amministrazione comunale e l’ex municipalizzata stanno ultimando le memorie con cui convincere il collegio. Per farlo si sono affidati agli avvocati Vincenzo Criscuoli, e al professore di diritto amministrativo Salvatore Raimondi. Legali esperti, come dall’altra parte, ha dimostrato di esserlo anche Alessandro Dagnino, docente universitario di Diritto Tributario, a cui si deve, solo per fare un esempio, lo stop dell’aumento della Tarsu, la tassa sui rifiuti, deciso dal Tar quando sindaco era ancora Diego Cammarata. “Riteniamo che l’unica strada possibile per il Comune – spiega l’avvocato Dagnino – sia un differimento della Ztl non al 15 aprile, ma a data successiva. Non vorremmo, infatti, trovarci di fronte al problema già emerso e cioè al rilascio di un numero esiguo di pass che impedirebbe la mobilità. Sarebbe più saggio rinviare e sentire le parti coinvolte. Il braccio di ferro non serve a nulla.


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