Ztl, giovedì tocca al Cga| Amat: "Negozianti si ricrederanno" - Live Sicilia

Ztl, giovedì tocca al Cga| Amat: “Negozianti si ricrederanno”

Il Consiglio sarà chiamato a confermare o ribaltare la sospensiva del Tar. Ecco le tesi in campo.

PALERMO – Una guerra a suon di carte bollate, in punta di diritto, che però tiene con il fiato sospeso un’intera città. Giovedì prossimo il Cga, ossia il Consiglio di giustizia amministrativa, sarà chiamato a decidere sui ricorsi presentati dal comune di Palermo e dall’Amat contro la sentenza con cui il Tar ha rinviato (ma nei fatti bocciato) l’avvio della Ztl.

Palazzo delle Aquile ritiene, infatti, che il Tribunale di primo grado sia andato ben oltre le proprie prerogative e che si sia sostituto al Comune nel decidere se far prevalere il diritto alla salute o quello alla mobilità. Il sindaco prova così a far ripartire le Zone a traffico limitato che il Tar ha brutalmente fermato, assestando un durissimo colpo al programma del primo cittadino che vede nella Ztl e nella lotta all’auto privata uno dei suoi punti fondamentali. Oggi le parti hanno depositato le proprie memorie e a questo punto tutto è nelle mani dei giudici, che potranno ribaltare o meno la sentenza del Tar che tante tensioni ha provocato in quel di piazza Pretoria. Ma vediamo quali sono le posizioni in campo, sulla base delle memorie presentate oggi.

La tesi del Comune è nota: Palermo è inquinata ed è necessario intervenire, l’amministrazione lo ha già fatto con alcuni provvedimenti a costo zero (pedonalizzazioni, piste ciclabili, corsie preferenziali) e ora bisogna passare a quelli onerosi. Inoltre la Ztl del capoluogo siciliano è più piccola di quelle di altre città italiane.

Sulla stessa lunghezza d’onda Amat, per la quale l’intervento di Confcommercio e Confartigianato nel ricorso dimostrerebbe che il Tar aveva torto nel definire la Ztl inefficace: se diminuiscono i clienti, ragiona l’azienda di via Roccazzo, è perché la limitazione al traffico funziona. Inoltre nelle città in cui è stata applicata la Ztl non si sono registrati danni irreparabili. “L’intervento di tali associazioni non ci sorprende poiché costituisce la riproposizione di uno schema ben noto – scrive l’Amat – si tratta della solita battaglia di retroguardia delle associazioni di commercianti ed artigiani palermitani, da sempre pregiudizialmente contrarie ad ogni provvedimento di limitazione del traffico. E’ il caso di rammentare che le predette categorie sono solite recedere da tali battaglie nell’arco di poco tempo, poiché indefettibilmente riscontrano che la riduzione del traffico, lungi dall’arrecare pregiudizio al commercio, loro giova enormemente”.

Per Amat, inoltre, il “rifiorire” di via Maqueda dimostra che le chiusure al traffico fanno bene anche all’economia e l’obiettivo della Ztl non è far cassa ma combattere lo smog. Ma la questione dirimente è un’altra: annullare la Ztl di Palermo significherebbe mettere in discussione lo strumento in tutta Italia.

“Il ricorso è doveroso per rispetto a un percorso di cui la Ztl è parte integrante, con le pedonalizzazioni, il car sharing, il bike sharing, le piste ciclabili, la riorganizzazione dei bus e ovviamente il tram – dice il sindaco Leoluca Orlando – È parte di un percorso che a Palermo è indispensabile per limitare l’uso delle auto private e incentivare forme di mobilità dolce, sostenibile e condivisa, tutti elementi essenziali per una nuova qualità della vita in città. Un percorso che continua e deve continuare”.

