PALERMO – Era il 28 aprile 2015 e Pino Maniaci parlava agli studenti della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Palermo, nel corso di una conferenza dal titolo ‘Giornalismo della Carta stampata al web’. L’intervento del direttore di Telejato riguardava l’inchiesta sulla gestione dei beni confiscati alla mafia, che ha coinvolto, tra gli altri, il giudice Silvana Saguto e l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara.
All’epoca nessuno immaginava che lo stesso Maniaci si sarebbe poi trovato nella posizione di indagato per un’inchiesta della procura di Palermo che sta cercando di fare luce su presunte estorsioni che il giornalista avrebbe messo in atto nei confronti di uomini politici locali. Accuse che Maniaci ha respinto davanti ai magistrati e alla stampa.
In quella ‘lectio’, un anno fa, il giornalista diventato icona dell’antimafia criticava una parte della magistratura e delle forze dell’ordine (ASCOLTA L’AUDIO), e raccontava anche dell’ormai famoso episodio dei cani uccisi (ASCOLTA L’AUDIO), finito nelle carte dell’inchiesta palermitana che lo riguarda e oggi ‘derubricato’ a vendetta per fatti personali.
