Gol, trofei e un trampolino rosanero |Luca Toni lascia il calcio giocato - Live Sicilia

Gol, trofei e un trampolino rosanero |Luca Toni lascia il calcio giocato

Il bomber di Pavullo nel Frignano appenderà gli scarpini al chiodo contro la Juventus. Per lui due stagioni memorabili in Sicilia.

PALERMO – Come riassumere ventidue anni di carriera tra i professionisti, 658 presenze dalla serie C1 fino alla serie A (passando per la Bundesliga e il campionato arabo) con più di trecento gol all’attivo? Probabilmente dicendo soltanto Luca Toni, uno dei bomber italiani più prolifici della storia recente del nostro paese, al pari di gente come Del Piero, Inzaghi, Totti e Di Natale. Non è un caso infatti che l’attaccante classe ’77, alle soglie dunque dei 40 anni, sia arrivato a disputare il suo quattordicesimo campionato di serie A dopo una carriera da vero e proprio girovago del pallone, con l’avventura che iniziò con la maglia gialloblù del Modena e si concluderà domenica 8 maggio al ‘Bentegodi’ indossando quella dei medesimi colori del Verona, squadra con cui ha conquistato l’ultimo titolo di capocannoniere a 38 anni suonati, contro la Juventus campione d’Italia, altra squadra in cui il numero 9 ha fatto capolino.

Tanti gol in provincia (Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani, Treviso, Vicenza e Brescia con un mostro sacro come Roby Baggio) che non corrispondo purtroppo ad altrettanti trofei ma a piazze, in giro per l’Italia impazzite letteralmente per l’attaccante modenese artefice di promozioni, vedi quella del Palermo che al termine di un lungo infortunio lo erge ad idolo indiscusso per il ritorno in A dopo 31 anni di assenza in cui ‘Lucatoni’ tutto attaccato mise a segno 30 gol per poi ripetersi un anno dopo nella massima serie con altre 20 perle. Vennero poi i traguardi storici, il ritorno in Champions della Fiorentina, la Bundesliga col Bayern al primo anno a Monaco di Baviera e la coppa del Mondo del 2006 con la maglia azzurra conquistata proprio in Germania.

Col successo ottenuto a Berlino Toni salì definitivamente alla ribalta relativamente tardi ma seppe sfruttare al meglio l’occasione offerta dal più titolato club bavarese per portarsi a casa un Meisterschale e un titolo dei cannonieri tedesco. Poi le incomprensioni con l’allenatore Van Gaal e il ritorno in Italia dopo 38 gol in 60 presenze con i biancorossi. Dunque Roma, Genoa, Juventus, parentesi anonime e avare di gioie a livello realizzativo, e l’esperienza negli Emirati Arabi a mò di chiusura dorata di carriera. Ma la voglia da leone in gabbia di tornare a graffiare le aree di rigore della serie A era troppo forte e dunque dal 2013 ad oggi, con le maglie di Fiorentina e Verona, Toni ha messo a referto altre 55 reti in cinque stagioni raggiungendo nella classifica di tutti i tempi uno che il gol lo aveva nel sangue come lui, Gigi Riva. A 90’ dal suo commiato con il professionismo non possiamo dunque che ringraziare uno degli ultimi grandi ancora in attività del nostro calcio.


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