Di diverso avviso (ovviamente) la controparte, che per un fattore meramente tecnico risulta essere composta da 14 nominativi ma che sono in rappresentanza dei 200 del primo ricorso. A metterlo nero su bianco l’avvocato Alessandro Dagnino che anzitutto contesta i ricorsi (specie quello dell’Amat che non subisce danni diretti dallo stop alla Ztl, visto che è una partecipata del Comune e che quindi sarebbe questo ad avere un buco da 30 milioni), poi rigetta l’accusa di un Tar eccessivamente a favore di Vivo Civile e Bispensiero, le due associazioni ricorrenti a cui si sono affiancate anche Confartigianato e Confcommercio.

Per Dagnino vengono lesi i diritti sia di chi risiede nella Ztl 2, per l’attivazione immediata e non graduale della Ztl, sia di chi risiede al di fuori della Zona perché non potrebbe circolare liberamente con un’auto vecchia e subirebbe anche il maggior inquinamento lì dove abita. Inoltre non ci sarebbe reali alternative al mezzo privato, visto che le corse dei mezzi Amat sarebbero diminuite e che car e bike sharing incidono pochissimo.

“Il Comune non sta, come vorrebbe far credere, conducendo una battaglia per una città più ‘civile’ – scrive Dagnino – Sta, al contrario, tentando di applicare in modo improprio una disposizione di legge concepita per giusti fini di contrasto all’inquinamento, per istituire quella che è in realtà una tassa occulta e, come tale ingiusta. Il Comune pensa di far pagare coattivamente alla generalità dei cittadini il costo del servizio di gestione del tram che avrebbe dovuto finanziare, oltre che con i proventi della vendita dei biglietti di trasporto, con le ordinarie entrate tributarie, entrate che però sono oggi destinate in bilancio a sostenere altre spese che l’Amministrazione potrà così evitare di ridurre, mantenendo tutti gli sprechi in essere. Il provvedimento, quindi, non limita realmente l’accesso nell’area, ma lo consente a titolo oneroso a tutti i cittadini che lo richiedano, sovvertendo l’ecologico principio comunitario ‘chi inquina paghi’, cui le Ztl dovrebbero essere ispirate, con il ben più remunerativo, ma illegittimo, ‘chi paga inquini’”.

“Stamattina è stata depositata la memoria difensiva negli interessi di 14 ricorrenti rappresentativi dei circa 200 iscritti al ricorso al Tar che hanno già ottenuto l’ordinanza di sospensiva – scrive su Facebook Massimo Merighi di Bispensiero – nel frattempo sono intervenuti ad adiuvandum nel ricorso sia Confartigianato che Confcommercio, estendendo la rappresentatività del ricorso anche a decine di migliaia di esercenti, danneggiati dai provvedimenti impugnati. Ora che si sono mobilitate anche le associazioni di categoria, il quadro è completo. Palermo è amministrata in maniera assolutista e senza alcun coinvolgimento partecipativo da parte di una amministrazione che abusa del proprio potere discrezionale per imporre provvedimenti illegittimi e dannosi per la collettività. L’arroganza e l’autoreferenzialità dell’amministrazione hanno le ore contate”.

“Siamo fiduciosi per il ricorso al Cga – dice Marcello Robotti di Vivo Civile – i nostri legali hanno fatto un lavoro immenso e la memoria difensiva appena depositata ne è la dimostrazione. Le ragioni dell’amministrazione e dell’Amat, per cui si vuole continuare nella logica del muro contro muro, si smentiscono con i dati ufficiali del Comune stesso, ma soprattutto con le dichiarazioni in aula del primo cittadino circa una non meglio precisata forma di fiscalità occulta. Ad ogni modo accetteremo serenamente il pronunciamento dei giudici sulla sospensiva della delibera, con grande rispetto verso la magistratura. La vera data importante è quella di novembre, quando tutto tornerà al Tar per la sentenza, sempre che Comune e Amat vogliano arrivarci”.

