Faraone: "Io candidato? |Aspettiamo il referendum" - Live Sicilia

Faraone: “Io candidato? |Aspettiamo il referendum”

Il leader renziano: "L'antimafia? Prima di fare una telefonata di solidarietà ora ci penso due volte".

Il sottosegretario a Caltanissetta
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CALTANISSETTA – È stata Caltanissetta l’ultima tappa in Sicilia del giro di presentazioni del libro di Davide Faraone “Sottosopra”. A Villa Barile il sottosegretario all’istruzione è stato intervistato da Salvo Toscano. Nonostante la giornata praticamente estiva e la scelta di una domenica mattina numerosi gli intervenuti all’incontro. Sala quasi piena, vertici locali del Pd, renziani della prima ora, nuovi arrivati e renziani di ritorno hanno segnato la presenza ad un appuntamento di confronto politico. Infatti è stata la politica attuale ed il progetto futuro il contenuto dell’intervista che ha condotto Toscano con domande incalzanti. La presenza di Faraone a Caltanissetta arriva all’indomani dell’endorsement del ministro Maria Elena Boschi a Palermo, un’investitura ufficiale sulla quale è stata fatta la domanda che tutti si aspettavano, sulla candidatura a presidente della Regione lanciata dalla Boschi, risposta diplomatica :”Tutto cambierà dopo il referendum. Parlare prima di quel passaggio non ha senso”

Dall’acqua pubblica, al Ponte sullo Stretto definito necessario da Faraone, sino ad arrivare all’antimafia “alla quale si dovrebbe trovare un altro nome”, ha detto Faraone. Tutti temi trattati nei vari capitoli del libro. Un confronto serrato, 50 minuti di botta e risposta estremamente franchi. Sull’antimafia di facciata, Faraone ha ribadito che dopo gli ultimi casi di cronaca (il caso Maniaci nello specifico ndr) prima di fare una telefonata di solidarietà ci pensa due volte, e ha aggiunto che ciò “è assurdo in un paese normale”. Sul governo regionale e lo scollamento tra giunta ed assemblea è stato più volte incalzato durante la conversazione. “A un certo momento pensavamo che fosse meglio chiudere la legislatura. E’ stato deciso diversamente e allora abbiamo cercato di incidere sull’azione di governo. E’ un processo più lungo e più difficile quello di far passare gli atti del governo regionale, – ha risposto – ma ci riusciremo.”

Il sottosegretario di stato all’istruzione ha raccontato di un’Italia che va a due velocità, dove Roma corre e Palermo resta ad un passo più lento.


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