Orlandina, Basile ora medita: | "Sto pensando di ritirarmi" - Live Sicilia

Orlandina, Basile ora medita: | “Sto pensando di ritirarmi”

La guardia di Ruvo di Puglia ammette la sua propensione a smettere, dopo tre stagioni in Sicilia.

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – E alla terza stagione nell’Orlandina, Gianluca Basile potrebbe davvero decidere di chiudere tutto. La guardia di Ruvo di Puglia, che quest’anno festeggerà i suoi primi 41 anni di vita, in un’intervista rilasciata per Repubblica ha candidamente ammesso che quella che si concluderà il prossimo 4 maggio, con la sfida al “PalaFantozzi” contro la Giorgio Tesi Group Pistoia, potrebbe davvero essere la sua ultima stagione nel basket professionistico: “L’anno scorso in questo periodo ero più convinto di continuare che di smettere. Quest’anno avrei più voglia di smettere che di continuare. Ogni anno si fa sempre più dura anche se nelle ultime sette-otto partite, dalla Virtus in poi, con la squadra al completo, sono stato meglio. Mi sento bene, ma devo essere realista. Ok, l’esperienza, ma poi devi correre, devi saltare, devi difendere e si fa veramente dura. Vediamo un po’, finiamo questo campionato e dopo con calma vedrò cosa fare. Se dovessi decidere adesso, mi orienterei più verso il ritiro”.

Una storia che conta più di 500 partite, tra l’Italia e la breve parentesi spagnola al Barcellona, ma che potrebbe ancora continuare sul parquet, non più con scarpette e pantaloncini ma con una divisa, magari da capo allenatore: “Dovrei trovare un lavoro nel basket, ma ad oggi non ne ho tanta voglia. Non è facile fare l’allenatore, non è facile fare il responsabile delle giovanili o il direttore sportivo. Quando mi sento che ho dubbi su una cosa non mi butto. Non ho voglia di rischiare a questo punto della mia vita. Anche perchè non sono nelle condizioni di dover per forza trovare un incarico. Non ho fretta. Per adesso mi potrei anche prendere una pausa e poi vediamo”.

Non sa ancora cosa farà, dunque, Gianluca Basile non appena calerà il sipario su una carriera strepitosa. L’unica cosa certa è che, a prescindere dal suo futuro, la location da cui ripartirà sarà ancora Capo d’Orlando: “Sicuramente mi fermerò qua per qualche anno. Le bimbe si sono ambientate qui. E poi non ho una meta in mente. Rientrare a Ruvo no, perchè lì non ho neanche una cosa dove stare tutti insieme. Potrei rientrare in Spagna, ma è complicato perchè le bambine non conoscono lo spagnolo e dovrebbero inserirsi un’altra volta. La soluzione più tranquilla è qua”.

Non mancano, infine, quattro parole sulla stagione che sta per chiudersi. L’ottimo inizio e poi il tracollo durante la gestione-Griccioli, e poi l’exploit con coach Di Carlo che ha portato alla salvezza: “È stata una stagione dura, anche peggio dell’anno scorso. Gli infortuni ci hanno penalizato molto. A un certo punto eravamo messi male, a otto punti con una lunghissima serie negativa. Avevamo veramente perso fiducia in noi stessi. Poi c’è stato questo cambio con l’arrivo di Boatright e… Quando ti manca Nicevic, quando ti manca Jasaitis che fino a quel momento era stato il nostro miglior giocatore, quando Stojanovic rientra dopo tre-quattro mesi, è tutto difficile. Già non avevamo tanti punti nelle mani, con l’assenza di quei giocatori eravamo proprio nulli. Comprendo anche le difficoltà di Griccioli a gestire una situazione del genere. Non voglio togliere meriti a Gennaro perchè ha portato le sue idee, ma sono sempre convinto che se non hai gli interpreti giusti ti puoi inventare tutto”.


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