LE REAZIONI

“Continua il muro contro muro di questa amministrazione. Invece di cercare il dialogo per introdurre una eventuale zona a traffico limitato davvero utile per la città, preferisce lo scontro all’arma bianca. Questo ricorso è comunque uno strumento che farà perdere tanti punti elettorali al Sindaco , o come preferisce lui, tanto consenso. L’inquinamento e il traffico vanno combattuti, ma non con questi metodi da carro armato. La magistratura farà le giuste valutazioni e comunque finirà andrà rispettata. Certo, addurre nei motivi di ricorso che si minerebbe addirittura lo strumento delle Ztl a pagamento in tutta Italia è un po’ come dire che l’acqua non è trasparente. Se la limpidezza dello strumento Ztl non fosse stata annacquata da una forma di tassa occulta, credo proprio che il Tar lo avrebbe riconosciuto e non avrebbe sospeso nulla. Probabilmente non sarebbero partiti nè i ricorsi, nè le polemiche con i residenti e i commercianti, i veri danneggiati da questa tassa per salvare il bilancio di Amat soprattutto dopo l’affidamento del tram e la perdita di 5 milioni registrata nel primo trimestre 2016 ne è la prova certificata. L’Amat non si sostituisca al Comune dicendo cosa è meglio per i commercianti, ma si concentri su fare arrivare i mezzi in orario e dare un servizio sufficiente: quello odierno è pessimo”. Lo dice il capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti.

“Abbiamo ribadito più volte di non essere d’accordo con la Ztl così organizzata, ma non con il provvedimento in se stesso, se ridimensionato e pianificato insieme alle associazioni. L’assenza di dialogo con l’amministrazione che non ci ha mai ricevuto, i costi non differenziati dei pass per chi ha una ditta nella zona eventualmente interessata e il coinvolgimento di un’area troppo vasta sono sempre stati i punti ritenuti critici da Confartigianato”. A dichiararlo è Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Palermo: “Oggi i legali del Comune e dell’Amat hanno depositato al Consiglio di Giustizia Amministrativa le rispettive memorie in merito al ricorso presentato contro il provvedimento del TAR che ha sospeso la Ztl – prosegue – ma le motivazioni che hanno spinto la nostra associazione a dire “no” a quanto pare non sono state recepite. Noi attendiamo che i giudici si pronuncino a novembre, se abbiamo avuto torto, saranno loro a dirlo”.

“L’amministrazione invece di pensare a ricorrere al Cga, perché non pensa a garantire i servizi di base della città? – si chiede il consigliere della Prima circoscrizione Marco Marceca – Siamo dinanzi ad una città sporca, piena di spazzatura, in cui i mezzi pubblici sono in ritardo, in cui le aree pedonali sono abbandonate a se stesse e non vengono curate, in cui la raccolta differenziata è un’utopia. Una Ztl deve essere strutturata con i santi crismi, come pensa l’amministrazione di crearne una adeguata, se non è capace di garantire i servizi essenziali per la comunità? Bisogna in modo propedeutico garantire questi servizi, creare adeguati mezzi pubblici alternativi, garantire la manutenzione delle aree pedonali e non lasciarle abbandonate, garantire la sicurezza del territorio visto e considerato che già con le sole aree pedonali ciò diviene difficile; solo con tutti questi presupposti può pensarsi Palermo in un’ottica futura e di Ztl. Inoltre, come si può nel modo più assoluto pensare che il provvedimento sia un mezzo di contrasto all’inquinamento e poi autorizzarne l’accesso, pagando il pass? La pecunia legittima ad inquinare? Questo dimostra che l’unica ratio della Ztl sia solo ed esclusivamente di fare cassa, gravando come al solito sui cittadini, senza garantire nessun servizio”.

“Si apprende che l’Amministrazione e l’Amat – dice Nadia Spallitta del Pd – dopo aver presentato il ricorso al Cga contro l’ordinanza che ha sospeso le Ztl, in questi giorni hanno prodotto centinaia di documenti e nuove memorie perseverando in una difesa a oltranza per un provvedimento che la città non vuole. Un atto che danneggia, a mio avviso, ingiustamente ed ingiustificatamente i cittadini, i residenti e anche i commercianti delle aree che ricadono all’interno delle Ztl. Sarebbe stato più corretto a mio modesto parere avviare un percorso condiviso con le associazioni di categoria per migliorare il provvedimento e garantire l’equo contemperamento degli interessi. Tali provvedimenti, senza incidere sull’ambiente né migliorare la qualità della vita, determinano una lesione del diritto alla mobilità. I rimedi approntati dall’Amministrazione, a mio avviso, sono infatti inadeguati: il tram non serve le aeree all’interno del perimetro delle Ztl; l’acquisto di circa 60 autobus serve solo a sostituire quelli vecchi (altamente inquinanti); il parco auto del car sharing è formato da 40 macchine che non possono sopperire al fabbisogno di circa 400 mila automobilisti; le piste e le corsie ciclabili sono ad alto rischio e carenti). Il provvedimento finisce col favorire un esodo verso le strutture commerciali esterne alle Ztl, in ragione del fatto che all’interno dell’area è anche possibile che aumentino i costi dei prodotti. Artigiani e commercianti, infatti, dovranno pagare i propri pass e probabilmente quelli dei propri impiegati, ma altresì dovranno pagare più care le forniture esterne, con costi che ricadranno ovviamente sul prezzo finale del prodotto. In altri termini i beni venduti all’interno delle Ztl potrebbero risultare più elevati e questo potrebbe determinare una migrazione della clientela, sopratutto verso le grandi strutture, arrecando un gravissimo danno a un intero assetto economico della piccola imprenditoria artigianale e commerciale, già da troppo tempo in crisi e ulteriormente sacrificata da queste scelte. In sintesi queste Ztl potrebbero creare delle disparità di trattamento, con possibile vantaggio – nei fatti – per le attività esterne alle Ztl e per i centri commerciali. Un’operazione inspiegabile perché frutto di un’Amministrazione di centrosinistra che dovrebbe accompagnare e agevolare proprio gli artigiani storici e in ogni caso le attività produttive più piccole. Infine ritengo che i provvedimenti siano contraddittori: se ci si preoccupa tanto della salute allora il transito dovrebbe essere vietato del tutto. E invece il transito è consentito a pagamento e dunque la salute non viene in alcun modo tutelata”.

“Sbagliare è umano, ma perseverare diabolico. E sembra proprio che sia il sindaco Orlando che l’assessore Catania quasi ci provino gusto nel continuare a sbagliare, come dimostra il ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa contro la decisione del Tar di sospendere fino a novembre l’introduzione della Ztl”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che prosegue: “Mi auguro che giovedì il Cga ribadisca la decisione dei giudici del Tar, così finalmente si potrà mettere una pietra sopra questa benedetta Ztl, che altro non è che un’ulteriore tassa più o meno occulta ai danni dei palermitani. Ma come si può pensare che i palermitani, in un momento di così pesante crisi economica, possano pagare 100 euro per muoversi con la propria auto per la città? Con quale coraggio, Orlando e i suoi, chiederanno ulteriori sacrifici economici ai cittadini? Se con gli incassi della Ztl il sindaco sperava di risanare i conti dell’Amat, ha sbagliato di grosso. Orlando trovi le risorse necessarie eliminando i tanti sprechi che ancora oggi caratterizzano il Comune, tagli radicalmente consulenti ed esperti, riduca drasticamente il ricorso a ditte o professionisti esterni valorizzando i tanti bravi funzionari comunali. L’azienda di via Roccazzo, se vuole sopravvivere e non fare la stessa fine di Amia e Gesip, diventi finalmente virtuosa e abbandoni una volta e per sempre una gestione finora caratterizzata dai troppi sprechi, come gli appalti affidati a ditte esterne: il caso più lampante è quello dell’officina interna, una delle più attrezzate del Sud Italia, attualmente sottoutilizzata”.

“Da più parti si legge che Palazzo delle Aquile ritiene che il Tar sia andato oltre le proprie prerogative. Io non ci sto. Insieme a tanti consiglieri faccio parte di quel luogo e in molti riteniamo che le motivazioni del Tribunale siano valide e che il sindaco non possa appellarsi al Cga, continuando a fare riferimento a un diritto alla salute e a una mobilità alternativa assolutamente fittizi”. Lo dice a gran voce Luisa La Colla, consigliera comunale del Pd, in merito alla presentazione del ricorso contro il Tar da parte del Comune e dell’Amat, contro la sentenza con cui il Tribunale ha bocciato l’avvio della Ztl, su cui il Cga dovrà esprimersi giovedì prossimo. “Il sindaco – continua La Colla – presenta plichi continuando a fare riferimento a un diritto alla salute che in realtà è inesistente. Se realmente si pensasse ai cittadini, bisognerebbe riattivare le centraline, impedire l’uso di mezzi a diesel in città, pensare a una mobilità alternativa. Si parla di 60 nuovi autobus, ma in realtà questi andranno solo a sostituire quelli che andranno allo sfascio. Per non parlare degli alberi abbattuti e sostituiti solo con qualche arbusto che viene lasciato morire. Se si pensa così tanto alla salute dei cittadini, perché non si riempie la città di alberi?”. Per l’inquilina di Palazzo delle Aquile “è impensabile presentare ricorso ai giudici del Cga, perché solo se questi ultimi non conoscessero Palermo potrebbero dar ragione ad amministrazione e Amat, che tra l’altro non capisco come possa esprimersi in tal senso in quanto partecipata del Comune. Il sindaco e l’assessore Catania, che hanno certamente girato il mondo, sanno come funzionano le cose in altre città. Prima di avviare le Ztl, a Milano, Firenze o Torino hanno dato vita a un piano di posteggi validi. Palermo è invece l’unica città d’Italia ad avere solo un parcheggio che possa essere definito tale, quello di piazza Vittorio Emanuele Orlando”. La Colla punta poi il dito contro il provvedimento sulle targhe alterne “che non sottraggono inquinamento alla città, perché ormai sappiamo bene che quasi in ogni famiglia ci sono due automobili che possono essere utilizzate in base a targhe ed esigenze”. Altro punto critico quello delle pedonalizzazioni sulle quali per la consigliera “non esiste alcuna progettualità. Le uniche isole pedonali ben realizzate sono quelle di via Magliocco e di via Principe di Belmonte dove si è pensato all’arredo urbano, a delle aiuole ben fatte e non abbozzate con dei vasi in plastica”. “Per non parlare poi – aggiunge – del problema mai risolto delle attese infinite alle fermate degli autobus e del fatto che ancora oggi esistono zone periferiche totalmente isolate dal resto della città. A tal riguardo vorrei capire in ragione di cosa l’Amat afferma che l’intervento di Confcommercio e Confartigianato nel ricorso dimostrerebbe che il Tar aveva torto nel definire la Ztl inefficace. Per la partecipata, infatti, se diminuiscono i clienti del centro vuol dire che la limitazione al traffico funziona, ma davvero non si pensa che così si distrugge l’economia della città? Cosa dice a riguardo l’assessore alle Attività Produttive che sostiene che ci sia una ripresa del commercio? I dati dicono invece il contrario e l’Amat gioisce”. Continuando così le cose, per La Colla “Palermo si trasformerà sempre di più in una città fantasma. Questa corsa contro il Tar è non voler aprire gli occhi e ammettere la realtà. Tra l’altro in sede di Consiglio il sindaco stesso, facendo riferimento alla Ztl, ha affermato che si tratta di una ‘fiscalità generale occulta’. Se lo sostiene lui stesso, forse è il caso di non prendere più in giro i cittadini, con le scuse dell’inquinamento, ma di pensare a riprogettare la mobilità palermitana. Troppi errori sono stati commessi. E’ il caso, ad esempio, delle linee del tram. E’ assurdo che i mezzi si fermino in corso Calatafimi e non arrivino fino alla cittadella universitaria. Questa sì che era una variante da fare”. “Tutto ciò – conclude – dimostra una totale superficialità. E’ meglio fare poco ma bene, pensando sul serio alla salute dei cittadini che tra Ztl, targhe alterne, mancanza di posteggi, attese infinite, ricorsi e controricorsi non possono di certo stare sereni”.


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